giovedì 19 marzo 2015

GIUBBONSKY / "Vera la prima" è il terzo album del cantautore milanese. Dal 21 marzo in esclusiva su iTunes. Dal 10/4 in tutti gli altri store.





Nuovo album per il cantautore milanese, tra rock ed ironia
GIUBBONSKY
“VERA LA PRIMA”
Nellalbum un brano dedicato a Milano (Piccola Grande Mela),
una nuova accusa sul caso Eternit a Stephan Schmidheiny (Svizzero)
un rifacimento di Il cuore è uno zingaro del 1971



MILANO - Terzo album per il cantautore e sassofonista milanese, ma originario di Casale Monferrato, Giubbonsky intitolato “Vera la prima”, in anteprima esclusiva su itunes dal 21 marzo, primo giorno di Primavera. Dal 10 di Aprile l’album sarà disponibile in tutti gli altri store digitali. 

“Vera la prima” è il seguito del precedente lavoro “Testa di nicchia” (intramezzato dall’episodio “etno/house” del singolo “Marpionne”) sempre su etichetta Vrec: un disco registrato come negli anni settanta, in presa diretta tutto dal vivo con pochissime sovraincisioni, sempre accompagnato dalla Giubbonsky band con al basso Mega (Malakia e Ottoni a Scoppio) e alla batteria Fabio Bado (Contrabbanda). 

Giubbonsky è un atipico esploratore musicale in costante evoluzione che con la sua musica attraversa diversi generi: dal rock al punk fino al teatro canzone. Il tutto  condito con una ironia tipica di Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, artisti fonte continua di ispirazione nella sua carriera.

Nel nuovo album proseguono le tematiche di attualità che il cantautore ha sempre affrontato: dal suo amore per Milano (“Piccola grande mela”), alla sensibilizzazione delle morti sulla strada in bicicletta nel brano “Caramella” (in ricordo di due  vittime delle due ruote: Graziano Predielis e Fabio Chiesa), fino ad un nuovo atto d’accusa verso il caso Eternit nel brano “Svizzero” dove il cantautore afferma con forza: «Nonostante la Corte di Cassazione abbia prescritto il reato di disastro ambientale allo svizzero, Stephan Schmidheiny, unico superstite dei proprietari dell’Eternit, la gente di Casale Monferrato continua a morire di mesotelioma, causato dalla polvere d’amianto… rabbia, sgomento, follia i sentimenti trasmessi da questa canzone. I morti non vanno in prescrizione!» Continui i riferimenti all’attualità anche in “Fall down Barletta” o “Città blindata” mentre nel disco sono presenti anche la prima canzone d’amore del cantautore ed un rifacimento del brano “Il cuore è uno zingaro” vincitore del Festival di Sanremo nel 1971 cantato da Nicola di Bari con Nada, un omaggio che Giubbonsky ha voluto inserire.

Cenni biografici / Giubbonsky (Guido Rolando) nasce a Casale Monferrato (AL) e dopo la laurea al Dams di Bologna si trasferisce a Milano. Suona  chitarra, sax alto e baritono, basso e ritmi militando in molte formazioni tra cui Officine Schwartz e Banda degli Ottoni a Scoppio. Dopo l’esordio nel 2010 con “Storie di non lavoro” a distanza di tre anni esce “Testa di nicchia” (Vrec, 2013), prodotto da Alberto Rapetti. Nel 2015 è pronto “Vera la prima”, terzo disco del cantautore che, su disco e dal vivo, è accompagnato dalla Giubbonsky band con al basso Mega (Malakia e Ottoni a Scoppio) e alla batteria Fabio Bado (Contrabbanda e Fish Eye Band).




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Stelline