martedì 18 marzo 2025
L'algoritmo bipede - L’avvincente storia di come mente, corpo e tecnologia evolvono insieme di Martina Ardizzi (Egea)
SERGEY BRIN E LARRY PAGE, gli uomini che hanno fondato Google, ora in libreria per Gremese
Gremese arricchisce la collana "Dialoghi" con una nuova biografia:
Sergey Brin & Larry Page, i creatori di Google
Dopo aver pubblicato in Italia le vite e le strategie imprenditoriali di Bill Gates, Jeff Bezos ed Elon Musk, la casa editrice Gremese continua il suo percorso di approfondimento sui grandi innovatori della nostra epoca con un nuovo volume dedicato a Sergey Brin e Larry Page, i visionari creatori di Google.
Scritto da Chris McNab, autore di oltre 100 saggi divulgativi e collaboratore di programmi radiofonici e televisivi britannici, il libro ripercorre l'affascinante ascesa del duo tecnologico, dai primi studi in informatica presso la Stanford University fino alla fondazione, nel 1998, della startup destinata a rivoluzionare il mondo digitale.
Nati entrambi nel 1973, Larry Page e Sergey Brin condividono una precoce passione per la matematica e le scienze informatiche, maturata in ambienti familiari altamente stimolanti. Page, cresciuto nel Michigan in una famiglia di informatici, e Brin, fuggito dall'Unione Sovietica per rifugiarsi negli Stati Uniti, si incontrano a Stanford durante il loro percorso di dottorato. Qui danno vita a un motore di ricerca innovativo, basato su un algoritmo di ranking dei siti web che supera le tecnologie esistenti per efficienza e precisione. Nasce così Google, inizialmente un progetto accademico, poi una vera e propria rivoluzione nel mondo del web.
Nel corso degli anni, la società si è evoluta ben oltre il motore di ricerca, trasformandosi in un colosso globale dell'innovazione tecnologica: da Google Maps a YouTube, da Android all'intelligenza artificiale, fino alla ricerca scientifica e allo sviluppo di tecnologie d'avanguardia sotto l'egida di Alphabet Inc.
Il volume, che fa parte della collana "Dialoghi", non è solo una biografia avvincente, ma anche un'analisi del modello di business e delle strategie visionarie che hanno reso Google l'azienda che oggi domina il panorama tecnologico.
Un'opera imperdibile per aspiranti imprenditori, professionisti del settore digitale e tutti coloro che vogliono comprendere le dinamiche dietro uno dei più grandi successi dell'era moderna.
Ora in libreria e sulle principali piattaforme digitali.
SCHEDA
Titolo: Sergey Brin e Larry Page. Gli uomini che hanno fondato Google
Autore: Chris Mc Nab
Casa editrice: Gremese
Collana: Dialoghi
Volume: Brossura
Formato: 15 X 21,5 CM
Pagine: 208
ISBN: 978-88-6692-218-6
Prezzo: € 16,00
Una nuova voce Italo-Palestinese, un’emozionante storia di amicizia e coraggio sullo sfondo di un conflitto senza fine - dal 18/3
Un'emozionante storia di amicizia e coraggio
sullo sfondo di un conflitto senza fine.
Un romanzo nato dal cuore della Palestina tra la sua gente e le sue tradizioni
raccontato da una nuova e potente voce nella narrativa:
Alae Al Said, scrittrice italo-palestinese
Una testimonianza toccante e universale sulla forza
dello spirito umano di fronte alle avversità.
UNA STORIA CHE HA LE RADICI NEL VISSUTO
DELLA FAMIGLIA DELL'AUTRICE.
23/3 alle ore 12:30
LIBRI COME - ROMA
con Angiola Codacci Pisanelli
Alae AL SAID
In libreria dal 18 marzo - pagine 448 - euro 19,00
Al Khalil, Cisgiordania, anni Novanta. Loai Qasrawi parla con un giornalista americano venuto per ascoltare la storia della sua fabbrica di kefiah, quando una domanda imprevista fa riemergere il ricordo di una kefiah arancione. 1961. Loai è un ragazzino dai capelli rossi. Piccolo, timido, studioso e con quei capelli fiammeggianti, è la vittima perfetta per i bulli della scuola. Il sostegno familiare non può bastare: il padre, indaffarato nell'azienda di famiglia, è distante; la madre e il fratello vorrebbero aiutarlo, ma non sanno come... L'incontro con Ahmad, ragazzo povero ma forte e sicuro di sé, gli offre una via di fuga e un modo per accettarsi: insieme condividono sogni di riscatto, è la nascita di un'amicizia. 1967, giugno. Una breve illusione, e la discesa in un incubo. È la guerra dei Sei giorni, l'occupazione. La prepotenza e la violenza che si abbattono su Loai e sull'intero suo popolo paiono una versione parossistica e mostruosa del bullismo subito un tempo. Loai ha di nuovo Ahmad al suo fianco, ma la lezione di resistenza ha ora connotati ben più tragici. Il ragazzo con la kefiah arancione è un romanzo indimenticabile: una storia di amicizia, tradimento, resistenza, perdono, in una terra martoriata: le vicende private dei protagonisti si intrecciano alle vicende di un popolo che nella capacità di resistere ha mostrato la sua forza, rivendicando tenacemente il diritto alla propria terra.
