Sete
di
Walter Prete
regìa
Lorenzo Parrotto
con
Giorgio Sales
Assistente alla regia Alfredo Calicchio
Sonoro Laurence
Mazzoni
Video Federico
Sanfrancesco
Venerdì
24 e sabato 25 gennaio ore 20
Domenica 26 gennaio ore 16
Altrove Teatro Studio - Via Giorgio
Scalia, 53
“La bellezza è di tutti!”. Debutta in prima assoluta a Roma, all’Altrove Teatro
Studio dal 24 al 26 gennaio, SETE, spettacolo scritto da Walter
Prete e diretto da Lorenzo Parrotto.
Unico interprete in scena Giorgio
Sales, il quale dà vita a un meccanismo “scellerato” che genera un intero
caleidoscopio di personaggi: dal ristoratore all’imprenditore, dall’influencer
al trader finanziario fino al critico d’arte, in una sorta di gioco al rilancio
in cui vince chi riesce ad aumentare di più il valore di un bene primo come
l’acqua, trasformandolo in un’icona del lusso.
Una scrittura a cerchi concentrici in cui gli stessi personaggi,
tornano ciclicamente sempre più inebriati dalla bramosìa del desiderio e
galvanizzati dall’incapacità di avvertire il bisogno, che però resta un
indicatore essenziale dell’equilibrio biologico.
Partendo da episodi di stretta
attualità, passando per la riflessione di Feuerbach e Guy Debord,
si giunge alla spettacolarizzazione dell’immagine che per Debord diventa
momento della mediazione nel rapporto fra individui, descrivendo la parabola
dello slittamento dell’essere in avere e dell’avere in apparire. Assetati di immagini, i personaggi di SETE
finiscono per non riconoscere più la vera sete, quella legata alla
conservazione della vita, che resiste ad ogni tentativo di farsi ridurre in
cosa.
“Con Sete
vogliamo raccontare una storia. La storia di un luogo che, come tutte le cose,
porta con sé una memoria. L’avvento improvviso e fortuito di uno dei tanti eroi
del nostro tempo (o antieroi, a seconda di come la si legge) cambierà il
destino di questo luogo e, a effetto domino, i destini di tutte le persone a
esso collegate. Insieme a Walter e a Giorgio ci siamo decisi a raccontare un
piccolo grande spaccato del nostro tempo. È sempre difficile sapere davvero
cosa si vuole. Per questo, spesso e volentieri, ci si affida, oggi più che mai.
Ci si affida a quelle persone che sanno cosa vogliono, o almeno sembrano
saperlo. E ci affascinano, ci attraggono, proprio perché ci comunicano
sicurezza e decisione. Ed è tra queste maglie che i nostri cinque personaggi
prendono forma.
Ed ecco
l’acqua: bene indispensabile, primario. Bene che deve, dovrebbe, essere alla
portata di tutti. E così come Dio, che nella Genesi separa la luce dalle
tenebre, così il nostro eroe separa un bene come questo dal resto del mondo,
“stabilendo un valore”: in questo caso il valore è dato dalla bottiglia, da ciò
che contiene e racchiude l’acqua. Ma il valore cambia anche a seconda di chi
stabilisce il valore stesso, il nostro eroe.
Noi, da
parte nostra, non vogliamo trovare il colpevole. Vogliamo raccontare ciò che
può cambiare radicalmente una vita. Alla fine, chissà, ci ritroveremo anche noi
chiedendoci a vicenda un sorso d’acqua, cercando nello zaino o nella borsa la
nostra bottiglietta. Che c’è di male. In fondo si sa: a teatro viene sete.”
Lorenzo Parrotto
Lo spettacolo ha ricevuto
il “Premio Speciale” nell’ultima
edizione del “Premio Giovani Realtà del Teatro Nico Pepe”, conferito
dal Direttore dell'Accademia De Maglio, e la “Residenza alle
Periferie Artistiche” della Regione Lazio.
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Stelline