giovedì 17 gennaio 2013

27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA



 

 

27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA
 
Leggere per non dimenticare
 
 
 
 
 
La tragedia dell'Olocausto, il campo di concentramento e il peso drammatico della storia delle sue origini raccontato attraverso gli occhi acuti e ironici di una ragazzina di 16 anni.
 
 
Joschi Molnár ha avuto cinque bambini da altrettante donne diverse, ha perso due figli e la moglie ad Auschwitz ed è stato imprigionato a Buchenwald. Ha voluto farla finita in un albergo, a settant'anni, pagando solo per due ore. Troppo poco per riuscire nell'intento. Per cui è morto in un ospedale lasciando dietro di sé uno strascico di storie incredibili e menzogne spudorate. Sì, perché quel favoloso bugiardo ha regalato ai proprio figli molte diverse versioni della sua vita.
Trent'anni dopo la sua morte, nel centesimo anniversario dalla sua nascita, tre di loro e la nipote Lily di sedici anni - che deve scrivere una relazione sul campo di concentramento di Buchenwald per la scuola - si ritrovano insieme per la prima volta a Weimar. Ognuno ricorda un padre diverso: traditore, assente, inventore di storie. Ma nessuno può esimersi dal fare i conti con la propria storia.
 
 
traduzione dal tedesco di Fabio Cremonesi
pp 224, collana VIE, euro 14
 
 
 
Cosa succede al ritorno dal campo di concentramento? Cosa succede quando si trova la cucina occupata da compaesani che mangiano nei loro piatti? Cosa succede se l'inferno non è ancora finito?

Nel 1945 Gita Lauschmann ha sedici anni e l'unico desiderio di dormire nel suo letto. Sta facendo finalmente ritorno ritorno a casa, nel paesino di Puklice, unica sopravvissuta della sua famiglia al lager nazista. Al momento del suo arrivo, però, trova la casa occupata da una coppia di compaesani. Non solo non viene accolta a braccia aperte, ma vede ancora una volta la sua vita minacciata dalla violenza degli uomini, questa volta però non nazisti assetati del sangue ebreo, ma persone con le quali è cresciuta. La famiglia di Gita infatti apparteneva alla minoranza di cechi di lingua tedesca che alla fine della guerra fu condannata per collaborazionismo con il nemico. Ancora una volta la fronte di Gita viene marchiata con una definizione alla quale lei non sente di appartenere: prima improvvisamente ebrea (i genitori non erano praticanti), ora un'origine tedesca che lei associa solamente alla lingua del padre.

traduzione dal ceco di Angela Zavettieri
pp 328, collana PASSI, euro 16
 
 
e ancora NEL CATALOGO DELLA KELLER EDITORE:
 
Gli "scottati", coloro che sono stati lambiti dalle fiamme dell'Olocausto, senza soccombere, non del tutto: sono queste le voci che abbiamo la possibilità di ascoltare e loro sono le parole che non dobbiamo smettere di pronunciare.
 
Sono molte le vite che popolano questo piccolo e intenso libretto scritto da Irit Amiel, sopravvissuta alla Shoah dopo aver passato i primi anni della guerra rinchiusa nel ghetto di Cestocova. In queste pagine il presente "s'incontra e si mescola con il passato", fioriscono episodi, memorie, miniature, sogni. Le fredde campagne polacche e le strade buie delle città, in cui echeggiano i passi delle pattuglie tedesche, si alternano al sole e alle brezze mediterranee in un continuo dialogo tra ieri e oggi, tra la Polonia - terra della perdita - e Israele - terra della rinascita - tra gli scomparsi e i sopravissuti, tra i padri e i figli, tra i nemici e gli amanti.
traduzione dal polacco di Marzena Borejczuk
pp 144, collana VIE, euro 13.50
 
 
Non dimenticare: tra le tragedie del secolo scorso un altro genocidio, un altro popolo vittima dell'odio e della brutalità umana. Per ricordare il popolo armeno.
 
Tutto ha inizio nella piccola città di Focşani, in una strada armena, tra i vapori del caffè, gli aromi della cantina di nonna Arshaluys, i libri antichi e le fotografie appartenute a nonno Garabet. Il piccolo Varujan guarda un mondo colorato dallo sguardo dell'infanzia e ascolta le conversazioni di alcuni vecchi armeni che, per parlare liberamente, si nascondono in una cripta. Prende vita così, in un'atmosfera già densa di presagi, uno straordinario romanzo, una vera e propria epopea nella quale, partecipando ai destini dei personaggi, alle guerre, ai viaggi, alle fughe, alle avventure, agli amori, alle vite che si compiono nella fine, si segue passo dopo passo, con continui salti di tempo e di spazio, l'intera storia del Novecento, il destino umano e in particolare quello del popolo armeno, del suo genocidio e della sua diaspora. Un romanzo fuori dal comune, dall'ampiezza di respiro inusuale, popolato da personaggi indimenticabili e che è allo stesso tempo narrazione personale, libro identitario per il popolo armeno e tributo a tutti coloro che hanno subìto la Storia.
 
traduzione dal romeno di Anita Bernacchia
pp 480, collana PASSI, euro 18.50
 

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