Generazione Romantica di Jia ZhangKe | Il trailer del film in sala dal 17 aprile con Tucker Film
Generazione Romantica
Un racconto che abbraccia vent'anni di storia,
un nuovo capitolo nella cinematografia
del regista Leone d'Oro Jia Zhangke
Dal 17 aprile in sala, con Zhao Tao e Li Zhubin,
distribuito da Tucker Film
Dopo aver conquistato il mondo con le sue opere che raccontano una Cina in continua evoluzione, il regista Jia Zhangke – Leone d'Oro a Venezia con Still Life - torna al cinema con il suo nuovo Generazione Romantica, che uscirà il 17 aprile nelle sale italiane distribuito da Tucker Film.
Il lungometraggio, interpretato dalla moglie e musa del regista Zhao Tao e dal giovane attore Li Zhubin, racconta una storia d'amore delicata e profonda, che si intreccia con i mutamenti di un'intera nazione. Generazione Romantica è infatti un'opera che attraversa quasi vent'anni di vita privata e collettiva, seguendo le vicende amorose di Bin e Qiaoqiao dal 2001 alla pandemia, in parallelo con la trasformazione sociale della Cina.
Jia Zhangke, figura centrale della Sesta Generazione del cinema cinese, continua la sua riflessione visiva sul paese, raccontando la sua evoluzione attraverso sentimenti individuali e collettivi. Con il suo stile unico e coraggioso, il regista offre uno spunto di riflessione sulla Cina contemporanea, affrontando temi universali come l'amore, la speranza e la resilienza.
In Generazione Romantica, Zhang Ke elabora il linguaggio dei sentimenti con la stessa intensità e passione che lo ha contraddistinto in opere come Platform, Still Life, Il tocco del peccato e Al di là delle montagne.
"Generazione Romantica – ha dichiarato il regista - una meditazione molto personale: parla dei tempi che ho vissuto, dei luoghi in cui sono stato e delle persone che ho incontrato. All'inizio del nuovo millennio la Cina è stata protagonista di una forte crescita economica: è arrivata la globalizzazione, il paese ha cominciato ad aprirsi ed eravamo tutti pieni di entusiasmo per il futuro. Vent'anni dopo, oggi, tutto è molto più ordinato, ma le persone hanno perso la passione e la motivazione. Questa curva di emozioni attraversa il film e rappresenta il mio sentimento personale, ma credo rappresenti anche un sentimento comune tra i cinesi".
Sinossi
Siamo a Datong, in Cina, all'alba del nuovo millennio. Bin e Qiaoqiao vivono una storia d'amore come tante, fatta di piccole gioie quotidiane, danze e musica. Ma quando Bin decide improvvisamente di partire per motivi di lavoro, Qiaoqiao rimane a casa, fiduciosa nella promessa del suo ritorno. Tuttavia, quando il tempo trascorre e la sua attesa sembra infrangersi contro la realtà, Qiaoqiao intraprende un viaggio per cercarlo, consapevole che la loro storia sta cambiando. La loro vicenda privata è specchio di un paese che sta attraversando cambiamenti epocali, che Jia Zhangke racconta con il suo stile unico, sospeso tra documentario e finzione.
DISNEY+ | GOOD AMERICAN FAMILY | DAL 7 MAGGIO IN STREAMING IN ITALIA
IL TRAILER E LA KEY ART DELLA SERIE ORIGINALE
CHE DEBUTTERÀ IL 7 MAGGIO SU DISNEY+ IN ITALIA
Nel cast Ellen Pompeo, Mark Duplass e Imogen Reid
Good American Family è interpretata da Ellen Pompeo, Mark Duplass e Imogen Reid. Dulé Hill, Christina Hendricks, Sarayu Blue e Jenny O'Hara sono guest star ricorrenti.
La serie è creata da Katie Robbins, che è anche executive producer e showrunner con Sarah Sutherland. Ellen Pompeo è executive producer con la sua casa di produzione Calamity Jane con Laura Holstein. Andrew Stearn, Dan Spilo, Niles Kirchner e Mike Epps sono executive producer. Liz Garbus è regista ed executive producer dell'episodio pilota. Good American Family è prodotta da 20th Television.
Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un'esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla "Modalità Junior" già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.
Lunedi 24 marzo Thierry Frémaux e Gian Luca Farinelli presentano LUMIÈRE - L'AVVENTURA DEL CINEMA
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Lumière – L'avventura del cinema (Lumière, l'aventure continue!, Francia/2024, 105')
un film di Thierry Frémaux
con la voce di Valerio Mastandrea
e per la prima volta 120 film Lumière inediti restaurati dal laboratorio L'Immagine Ritrovata
DAL 3 APRILE AL CINEMA
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Alle origini del cinema. Thierry Frémaux torna sul cinema dei fratelli Lumière con un nuovo film, Lumière – L'avventura del cinema: una celebrazione della nascita del cinema, 130 anni dopo il primo film girato da Auguste e Louis Lumière, Sortie d'usine (Uscita dalla fabbrica), nel 1985.
Direttore del Festival di Cannes e dell'Institut Lumière di Lione, Thierry Frémaux riprende il viaggio alla scoperta del cinema dei fratelli Lumière, iniziato con Lumière! La scoperta del cinema (capace di raccogliere 200mila spettatori in Francia nel 2017). Il nuovo Lumière – L'avventura del cinema, dopo aver partecipato ai festival di Roma, San Sebastián, Tokyo, sarà nelle sale italiane da lunedì 3 aprile, distribuito dalla Cineteca di Bologna (con il suo progetto Il Cinema Ritrovato. Al cinema) e Lucky Red. Un lavoro che raccoglie 120 film inediti dei fratelli Lumière, che andremo a scoprire grazie al testo e alla voce narrante di Thierry Frémaux (doppiato in italiano da Valerio Mastandrea).
