DAL 13 SETTEMBRE
IL SOLE DI GIUSEPPE PELLIZZA
ALLA PINACOTECA DIVISIONISMO TORTONA
IN OCCASIONE DI UN FOCUS
SUI LAVORI GIOVANILI DEL PITTORE
L'olio su tela che anticipa il dipinto della
Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
di Roma entra a far parte della collezione permanente
UNA NUOVA LUCE SULLA PITTURA DI PELLIZZA |
A partire dal 13 settembre 2025 la Pinacoteca Divisionismo Tortona esporrà al pubblico una nuova opera di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Si tratta dell'olio su tela "Il sole (studio)", una delle opere che hanno segnato il percorso creativo dell'omonimo celebre dipinto conservato presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Per l'elaborazione del capolavoro romano non sono infatti mancati bozzetti ed opere preparatorie probabilmente realizzate dal Pellizza nella ricerca del panorama più adatto a tale grandiosa rappresentazione della natura. Nella sua sintesi, il piccolo studio esposto a Tortona rappresenta un'esperienza ottica condotta alle estreme conseguenze, con il risultato quasi astratto di una pittura in cui la folgorazione luminosa dell'astro sorgente - centrale su un orizzonte rialzato, con l'irraggiarsi del nucleo di dinamici segmenti multicolori e in sequenza rigorosamente controllata - accresce l'effetto di potente controluce che in pratica elimina il paesaggio in basso e, in esso, qualsiasi concessione figurativa. |
IL GIOVANE PELLIZZA. ACCADEMIE, MAESTRI
E PRIME ESPERIENZE: 1883-1890"
A partire dal 1883, Milano e il vero segnarono i primi passi del percorso artistico di Pellizza. Iscritto dal gennaio 1884 all'Accademia di Brera presso cui seguì le lezioni nelle scuole di ornato, disegno di figura, prospettiva, architettura e storia, Pellizza accompagnò al percorso accademico la copia dal vero condotta nello studio di Giuseppe Puricelli di cui è rimasta una traccia in alcuni ritratti, come l'Autoritratto giovanile conservato presso la Pinacoteca. Nel corso del 1886, la partenza del Puricelli per la Russia lo spinse alla ricerca di un nuovo maestro che individuò in Pio Sanquirico, presso il cui studio i giovani allievi potevano cimentarsi nella copia dal vero su modelli viventi. Proprio a partire dal 1886 Pellizza si impegnò nella realizzazione di studi di teste, acquisendo in poco tempo sempre maggior sicurezza nella pennellata, d'ora in avanti più libera e contrastata, sull'esempio delle opere contemporanee di Attilio Pusterla, Filippo Carcano, Giovanni Sottocornola ed Emilio Longoni. Nel novembre del 1887 Pellizza decise di trasferirsi a Roma per frequentare i corsi dell'Accademia di San Luca. Insoddisfatto dei metodi d'insegnamento della scuola romana, il giovane pittore si spostò quindi a Firenze per approdare all'Accademia di Belle Arti sotto l'insegnamento del maestro Giovanni Fattori. In questo periodo strinse un'amicizia sincera e duratura con i compagni Plinio Nomellini e Guglielmo Micheli. La volontà di confrontarsi con soggetti sempre più complessi lo spinse a riflettere sull'opportunità di proseguire nel suo percorso di studi scegliendo l'Accademia Carrara di Bergamo dove fu accolto, sebbene fuori età, per iscriversi ai corsi come "allievo particolare del prof. Tallone", rinomato ritrattista. Il tardo alunnato presso il maestro Cesare Tallone rappresentò un momento particolarmente fitto di esperienze e studi focalizzati in particolar modo sul disegno dal vero e al ritratto. Non mancò l'occasione per stringere rapporti di sincera collaborazione con il ritrovato amico Edoardo Berta e con Romeo Bonomelli a cui Pellizza donò il carboncino e matita su carta "Ragazzo che tira una corda", esempio della posa disinvolta e attiva ricercata da Tallone e da lui proposta agli allievi.
Nell'estate del 1889 Pellizza fece ritorno a Volpedo dove si cimentò nella realizzazione di impressioni di paesaggio con pennellate sommarie e veloci, in tutto assimilabili a quelle applicate dal Tallone e suggerite agli allievi nelle passeggiate d'istruzione nelle valli bergamasche. Dopo il soggiorno parigino in compagnia di Edoardo Berta per visitare l'Esposizione Universale del 1890, Pellizza decise di tornare a Bergamo per riprendere il percorso di crescita e di lavoro in Accademia. Il crescente interesse per la figura umana inserita nell'ambiente e per il lavoro, che nella sua Volpedo si svolgeva essenzialmente all'aperto, incoraggiarono successivamente Pellizza a iscriversi all'Accademia Ligustica di Genova, rinomata scuola di paesaggio. Di questo breve soggiorno ligure, protrattosi per il solo mese di novembre del 1890, restano alcune testimonianze come le marine condotte tra Sturla e Quarto di cui la Pinacoteca conserva una preziosa traccia.
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PINACOTECA DIVISIONISMO TORTONA. UNA COLLEZIONE, UN PROGETTO CULTURALE |
Era il 1999 quando la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona decise di acquisire il nucleo di opere frutto della lungimirante attività di raccolta dell'istituto bancario da cui aveva tratto origine. Da lì a poco nacque l'idea di intraprendere un progetto di valorizzazione e incremento di tale patrimonio artistico che aveva sino ad allora privilegiato un rapporto speciale con il suo territorio e, in particolare, con i suoi artisti più significativi. Un passato d'arte segnato dal genius loci Giuseppe Pellizza, un personaggio di grande rilievo nella cultura pittorica dell'area lombardo-piemontese, diventata l'obiettivo privilegiato della collezione perché proprio qui, tra Milano e Torino, si svolse il cosiddetto "primo dibattito" del divisionismo a partire dalla Prima Triennale di Brera del 1891. A partire dal 2001, anno di apertura al pubblico della Pinacoteca, nel volgere di pochi anni prende vita il progetto "Pinacoteca Divisionismo Tortona", esposizione permanente che si propone di documentare questa fondamentale stagione artistica attraverso la varietà e l'originalità dei linguaggi pittorici utilizzati non solo dai grandi maestri divisionisti, ma da personaggi che hanno dato voce a culture per così dire periferiche, per lungo tempo non adeguatamente valorizzate, ma comunque degne di attenzione. Il filo conduttore della Pinacoteca si dipana quindi intorno al fertile dialogo e al confronto tra i diversi interpreti di una tecnica audace e antiaccademica che ha saputo rappresentare le istanze di un nuovo secolo: dagli artisti socialmente impegnati degli anni Novanta dell'Ottocento fino agli approcci empirici in ambito simbolista e ai primi saggi dei protagonisti della rivoluzione futurista per i quali la divisione del colore costituiva il linguaggio della modernità. Oggi la Pinacoteca si sviluppa su una superficie di 750 metri quadrati e consta di 145 opere che documentano l'attività di oltre 59 artisti. |
PINACOTECA DIVISIONISMO TORTONA ONLINE E SUI SOCIAL
https://www.instagram.com/museodeldivisionismo
Pinacoteca Divisionismo Tortona
Palazzetto medievale
Corso Leoniero, 6 (ingresso dal cortile interno)
Tortona (AL)
Orari:
Sabato e domenica, dalle 15.00 alle 19.00
Giorni feriali su prenotazione
Chiusura Natale e Capodanno
Biglietti: INGRESSO GRATUITO
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Stelline