giovedì 23 gennaio 2020

Le Monde est une Invention sans Futur chiude alla Fondation Bullukian con oltre 10.000 visitatori e un incontro di Andrea Mastrovito col pubblico

LE MONDE EST UNE INVENTION SANS FUTUR CHIUDE CON OLTRE 10000 VISITATORI CON UN IMPORTANTE INCONTRO
 

Le Monde Est Une Invention Sans Futur, mostra personale di Andrea Mastrovito presso la Fondazione Bullukian ed evento ufficiale della 15.ma Biennale di Lione, è quasi terminata: alla fine del mese di gennaio chiuderà le porte dopo aver superato i 10000 visitatori.

In occasione dell'ultimo giorno, il 30 gennaio 2020 alle ore 18 Andrea Mastrovito, accompagnato da Fanny Robin, curatrice e direttrice della Fondazione, accoglieranno il pubblico per presentare il catalogo della mostra e per proiettare in anteprima il trailer del nuovo lavoro dell'artista, il film Io Non Sono Leggenda.

Il catalogo è intitolato Andrea Mastrovito, Le Monde est une invention sans futur ed è corredato da testi di Jean-Pierre Claveranne - Presidente della Fondazione Bullukian, Fanny Robin - Direttrice artistica della Fondazione Bullukian e Marylène Malbert - critica e storica dell'arte (Edizione Manufacture d'Histoires Deux-Ponts, pagg. 80).

Il film Io Non Sono Leggenda si è aggiudicato il finanziamento della sesta edizione dell'Italian Council 2019, il programma promosso dalla Direzione Generale Arte e Architetture contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del MiBAC.

Il titolo della mostra riprende la definizione con cui venne siglato il cinema dagli stessi inventori, i Fratelli Lumière, e ruota attorno a un pensiero sulla circolarità della vita, il moto perpetuo in cui la natura sviluppa la sua parte più distruttiva contrapponendola al ciclo vitale in cui si ricostruisce: da un lato l'oscurità, la pesantezza, la follia degenerativa; dall'altro un senso di levità, la luce, la rigenerazione. In mezzo, un grande giardino da attraversare. La contrapposizione tra la morte e la vita, ovvero tutto il processo che coinvolge costantemente la natura in ogni sua manifestazione, viene rimarcato nelle due distinte sezioni della mostra.



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