Le 120 "vedute" (così sono chiamati i film girati dai fratelli Lumière e dai loro operatori) inedite sono state restaurate dal laboratorio della Cineteca di Bologna L'Immagine Ritrovata: un restauro che trasforma il modo di pensare al cinema dei Lumière e che possiamo finalmente tornare a vedere, come gli spettatori dell'epoca, nella loro bellezza originaria. Come l'opera precedente, Lumière – L'avventura del cinema si compone di immagini girate dai fratelli Lumière, compiendo un passo ulteriore: questo nuovo film ci racconta la nascita del cinema, ritrovando nell'arte dei fratelli Lumière già tutte le componenti tecniche, narrative ed estetiche che saranno del cinema a venire.
Ed è proprio il rapporto con il cinema di oggi a stupire: le storie di 50'' dei fratelli Lumière (formato unico per tutti i film da loro girati tra il 1985 e il 1905) sono, mutatis muntandis, le storie dei social media di oggi. Dopo 130 anni e mille strade percorse, le immagini di oggi, attraverso TikTok o Instagram "tornano alle origini": le origini sono appunto i Lumière. Come commenta nel film lo stesso Thierry Frémaux: "Sì, i Lumière hanno inventato anche i video dei gatti!".
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TEATRO TRASTEVERE: EVENTO SPECIALE👉 28-30 marzo -FATE I TUONI- dall’omonimo romanzo di Michele D’Ignazio, regia di Marco Zordan, con Antonia Fama e Marco Zordan
Avviso ai Soci
Comunicato Stampa
Associazione Culturale Teatro Trastevere e Compagnia Walden
presenta
28-30 marzo 2025
FATE I TUONI
dall'omonimo romanzo di Michele D'Ignazio
regia di Marco Zordan
adattamento di Antonia Fama e Michele D'Ignazio
con Antonia Fama e Marco Zordan
Il tempo segna chi non sogna
Nella pancia del pescecane
Nella pancia di mia madre
Sento il mio cuore che batte.
O è il suo?
…quel pezzo di legno aveva viaggiato da una parte all'altra del Mediterraneo, resistendo alle onde, trasportando ombre. Non avevo capito quanto quel pezzo di legno fosse importante. L'ho portato a casa, l'ho messo in una cornice…volevo averlo sempre sotto gli occhi. E dopo un po', non l'ho notato più. Ma quel pezzo di legno non aveva finito il suo viaggio…
Due ragazzini guardano l'orizzonte, vedono lo stesso mare, affacciati su due sponde opposte. Murad vuole fortemente partire. Zaira vuole disperatamente restare. Una storia di confine. Tra la realtà e l'immaginazione.
Tra il passato e il futuro. Tra il restare e il viaggiare. Ispirata all'incredibile esperienza vera di una bottiglia lanciata nel mare con un messaggio e di un naufragio sulle rive della Calabria. La scena è quella di Badolato, borgo ripopolato dai Curdi negli anni novanta in seguito allo sbarco della nave Ararat, grazie all'accoglienza di chi era "restato".
Dopo "Il mio segno particolare", la Compagnia Walden torna in scena con una drammaturgia di nuovo ispirata a una storia vera, di coraggio, di accoglienza e di restanza.
Teatro Trastevere Il Posto delle Idee
CONSIGLIATA PRENOTAZIONE
prevista tessera associativa
intero €13,00 - ridotto €10,00
feriali ore 21, festivi ore 17:30
Prenotazioni:
328 354 6847
CONTATTI
https://www.facebook.com/teatrotrastevere/
Ufficio Stampa: Vania Lai
Ultimo appuntamento di Domenica Classica: 23 marzo Assai ben balla a cui fortuna suona concerto dell'Ensemble Stradella Y-Project al teatro Sala Umberto
Teatro Sala Umberto
Domenica Classica 2024/2025
domenica 23 marzo ore 11
"Assai ben balla a cui fortuna suona"
Danze strumentali e arie tra Rinascimento e Primo Barocco
Ensemble Stradella Y-Project
Direzione di Andrea De Carlo
Musica di Marco Facoli, Francesco Bendusi, Giovanni Picchi,
Jacopo Peri, Giuseppino Cenci
Domenica 23 marzo, ore 11, al Teatro Sala Umberto, ultimo appuntamento della settima stagione di Domenica Classica, con il concerto "Assai ben balla a cui fortuna suona" dell'Ensemble Stradella Y-Project, diretto da Andrea De Carlo. Danze strumentali e arie tra Rinascimento e primo Barocco, con musiche di Marco Facoli, Francesco Bendusi, Giovanni Picchi, Jacopo Peri e Giuseppino Cenci.
Nelle corti del Cinque e Seicento la musica vocale e strumentale assolveva una funzione fondamentale nell'accompagnare le occasioni sociali, dai banchetti alle feste fino agli spettacoli più elaborati. Le composizioni proposte in questo concerto ci guidano, quindi, nell'esplorazione del dialogo tra i gesti e gli affetti della lingua con quelli della danza.
Sul palco: Andrea De Carlo, viola da gamba e direzione, Antonio Amato e Irene Caraba, viola da gamba, Amleto Matteucci, violone; Johannes Festering e Claudio Martin Poblete, tiorba e chitarra barocca, Francesco Magarò, percussioni; Roberto Mattioni, tenore, Chiara Marani, soprano e Lucia Adelaide Nicola, clavicembalo e organo.
