martedì 5 novembre 2019

In libreria il Dizionarietto dei miti greci e latini


In libreria il
"Dizionarietto dei miti greci e latini"

Cesaretti e Minguzzi nell'universo delle "favole antiche"

Achille e il suo tallone, Argo e i suoi occhi, Penelope e la sua tela, Arianna e il suo filo, Tantalo e il suo supplizio, Sisisfo e la sua fatica, Prouste e il suo letto, Mida e il suo tocco, Lucullo e il pranzo, Gordio e il nodo, Damocle e la spada. Pindaro e i voli, Pandora e il vaso, Nesso e la camicia, sono diventati luoghi comuni della lingua. Mentre, limitandoci a qualche esempio, la maratona, il sosia, il mecenate, il marcantonio…, sono ormai tipologie universali.
Appena stampato, il nuovo "Dizionarietto dei miti greci e latini" (Scholé-Morcelliana, pagg. 272, euro 18) di Paolo Cesaretti e Edi Minguzzi, si aggiunge a quelli di greco e di latino, con gli stessi autori e lo stesso editore.
Il volumetto ne riprende anche l'impostazione di base, adattandola alla diversa tipologia del materiale, sempre finalizzandola al rapporto diretto del lettore con le lingue. Ne emerge una accurata ricostruzione di miti ed eventi che hanno trasformato un dio, un eroe, un personaggio storico o leggendario in una metafora o in un'antonomasia.
Gli autori, noti docenti universitari (Cesaretti di storia romana, letteratura greca e civiltà bizantina nell'ateneo bergamasco; Minguzzi di greco e latino alla Statale di Milano dove ha insegnato linguistica e glottologia), sulla base di ben quattrocento voci attinte all'oceano della mitologia (e ad alcuni snodi della storia antica), si propongono ancora una volta di tracciare un ponte fra la dimensione del mito e quella del linguaggio. E dunque del pensiero. Da un lato esso evidenzia gli apporti tra l'etimologia di un nome, la narrazione del mito corrispondente, dall'altro lato confronta la fraseologia della lingua d'uso e i testi greci e latini, trascritti e tradotti, nei quali il mito appare soprattutto un "racconto". "Sapremo ascoltarlo?", si chiedono gli autori del "Dizionarietto dei miti greci e latini". In ogni caso si rivelerà una "chiave di lettura" indispensabile per la comprensione di tante opere dell'arte (si veda il ricco inserto iconografico di quest'opera), della letteratura, della musica, ma soprattutto il fondamento di una consapevolezza culturale europea maturata per tanta parte e tanto a lungo proprio nel nostro Paese.

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Stelline