lunedì 20 maggio 2019

DOMENICA 26 MAGGIO, ALL'INTERNO DE LO SPIRITO DEL PIANETA, DANZE E CANTI DI UN POPOLO CHE GRAZIE AI BENETTON E' STATO SFRATTATO DALLE SUE TERRE IN CUI VIVEVANO DA CENTINAIA DI ANNI... I MAPUCHE



 

DOMENICA 26 MAGGIO, ALL'INTERNO DE LO SPIRITO DEL PIANETA, DANZE E CANTI DI UN POPOLO CHE GRAZIE AI BENETTON E' STATO SFRATTATO DALLE SUE TERRE IN CUI VIVEVANO DA CENTINAIA DI ANNI

 

FESTIVAL dei Popoli indigeni

"LO SPIRITO DEL PIANETA"

 

@ Polo Fieristico – Chiuduno (BG)

Via Martiri della libertà

DOMENICA 26  MAGGIO

 

 

Mapuche

Ospite GIORNALISTA GIORGIO FORNONI

 

Ingresso libero

Presente struttura al coperto

che garantirà la realizzazione degli spettacoli anche in caso di maltempo

Orari di apertura del centro

Sabato: ore 17.00

Domenica: ore 12.00

Tutti i giorni feriali: ore 19.00

 

INFOLINE

ASSOCIAZIONE LO SPIRITO DEL PIANETA

  www.lospiritodelpianeta.it

 

 

I Mapuce o Mapuche "Popolo", "della Terra" sono un popolo amerindo originario del Cile centrale e meridionale e del sud dell'Argentina (Regno di Araucanía e Patagonia). I Mapuche hanno una economia basata sulla agricoltura; la loro organizzazione sociale è sviluppata in famiglie estese, sotto la direzione di un "lonco" o capo, sebbene in tempi di guerra si possano unire in gruppi più larghi ed eleggere un "toqui" ('portatore d'ascia') per guidarli. I Mapuche sono una etnia variegata composta da numerosi gruppi che condividono tra loro una stessa struttura sociale, religiosa ed economica, così come una eredità linguistica comune. La loro influenza si estende tra il fiume Aconcagua e la pampa Argentina. I Mapuce resistettero con successo a molti tentativi dell'Impero Inca tesi ad assoggettarli, e questo sebbene mancassero di una organizzazione propriamente statale. I Mapuce combatterono contro i conquistadores e, usando il fiume Bío-Bío come frontiera naturale, riuscirono a resistere ai tentativi per colonizzarli dal 1500 al 1800. La religione Mapuce si basa principalmente sul culto degli spiriti e degli antenati, chiamati genericamente pillán. A parte questi, si rende omaggio alle forze della natura, chiamati genericamente Nghen. Inoltre, i Mapuche credono nell'esistenza di un essere superiore che li governa, chiamato Nghenecén, formato principalmente da quattro aspetti principali, o persone, ma che prima della influenza cristiana su questa cultura erano in realtà spiriti distinti. Ad ogni modo, mai nacque nella loro cultura qualcosa paragonabile al pantheon di greci o germani. La figura delle "Maci", ovverosia sciamane, un ruolo usualmente affidato alle donne più anziane, è una parte estremamente importante della cultura Mapuche, ancora oggi e a fianco del Cristianesimo. Le machi svolgono cerimonie per scacciare il male, per la pioggia, per la cura delle malattie, e posseggono una conoscenza estremamente vasta delle erbe medicinali cilene, guadagnata attraverso un duro apprendistato. Cileni d'ogni origine e classe fanno uso delle principali erbe della tradizione Mapuce. non esiste una faccia buona del capitalismo. La storia si ripete sempre uguale dappertutto nel mondo. Quello che noi chiamiamo progresso, per i nativi è solo distruzione e morte. Nel 1991, in una porzione delle terre patagoniche argentine abitate dai Mapuche il capitalismo è arrivato sotto la forma della famiglia Benetton, che ha acquisito per 50 milioni di dollari 900.000 ettari di terre dalla compagnia Tierras De Sur Argentino, principale proprietaria di terre nella Patagonia argentina. Un tempo il colonialismo operava con le armi, oggi molto più semplicemente bastano i soldi. Acquisite le terre, la Benetton ha proceduto allo sfollamento dei Mapuche, incompatibili con il progetto economico della famiglia italiana. Ed è così che oggi nelle terre di Benetton vengono allevati 260mila capi di bestiame, tra pecore e montoni, che producono circa 1 milione 300mila chili di lana all'anno i quali sono interamente esportati in Europa. Nello stesso terreno sono allevati 16mila bovini destinati al macello. Ma i Mapuche sono una popolazione tutt'altro che arrendevole (vorrei vedere noi al loro posto cosa faremmo!), ed è così che iniziano una lotta incruenta contro gli italiani, lotta che si è acuita negli ultimi anni ed è sfociata nella ri-occupazione di parte delle terre loro sottratte. Ed è così che nella notte fra il 10 e l'11 gennaio scorso interviene la polizia argentina, a seguito delle denunce dei Benetton. Ed i resistenti Mapuche, raccontano, vengono picchiati, ammanettati e trascinati per i capelli; le loro case distrutte, i loro animali rubati o uccisi.

 

 

Giorgio Fornoni

Da più di 40 anni viaggia in ogni zona del mondo, di solito nelle più disastrate, a realizzare reportage e inchieste di alto significato e valore sociale e umano.

E' sempre alla ricerca dell'"uomo", quello che nasce dalla sofferenza e dalle prove più ardue. Frequenta le prime linee delle guerre del mondo. Ha denunciato i traffici illegali e le troppe ingiustizie. Ha intervistato capi di stato, leader della guerriglia e nobel della pace.  Ha documentato, tra gli altri: dalla lavorazione della coca in Perù, al traffico di oro nell'ex Zaire dell'evacuazione della Liberia e dell'Angola alla scalata dell'Himalaya. Dai guerriglieri Talebani all'ultimo avamposto militare russo sull'isola di Bering. Tutto questo non per interesse giornalistico ma per documentare le tragedie umane a se stesso.

Milena Gabanelli lo scopre nel 1999 e gli dedica una serata dal titolo "L'ALTRA FACCIA DEL GIORNALISMO" da allora gli dà spazio ... è diventato autorevole collaboratore di REPORT, programma di inchieste di RAI 3

 



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