CASA DEL JAZZ
sabato 5 aprile ore 12 (sala concerti)
“IL JAZZ E L’AFRICA – Radici, miti, suoni ”
Guida all’ascolto a cura di Luigi Onori
L’immaginario africano nel jazz, da Joe “King” Oliver a Lionel Loueke
Ingresso libero
Sabato 5 aprile alla Casa del Jazz, “Il Jazz e l’Africa,radici, miti, suoni ”, guida all’ascolto a cura di Luigi Onori. Un viaggio in quattro tappe nell’immaginario africano presente nel jazz, sotteso alla sua secolare vicenda. Non un itinerario musicologico quanto una ricerca per trovare nella musica afroamericana le molte, vivide e preziose tracce di un’Africa che si è voluta spesso dimenticare e rimuovere. Così si viaggerà dallo “stile giungla” di Duke Ellington e degli anni Venti fino ai jazzisti africani del XXI secolo, come il chitarrista del Benin Lionel Loueke.Il percorso sarebbe lunghissimo, partendo dall’immagine sfuocata e cinematografica dell’Africa nel jazz delle origini per arrivare all’afrocubop degli anni ’40, ai riferimenti consapevoli e militanti degli anni ’50-’60 (da Art Blakey a John Coltrane), agli incontri con artisti africani dei decenni successivi, costellati di opere estese sulla diaspora nera ad opera di John Carter, Hannibal Peterson, Wynton Marsalis, Yusef Lateef. Per non parlare del jazz nel Continente Nero e della sua straordinaria e dolente storia…I quattro incontri proposti alla Casa del Jazz si soffermeranno su una mappa generale (“L’immaginario africano nel jazz, da Joe “King” Oliver a Lionel Loueke”), su due giganti del piano, della composizione e della coscienza nera (“ Il griot degli afroamericani: Duke Ellington”; “New York-Tangeri-Parigi: gli African Rhythms di Randy Weston”) e sulla straordinaria e dolente storia del “Jazz sudafricano, grido di libertà”.
In questo primo appuntamento di sabato 5 aprile:”L’immaginario africano nel jazz, da Joe “King” Oliver a Lionel Loueke”. Amiri Baraka ne “Il popolo del Blues” traccia, attraverso la musica, il travagliato percorso dei Neroamericani da schiavi a cittadini. In quest’incontro faremo un viaggio simile, perché dall’evocazione generica e a tratti “esotica” dell’Africa nel jazz delle origini si arriverà al progressivo riconoscimento di una storia che unisce le due coste dell’Atlantico nel segno della diaspora nera. Il jazz e le musiche nate dal commercio triangolare sapranno, infatti, ricostruire la storia e rivitalizzare la memoria dei discendenti degli schiavi, provenienti non dal nulla ma dalla Madre Africa.La mappa sonora dell’incontro toccherà, così, New Orleans, i legami tra l’Islam, Cuba ed il bop, Louis Armstrong in Ghana e la musica sudanese a New York, l’Africa di John Coltrane ed il jazz vicino al Black Power ad Algeri nel 1969, gli incontri tra kora e sintetizzatore degli anni ’80, le narrazioni di John Carter, la schiavitù vista da Wynton Marsalis… Un rapido affresco per una trama densa e complessa, spesso poco conosciuta.
Luigi Onori – Roma, 1956, saggista e critico musicale – è collaboratore de <<il manifesto>> e del suo supplemento <<Alias>> dal 1981. Dal 1985 al 2000 ha scritto per <<Musica Jazz>>. Sulle sue colonne ha pubblicato, tra l’altro, monografie su Duke Ellington, John Coltrane, Abdullah Ibrahim, Randy Weston, Geri Allen, Steve Coleman, Bruno Tommaso, il jazz russo e quello sudafricano.
Si occupa di jazz e musiche afroamericane sotto il profilo giornalistico, saggistico, storico, convegnistico e didattico; ha al suo attivo più di mille articoli, comparsi su varie testate tra cui <<Musica/Realtà>> (diretta da Luigi Pestalozza), <<Fare Musica>>, <<Lettera dall' Italia>>, <<Il Giornale della Musica>>, <<Avidi Lumi>>, <<Musica Oggi>> e sul sito <<A proposito di Jazz>>.
Nel 1996 ha pubblicato il volume di studi <<Jazz e Africa. Griot, musicisti e fabulatori>>, edito dalla De Rubeis. Nel 1997 è stato coautore del libro <<Italian Instabile Orchestra. Jazz come ricerca collettiva negli anni '90>> (Auditorium Edizioni, a cura di Marcello Lorrai e Roberto Masotti). Nel 1998 (insieme al sassofonista Antonio Apuzzo) ha realizzato la dispensa <<Il jazz nella tradizione afroamericana>>, su commissione del Baicr e dell'Università di Roma "Tor Vergata" per un corso di formazione a distanza. Nel 2001 ha pubblicato il volume <<Note di frontiera: Jazz in Friuli-Venezia Giulia>> (edizioni Colonos), realizzato con il giornalista Flavio Massarutto. Nel 2002 ha scritto tre racconti a soggetto musicale che sono comparsi nel volume fotografico <<Come un racconto>> di Pino Ninfa (edizioni Porsche). Nel settembre 2004 è uscita una nuova edizione – riveduta ed ampliata – de <<Il jazz e l’Africa>> presso l’editore Stampa Alternativa / Nuovi Equilibri che nel 2006 ha pubblicato la biografia <<Paolo Fresu Talkabout>> dedicata al noto trombettista e al jazz in Italia.
Insieme ad altri è autore di volumi antologici tra cui <<Il Jazz fra passato e futuro>> (a cura di Maurizio Franco, LIM, 2001); <<Incontri. Spazi e luoghi della mediazione interculturale>> (a cura di Massimiliano Fiorucci, Armando Editore, 2004); Aa Vv (a cura di Flavio Massarutto), <<Orchestre di improvvisazione>>, Phophonix Associazione Culturale Onlus, 2004, Udine (L.Onori, Le orchestre di improvvisazione: il problema del repertorio); Massimiliano Fiorucci (a cura di), <<Una scuola per tutti. Idee e proposte per una didattica interculturale delle discipline>>, FrancoAngeli, 2008, Milano (L.Onori, Per una didattica interculturale della musica).
Ha collaborato e collabora a trasmissioni radiofoniche di RadioTre (da"Audiobox" a "Inaudito", da “Il jazz: l’improvvisazione e la creatività nella musica” a “Invenzione a due voci” e “Battiti”).
Socio fondatore della SISMA, è stato iscritto alla SIDMA (Società Italiana di Musicologia Afroamericana); ha collaborato dal 2004 al 2010 con la Casa del Jazz e dal 2007 è docente a contratto di “Storia del Jazz, delle musiche improvvisate ed audiotattili” presso il Conservatorio di Frosinone.
Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55
Info: 06/704731
Ingresso libero
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