Lo Stradella Y(oung)-Project nasce nel 2011 come strumento di formazione e inserimento professionale per giovani cantanti e strumentisti attraverso lo studio e l'esecuzione del repertorio barocco di compositori del Lazio e in particolare di Alessandro Stradella, uno dei più interessanti e sorprendenti musicisti di tutti i tempi, il cui linguaggio è un potente e ideale strumento didattico ma anche un collegamento tra l'esperienza formativa e quella professionale, tra l'eredità del passato e lo sviluppo degli artisti del futuro.
Considerato il massimo esperto di performance odierna della musica di Alessandro Stradella, Andrea De Carlo nasce a Roma dove inizia la sua carriera come contrabbassista jazz, diplomandosi in contrabbasso e viola da gamba e conseguendo la laurea in fisica presso la Sapienza Università di Roma. Nel 2005 fonda l'Ensemble Mare Nostrum, principalmente dedito alla musica del Barocco romano e in particolare alla musica di Alessandro Stradella. Dopo le prime pluripremiate uscite dell'ensemble, De Carlo fonda il progetto "The Stradella Project", raccolta discografica dell'integrale di Alessandro Stradella (ARCANA/OUTHERE) e fonda un Festival di Musica antica dedicato al compositore nepesino. Come direttore, tra le altre, De Carlo ha diretto l'Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini di Parma, l'orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, I Cameristi della Scala di Milano.
La rassegna è curata dall'Associazione Suono e Immagine con il fine di diffondere il piacere dell'ascolto della musica classica e la sua conoscenza, anche attraverso incontri dal vivo e lezioni online propedeutiche ai concerti. (www.associazionesuonoeimmagine.it)
Biglietteria
· Platea:
o Intero con prev. Euro 25,00
o Intero senza prev. Euro 22,00
o Ridotto euro 18,00
· Galleria:
o Intero con prev. Euro 17,00
o Intero senza prev. Euro 15,00
o Ridotto euro 12,00
- Ridotto riservato a: Cral dopo lavoro – over 65
- Ridotto Carnet: 10 euro a biglietto (€60 per tutti gli eventi)
- Under 30: Ridotto 5 euro
- Under 13: Ridotto 2 euro
Botteghino Teatro Sala Umberto tel. 06-6794753
Visita: www.teatrosalaumberto.com
Associazione Suono e Immagine: www.associazionesuonoeimmagine.it
Nexo Studios e Lucisano Media Group annunciano una nuova partnership per il lancio di un nuovo canale tv free
Nexo Studios e Lucisano Media Group
annunciano una nuova partnership
per il lancio di un nuovo canale tv free
Nexo Studios è lieta di annunciare una nuova e prestigiosa partnership con Lucisano Media Group per il lancio di Cinemalizia, il nono canale televisivo dell'azienda, che consolida ulteriormente la sua leadership nel mondo dei Fast Channels. Un traguardo che rende Nexo TV, il dipartimento televisivo di Nexo Studios, il secondo operatore italiano per numero di canali su Samsung TV Plus, subito dopo il gruppo Warner Bros/Discovery, confermandosi come un protagonista assoluto nell'ecosistema televisivo in continua espansione.
Cinemalizia si distingue per un focus esclusivo sulla commedia italiana degli anni '70/'80, un genere iconico che ha segnato un'epoca della cinematografia nazionale. Il nuovo canale nasce dalla collaborazione tra Nexo Studios e Lucisano Media Group, due realtà di riferimento nel panorama audiovisivo italiano.
"Siamo entusiasti di lanciare Cinemalizia e di continuare a crescere nel mondo dei Fast Channels. Questo nuovo canale rappresenta un'ulteriore conferma del nostro impegno nel proporre contenuti di qualità e nel rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più attento e diversificato", ha dichiarato Franco di Sarro, CEO di Nexo Studios. "La partnership con Lucisano Media Group ci permette di arricchire la nostra offerta editoriale, creando un connubio perfetto tra nostalgia e innovazione".
"Siamo orgogliosi di questa partnership con Nexo Studios per il nostro primo Fast Channel e confidiamo di continuare la collaborazione per altri ambiziosi progetti" – dichiara Federica Lucisano, Amministratore delegato di Lucisano Media Group.
Il 2024 si è chiuso con ottimi numeri per Nexo TV: un aumento del 600% nel fatturato pubblicitario e un incremento del 730% nelle impression erogate rispetto all'anno precedente, a dimostrazione dell'efficacia e della crescita del modello FAST, che sta riscuotendo un successo crescente in Italia. Secondo una ricerca recente di Rakuten Advertising, il 47% degli utenti italiani utilizza quotidianamente i Fast Channels, un fenomeno che sta rivoluzionando il modo in cui il pubblico fruisce della televisione e spingendo anche gli investitori pubblicitari a considerare sempre più questa modalità di distribuzione.
Con l'introduzione di Cinemalizia, Nexo Studios rafforza il suo network di canali tematici, che offre un'alternativa editoriale di qualità nel panorama televisivo gratuito supportato da pubblicità. I Fast Channels si confermano come una risorsa strategica per brand e inserzionisti, unendo la portata della TV tradizionale con la precisione del targeting digitale, creando così un ambiente premium per la pubblicità.
I CANALI DI NEXO TV
NEXO STUDIOS
Nexo Studios è una casa di produzione e distribuzione audiovisiva che opera a livello internazionale.
