lunedì 25 novembre 2019

OneDay Group_GIOVANI E LAVORO: E’ POSSIBILE IN ITALIA?



GIOVANI E LAVORO: E' POSSIBILE IN ITALIA?

ONEDAY ABBRACCIA IL #KIDSTAKEOVER DI UNICEF PER DIMOSTRARE CHE LA GENERAZIONE Z NON E' COME VIENE SEMPRE DIPINTA 


  • "Necessità di ascolto" questo è uno dei principi fondamentali della Convenzione ONU per i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza che quest'anno celebra i 30 anni. 

  • In OneDay i giovani talenti ricevono adeguate attenzioni e la possibilità di esprimersi ed assumersi responsabilità professionali: un modo per rimettere le nuove Generazioni al Centro


In occasione della Giornata Mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e le celebrazioni per i 30 anni della Convenzione ONU che li ha definiti, OneDay, il business builder che con i servizi e prodotti delle sue company mette le nuove generazioni al centro, ha abbracciato l'iniziativa #KidsTakeOver dell'UNICEF.


Il motivo?

In OneDay, realtà aziendale con un'età media di 29 anni nel suo team di 176 persone e un ecosistema di 1.500 brand ambassador con età media di 25 anni, lasciamo libertà di apprendimento e possibilità di responsabilizzarsi ai giovani professionisti che, in nome dell'iniziativa personale e dell'autoimprenditorialità crescono nei loro talenti e nella loro professionalità. Abbiamo deciso di dimostrare a tutte le aziende italiane che questo è possibile, con un'adeguata attenzione alle richieste dei professionisti Millennial e GenZ.

Ecco quindi che tre Top Manager di OneDay, Alessandro Gatti, CEO di ZooCom; Betty Pagnin, People & Culture Director di OneDay e Gaia Marzo, Head of Corporate Brand di OneDay, hanno lasciato che tre ragazze adolescenti fra i 15 e i 19 anni prendessero decisioni al posto loro per un pomeriggio.

Il reverse mentoring, il dialogo con i giovani, l'abbattimento di muri e barriere gerarchiche  e la capacità di valorizzare il potenziale delle persone, sono, del resto, elementi fondanti della cultura aziendale di OneDay.

"OneDay è la dimostrazione del fatto che dai ragazzi si può imparare moltissimo in termini di linguaggio e comunicazione"  commenta Betty Pagnin People & Culture Director di OneDay " dipende molto da qual è l'attività della propria impresa, ma è importante essere in grado di prendere spunto dall'entusiasmo con cui i giovani prendono le decisioni. Spostare l'attenzione da una visione interna, a quella esterna di un GenZ porta una beneficio enorme alla qualità delle scelte che si fanno. OneDay incontra i giovani professionisti di media 5 anni prima rispetto alle altre aziende: capiamo in anticipo cosa si aspettano, cosa richiedono e cosa sono in grado di dare in cambio all'azienda che scelgono. Per le nuove generazioni la produttività diventa tanto più alta quanto più ampio è l'arco di libertà di espressione l'azienda gli accorda."

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Stelline