Al suo debutto nel 2010 ha costruito - assieme a Eutelsat - il primo network italiano di sale digitalizzate connesse via satellite in grado di proporre eventi live in diretta in tutta la penisola. Affermatasi come società di distribuzione di riferimento per gli eventi al cinema, nel 2014 si è aperta alla distribuzione internazionale, proponendo in oltre 60 paesi del mondo documentari e serie d'arte e cultura e diventando in breve tempo un'azienda di riferimento globale. Oltre a seguire a livello internazionale tutte le finestre d'uscita dei propri contenuti e a occuparsi di tutti i tipi di diritti, Nexo Studios rappresenta importanti produttori e licensor di contenuti, sia del mondo cinematografico sia di quello musicale, museale, teatrale e artistico. Dal 2018 è stata aperta la divisione Production, specializzata in documentari cinematografici che vengono presentati nei più importanti festival e mercati internazionali. Nel 2019 è nata Soundtracks, dedicata alla produzione e distribuzione delle colonne sonore originali dei film Nexo Studios. Nel 2021 ha debuttato il progetto Nexo TV, dedicato alla distribuzione di contenuti on demand in streaming. Sono nate così Nexo+ (la prima piattaforma italiana SVOD, presente anche su Prime Video, dedicata al mondo culturale che vanta collaborazioni con alcuni dei più importanti editori, produttori, scuole di scrittura) e Le Vite degli altri (piattaforma presente nel bouquet di Prime Video, dedicata alle storie di vita e al cinema di qualità, tra fiction e documentario). Dal 2023 a oggi Nexo Studios ha lanciato inoltre 9 nuovi canali lineari tematici free, disponibili sulle principali Smart TV e piattaforme italiane.
LUCISANO MEDIA GROUP
Lucisano Media Group (LMG), quotata presso l'AIM di Borsa Italiana da Luglio 2014 è la Holding che controlla Italian International Film (IIF), fondata nel 1958 da Fulvio Lucisano.
IIF è una delle società più longeve nel panorama cinematografico italiano. Nel corso degli anni si è distinta per una intensa attività sia nell'ambito della produzione, realizzando Film che sono diventati pietre miliari della cinematografia italiana (da Ricomincio da Tre di Massimo Troisi a Io e Caterina di Alberto Sordi, da Notte Prima degli Esami di Fausto Brizzi a Nessuno mi Può Giudicare di Massimiliano Bruno, da Scusate se esisto! di Riccardo Milani a Io e te dobbiamo parlare di Alessandro Siani), sia nell'ambito della distribuzione, portando sugli schermi italiani grandi successi internazionali (da Thelma e Louise di Ridley Scott a Quattro Matrimoni e un Funerale di Mike Newell, da Sleepers di Barry Levinson a Drive di Nicolas Winding Refn, da Non sposate le mie figlie di Philippe de Chauveron a Eden di Ron Howard). Parallelamente al cinema, IIF si è contraddistinta anche nella produzione audiovisiva, sia di film TV che di serie: da Due imbroglioni e mezzo per Canale 5 a Mi ricordo Anna Frank, Mina Settembre (3 stagioni) e Il Clandestino per Rai 1, da Guida Astrologica per Cuori Infranti (2 stagioni) per Netflix a Non ci resta che il crimine - la serie per Sky Studios e Non è un paese per single per Amazon. Recentemente IIF ha ampliato ulteriormente il proprio raggio d'azione con la produzione di docu-fiction e documentari, sia per la sala cinematografica (da Power of Rome a Luigi Proietti detto Gigi) che per i network televisivi (da Romanzo Radicale – Io sono Marco Pannell a Le Città del Futuro).
Nel dicembre 2016 con il gruppo Sky e Cattleya, Wildside, Palomar e Indiana Production, Lucisano Media Group ha fondato Vision Distribution.
lunedì 17 marzo 2025
HALLYU! – L’onda coreana | Museo Rietberg, Zurigo | 4 aprile – 17 agosto 2025
Unica tappa in Europa continentale
della grande mostra
prodotta dal Victoria and Albert Museum di Londra
arricchita di opere d'arte coreane
in esclusiva per il Museo Rietberg
Museo Rietberg
Zurigo, CH
4 aprile - 17 agosto 2025
Dal 4 aprile al 17 agosto 2025, il Museo Rietberg di Zurigo presenta, nell'unica tappa europea, Hallyu! L'onda coreana, la mostra tematica che esplora l'eclettica e vibrante cultura popolare della Corea del Sud, un fenomeno emerso alla fine degli anni Novanta e ormai diffuso in ogni angolo del pianeta. L'esposizione ripercorre le origini della hallyu – l'"onda coreana" – e i suoi legami con l'arte tradizionale, per poi analizzarne l'influenza globale in ambiti come la cultura pop, il cinema, la moda o l'arte multimediale.
Dagli outfit k-pop alle celeberrime coreografie, dagli indimenticabili oggetti di scena ai videoclip musicali, dalle tendenze beauty alla moda "made in Korea", Hallyu! L'onda coreana propone uno scintillante caleidoscopio della storia artistica e culturale sudcoreana. Alcune opere del pioniere della videoarte Nam June Paik; una scenografia del pluripremiato Parasite; la Google Art Dance Room, dove i visitatori imparano a ballare il K-pop sotto la guida di esperti coreografi e le interpretazioni contemporanee dell'hanbok, l'iconico abito tradizionale, sono solo alcune delle attrazioni che divertiranno i visitatori.
Dopo il grande successo di pubblico ottenuto al Victoria and Albert Museum di Londra, al Museum of Fine Arts di Boston e presso l'Asian Art Museum di San Francisco, il Museo Rietberg presenta questa spettacolare mostra ideata dal Victoria and Albert Museum, nella sua unica tappa dell'Europa continentale.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Attraverso i circa 200 oggetti in mostra – tra costumi, oggetti di scena, fotografie, video e curiosità legate alla cultura pop, accanto a opere storiche e contemporanee – Hallyu! L'onda coreana racconta la storia della cultura pop sudcoreana divisa in quattro capitoli.
1) La storia recente
Nel giro di due generazioni, quello che negli anni Cinquanta era un Paese preindustriale segnato dalla guerra si è trasformato in uno dei centri culturali e tecnologici più avanzati di fine Novecento. Fotografie, manifesti, documenti storici ed esempi delle prime apparecchiature di elettronica di consumo testimoniano gli epocali cambiamenti socio-politici che hanno portato alla rapida ascesa della Corea del Sud a partire dagli anni novanta.
Modernità compressa
Verso la metà degli anni Cinquanta, la Corea del Sud era ancora un Paese prevalentemente agricolo, arretrato e devastato dalla guerra di Corea. Nei decenni successivi ha conosciuto una trasformazione incredibilmente rapida, designata dal sociologo Chang Kyung-Sup con il termine "modernità compressa" (compressed modernity). Sul piano economico e culturale, la Corea del Sud ha puntato sulla velocità e sul gusto del rischio, avviando un processo di trasformazione che ha generato forti contrasti all'interno di una società in cui tecnologie all'avanguardia convivono con rituali sciamanici e confuciani di tradizione secolare. È in questo contesto che ha avuto origine l'hallyu: con curiosità inesauribile e audace creatività, gli artisti e i creativi coreani mescolano elementi nazionali e stranieri, ma anche tradizione e modernità.
Hallyu: dalla Corea al mondo
L'hallyu ha avuto inizio alla fine degli anni Novanta, quando le serie televisive e i film sudcoreani hanno iniziato a riscuotere grande successo in tutta l'Asia. Spinta da un'industria musicale estremamente professionale amplificata da internet e dai social media, la popolarità del K-pop si è presto diffusa su scala globale. Il riconoscimento internazionale definitivo è arrivato nel 2012 con il video virale Gangnam Style dell'artista sudcoreano PSY, il primo a superare i due miliardi di visualizzazioni su YouTube. Il brano, imitato e parodiato in tutto il mondo, è una satira sullo stile di vita materialista del quartiere di Gangnam – un'area di Seul in cui un tempo abbondavano le risaie e che oggi è una delle più lussuose dell'intera Corea. L'odierna Corea del Sud è una potenza economica e culturale che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo. Film e serie come Parasite e Squid Game, gruppi musicali come BTS e BLACKPINK fanno ormai parte del canone della cultura pop contemporanea. Da quasi trent'anni, il fenomeno culturale dell'hallyu supera confini culturali, sociali e linguistici, dando vita a nuove tendenze. Oggi è parte integrante non solo dell'identità coreana, ma anche della cultura pop globale.
2) K-DRAMA e K-CINEMA
Quando, alla fine degli anni Ottanta, la democrazia iniziò a germogliare in Corea del Sud, anche l'industria televisiva e cinematografica conobbe un forte sviluppo. Le emittenti commerciali e l'allora emergente TV via cavo alimentarono la competizione, portando a un significativo miglioramento qualitativo sia nei film che nelle serie televisive, i cosiddetti K-drama.
Prima l'Asia orientale, poi il mondo
Con la serie televisiva Winter Sonata trasmessa per la prima volta nel 2003, l'onda coreana si diffuse rapidamente in tutta l'Asia, conquistando in particolare il Giappone. Grazie all'ascesa delle piattaforme di streaming negli anni Duemila, i film e le serie coreane hanno raggiunto velocemente un pubblico globale. Con trame avvincenti, audaci commistioni di generi, scenografie mozzafiato e un'estetica che fonde suggestioni tradizionali e moderne, queste produzioni continuano ad appassionare i fan di tutto il mondo.
Storie coreane dal fascino universale
L'ascesa dell'industria cinematografica coreana a partire dalla fine degli anni Novanta ha dato vita a una nuova generazione di cineasti, che sono oggi tra le figure più influenti del panorama internazionale. Film come Oldboy (2004) di Park Chan-wook o Parasite (2019) di Bong Joon-ho hanno ottenuto grande successo di critica e pubblico. Benché radicate nella realtà coreana, queste storie possiedono un fascino universale anche grazie ai registi, che hanno ampliato il repertorio tradizionale mescolando abilmente i generi e sperimentato nuove forme di espressione estetica.
Scene indimenticabili e costumi iconici
La mostra celebra questa straordinaria varietà attraverso manifesti, spezzoni di film e oggetti di scena. Tra le maggiori attrazioni vi sono la ricostruzione della celebre stanza da bagno di Parasite, i costumi di Squid Game, grande successo di Netflix, e il set di prodotti per la cura personale delle protagoniste del film Mademoiselle. Diverse reinterpretazioni del tradizionale hanbok mostrano l'originalità con cui i cineasti coreani rielaborano quest'abito iconico. Non manca neppure un omaggio ai Webtoon, innovativi fumetti digitali pensati per i dispositivi mobili, che hanno ispirato numerose serie televisive e film.
3) IL K-POP E I SUOI FAN
Sostenuta dai social media e da comunità di fan digitali, la musica pop coreana, alias K-pop, è diventata un fenomeno globale. Tra i punti di forza della mostra vi sono gli outfit scintillanti indossati dal gruppo aespa nel video musicale Next Level e i costumi di ispirazione punk della boy band ATEEZ nel video Fireworks (I'm The One).
Le origini del K-pop
Con l'allentamento progressivo della censura culturale, a partire dal 1987 la musica straniera cominciò ad arrivare in Corea del Sud influenzando la scena locale. Tra le antesignane del K-pop vi sono figure come la "Madonna coreana" Kim Wan Sun e la cantante Patti Kim, che con la sua voce unica ha segnato l'industria pop nazionale tra gli anni Settanta e Ottanta. Il debutto del gruppo Seo Taiji and Boys al Saturday Night Music Show nel 1992 è oggi considerato la pietra miliare di questa corrente musicale.
Spettacoli travolgenti e melodie irresistibili
Le star del K-pop, chiamate anche Idol, sono artisti carismatici, spesso selezionati da agenzie di talenti e grandi etichette musicali, che vengono sottoposti a un rigoroso percorso di formazione della durata di anni. È così che sono nati supergroup come le BLACKPINK e i BTS, capaci di conquistare fan in tutto il mondo con performance spettacolari e brani accattivanti. La storia turbolenta della Corea del Sud ha influenzato profondamente il K-pop: la fusione di generi musicali e influenze culturali lo ha reso un genere ibrido, in grado di superare le barriere linguistiche e attrarre un pubblico internazionale.
Fan influenti
Le community globali di fan del K-pop sono diventate un fenomeno culturale di grande rilievo. Invece di limitarsi al ruolo di semplici consumatori, traducono testi, creano archivi e producono contenuti e articoli per i fan. Si tratta di comunità intergenerazionali, dotate di un'infrastruttura digitale molto sviluppata, spesso utilizzata anche per promuovere cause sociali. L'onda coreana ha inoltre contribuito alla crescente diffusione di corsi di lingua coreana in tutto il mondo.
4) K-BEAUTY e K-FASHION
Grazie all'hallyu, la Corea del Sud è diventata un punto di riferimento globale nei settori della bellezza e della moda. Il product placement nei K-drama e le campagne pubblicitarie con le star del K-pop hanno reso la cosmesi e la moda coreana celebri in tutto il mondo. Dai portacipria decorati alle moderne maschere a LED, dall'abito tradizionale (hanbok) all'alta moda passando per lo streetwear più ribelle, la mostra esplora le molteplici sfaccettature della cultura coreana della bellezza e dello stile.
Ideali di bellezza secolari
Gli standard estetici sono profondamente radicati nella cultura coreana. Durante la dinastia Joseon (1392-1910), prendersi cura del proprio aspetto non era considerato affatto un atto di vanità, ma un dovere morale, l'espressione del proprio status sociale e della virtù stessa, poiché l'aspetto esteriore rifletteva lo stato interiore. Nonostante le trasformazioni della Corea moderna, questa concezione è ancora molto diffusa. La K-beauty combina antiche formulazioni con nuovi ingredienti e tecnologie avanzate. La cura della pelle, d'importanza centrale sia per le donne che per gli uomini, ha dato impulso a una tendenza globale nella cosmesi maschile. Con i suoi prodotti innovativi e il design accattivante, la Corea del Sud è oggi il terzo maggiore esportatore di cosmetici al mondo.
K-fashion: tra hanbok e street style
L'hallyu ha portato la moda coreana sotto i riflettori internazionali. Con tagli destrutturati, streetwear d'avanguardia, accostamenti eccentrici e stili gender-fluid, la K-fashion ha influenzato le tendenze globali, rivolgendosi in particolare ai Millennials e alla Gen Z, e posizionandosi tra il mondo dello streetwear e quello dei marchi di lusso.
Le rivisitazioni dell'hanbok, l'abito coreano per eccellenza, giocano un ruolo chiave nella moda, nel cinema e nella musica pop. I giovani stilisti coreani ne ampliano l'estetica tradizionale tramite l'uso di motivi audaci e colori e silhouette inedite, pur mantenendo un forte legame con il passato. Sempre più star del K-pop indossano hanbok moderni accrescendo così la loro popolarità in tutto il mondo.
Con l'affermazione della Corea del Sud come potenza economica e culturale, l'hanbok contemporaneo è diventato per i coreani di tutto il mondo una dichiarazione di stile che esprime un rapporto sicuro e orgoglioso con il proprio patrimonio culturale.
In esclusiva al Rietberg
Per la tappa zurighese di Hallyu! L'onda coreana, il Museo Rietberg ha allestito, all'interno della collezione permanente, una sala dedicata alle tradizioni artistiche della Corea. Qui, accanto a immagini buddhiste e sciamaniche, sono esposte pitture decorative di genere e xilografie policrome provenienti dalla collezione del museo e da raccolte europee.
Cultura pop e patrimonio culturale
Le opere in mostra mettono in luce i molteplici legami tra la cultura pop coreana e la storia artistica e culturale del Paese. Un paravento ottocentesco decorato con immagini di libri e strumenti di scrittura simboleggia l'aspirazione alla conoscenza e al successo professionale, valori confuciani evocati anche da numerosi K-drama e brani K-pop. Completano l'esposizione tre opere contemporanee ispirate alla ricca tradizione ceramica coreana, provenienti dalla rinomata collezione di Uli Sigg.
Un capolavoro da Zurigo
Uno dei pezzi forti della mostra è stato esposto anche nelle tappe precedenti: una moon jar. Nel caso di Zurigo si tratta di un pezzo del XVIII secolo acquistato nel 2024 appositamente per questa esposizione. In Corea, questi "vasi lunari" sono considerati il simbolo degli ideali confuciani di sobria eleganza e modestia. La loro bellezza risiede nelle forme armoniose e nel bianco luminoso dello smalto, mentre le imperfezioni dovute alla lavorazione e alla cottura sono apprezzate come parte integrante della naturale estetica del vaso. Considerate un vero e proprio simbolo nazionale, oggi delle tradizionali moon jar restano pochissimi esemplari.
Voci contemporanee e pratiche artistiche tradizionali
In esclusiva per la tappa zurighese, Hallyu! L'onda coreana presenta una grande videoinstallazione di Nam June Paik, in prestito dallo ZKM di Karlsruhe, e dipinti della dinastia Joseon (1392-1910), provenienti da collezioni in Svizzera, Germania e Ungheria. L'opera di Paik prefigura l'ascesa della Corea come centro tecnologico d'avanguardia, mentre i dipinti storici ricordano quanto i concetti tradizionali associati all'istruzione, alla bellezza e al comportamento sociale siano ancora profondamente radicati nella società coreana e, di conseguenza, nella sua cultura pop. A completare l'esposizione di Zurigo vi è inoltre una creazione recente della promettente stilista coreano-svizzera Nina Yuun, originaria di Burgdorf, che fonde tradizioni artigianali coreane, estetica contemporanea e materiali locali, stabilendo così un collegamento diretto con la Svizzera.
Su Spotify la playlist ufficiale della mostra
In occasione della mostra Hallyu! L'onda coreana, il Museo Rietberg di Zurigo presenta una playlist ufficiale su Spotify, concepita per offrire un'esperienza sonora complementare e immersiva al percorso espositivo. Questa selezione musicale accompagna in un viaggio attraverso l'evoluzione della Korean Wave, celebrando il contributo straordinario del K-pop e della musica contemporanea sudcoreana. La playlist propone una raccolta di brani che riflettono la vitalità e l'innovazione della scena musicale coreana, includendo successi che hanno scalato le classifiche internazionali e pezzi iconici che hanno segnato l'ascesa del fenomeno Hallyu. Disponibile su Spotify, la playlist rappresenta un'estensione immersiva della mostra, un'opportunità per avvicinarsi ancora di più a questa vibrante corrente culturale che continua a ispirare e connettere milioni di persone in tutto il mondo.
Rietberg Museum
Il Museo Rietberg di Zurigo è uno dei più grandi musei d'arte della Svizzera. È dedicato all'arte delle culture tradizionali e contemporanee di Asia, Africa, America e Oceania. Le collezioni del museo comprendono 32.600 oggetti e 49.000 fotografie. Gli oggetti sono in gran parte accessibili nelle sale del museo e nel deposito aperto al pubblico. Le attività del Museo Rietberg sono caratterizzate da un alto livello di professionalità, inclusione e diversità e si rivolgono a un pubblico locale e internazionale. Il museo testimonia il legame della città di Zurigo con le culture del mondo e sensibilizza i singoli risultati artistici e la diversità religiosa e sociale. In questo modo, svolge un'importante missione culturale in un mondo sempre più globalizzato.
Le collezioni di fama internazionale costituiscono la base di tutte le attività del museo e ne determinano la reputazione. Le opere richiedono una ricerca scientifica continua, compresa la ricerca sulla provenienza, rispetto alla quale il museo mantiene un approccio trasparente: i risultati della ricerca, sono ampiamente accessibili online e i curatori a disposizione per ogni domanda o chiarimento. Il Museo Rietberg è connesso a una rete di esperti nei vari settori culturali e a istituzioni culturali e collezionisti, sia a livello locale che internazionale. Nel dialogo con i Paesi d'origine, si concentra su collaborazioni a lungo termine, ad esempio, in Camerun, Perù, India e Pakistan. Il museo organizza due o tre grandi mostre temporanee all'anno, integrate da tre o quattro mostre più piccole che attingono alle sue collezioni interne. Le mostre temporanee sono prodotte talvolta all'interno del Museo e in altre occasioni sono il frutto di collaborazioni internazionali con musei e istituzioni dei Paesi d'origine e vogliono promuovere le culture extraeuropee e l'idea di tolleranza, dando così un esempio del cosmopolitismo della città di Zurigo.
Il programma di edutainment del museo offre un'ampia gamma di attività ludiche ed educative con visite guidate, conferenze e laboratori, per il pubblico in generale, per i più piccoli come pure per gruppi, per professionisti, studenti o insegnanti. Uno dei compiti del museo è la conservazione e la manutenzione del complesso storico del Rietberg - una combinazione unica di arte extraeuropea (mostre e attività museali), storia locale (Villa Wesendonck, Park-Villa Rieter, Villa Schönberg), architettura contemporanea (lo Smaragd degli architetti Krischanitz/Grazioli e il padiglione estivo di Shigeru Ban) e la natura del parco da preservare.
Info
HALLYU!
L'onda coreana
4 aprile 2025 – 17 agosto 2025
Inaugurazione: 4 aprile 2025
Museo Rietberg, Zurigo
Piano –1 –2
Kunst der Welt in Zürich
Galblerstrasse 15 - 8002 Zürich, Svizzera
rietberg.ch | @museumrietberg
Orari
Aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00, il mercoledì aperto fino alle 20.00
Lunedì chiuso
Costo del biglietto: CHF 25 / 20 (ridotto).
Per informazioni: rietberg.ch/medien
Come arrivare: Tram 7 in direzione Wollishofen fino alla fermata "Museum Rietberg" (quattro fermate dopo Paradeplatz). Sono disponibili solo parcheggi per disabili