venerdì 30 ottobre 2020

Shaping negations: il restauro del film di Pomodoro, Leonetti e Mulas


L'INTELLETTUALE-ARTISTA NELL'EPOCA DELL'ARTE MERCIFICATA
IL RESTAURO DEL FILM SHAPING NEGATION DI ARNALDO POMODORO, FRANCESCO LEONETTI E UGO MULAS
IN ANTEPRIMA AD ARCHIVIO APERTO – XIII EDIZIONE (ON LINE)
 
La sezione "Art&Experimental Film" propone domani a partire dalle 18 una selezione di film d'artista e sperimentali italiani girati tra gli anni 60 e 70. Tra questi anche l'anteprima del restauro di Shaping Negation, pellicola autoironica sul lavoro di scultore, con un inedito Arnaldo Pomodoro nei panni di attore protagonista. A seguire i film di Massimo Bacigalupo, Valentina Berardinone, Gianni Castagnoli, Fernando De Filippi e Andrea Granchi.
 
"Shaping Negation è un film critico e autoironico sulle mie sculture e sulla condizione dell'intellettuale-artista nell'epoca dell'arte mercificata. Un'opera sperimentale che rispecchia appieno il clima e lo spirito di quel tempo, e che, a mio avviso, rimane come una prova interessante anche dal punto di vista filmico e visivo: sono perciò molto lieto che venga ora riproposto nella sua versione completa e restaurata dopo il lavoro di recupero realizzato da Home Movies". Con queste parole Arnaldo Pomodoro presenta la versione restaurata di Shaping Negation, girato nel 1970 a Milano, nello studio di via Vigevano dell'artista e per le strade della città, assieme a Francesco Leonetti e Ugo Mulas, amici e sodali. Il film sarà visibile in anteprima domani, sabato 31 ottobre, alle ore 18 all'interno della XIII edizione di Archivio Aperto, sulla piattaforma MyMovies, dove rimarrà visibile fino al 6 dicembre prossimo. Una proiezione che rientra nella sezione "Art&Experimental Film" della manifestazione di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di famiglia di Bologna, che da diversi anni, oltre al cinema privato e amatoriale, propone al pubblico i film sperimentali e d'artista prodotti tra gli anni '60 e '70 in Italia, nati dalla volontà di sconfinare dal quadro delle arti tradizionali attraverso il mezzo cinematografico, o da quella di condurre sperimentazioni via via sempre più radicali nel segno di un'orgogliosa indipendenza dall'industria del cinema.
 
"Mi ricordo ancora chiaramente dell'esperienza vissuta durante la costruzione di Shaping Negation, dalla prima idea del film, alle riprese effettuate nel mio studio di via Vigevano, fino al montaggio finale – continua Pomodoro. - Era il 1970, un periodo di grande fermento culturale e politico: si discuteva sempre, si sperimentava, si cercavano in ogni campo nuovi linguaggi, nuove forme di espressione. Con Francesco Leonetti e Ugo Mulas, coautori, era nata da tempo una profonda amicizia, un vero e proprio sodalizio artistico. Quando progettammo insieme di fare un film autoprodotto e autofinanziato sul mio lavoro di scultore da presentare nei campus delle università americane, dove avrebbe fatto tappa una mia mostra itinerante in partenza da Berkeley, avevamo in mente qualcosa che si differenziasse dalla tipologia classica del documentario ed escludesse ogni ripresa "naturalistica" del lavoro artistico nel suo procedimento. Abbiamo allora creato un collettivo di lavoro, dove tutti e tre dovevamo usare un altro linguaggio e mezzi espressivi per noi nuovi e inediti: Francesco Leonetti ha curato la sceneggiatura e la regia, a Ugo Mulas sono state affidate le riprese; mentre io, nel film, sono "attore", interpreto me stesso e non ripeto affatto il mio lavoro reale che si svolge con tutt'altro metodo, cerco di spiegarlo in modo critico e ironico, negando in un certo senso il ruolo di artista. Abbiamo sempre agito in totale sinergia, sperimentando e cercando di superare competenze e ruoli preconcetti nella piena libertà inventiva, con l'intento di far corrispondere le immagini e i motivi teorici del film".
 
Il restauro è stato realizzato da Home Movies e Kinè in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro e con il contributo del MiBACT. Per la proiezione Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano.
 
Il programma Art&Experimental Film, a cura di Jennifer Malvezzi, Mirco Santi e Paolo Simoni, prevede poi nella stessa giornata di sabato Quasi una tangente (1966) di Massimo Bacigalupo, considerato il primo film underground italiano, la risposta in 8mm a Prima della rivoluzione e a I pugni in tasca; Urbana (1973) di Valentina Berardinone, film sperimentale (e politico) sul tema della sopraffazione, realizzato da un'artista che guarda a Dziga Vertov e alle avanguardie storiche; Sostituzione (1974) di Fernando De Filippi, Super8 "performativo" in cui l'artista progressivamente si appropria dell'identità del più grande rivoluzionario del XX secolo; Valentino Moon (1974) di Gianni Castagnoli, un inno alla vita e un vorticoso omaggio alla Roma popolare e degli artisti dei primi anni Settanta; Cosa succede in periferia? (1971) di Andrea Granchi, pellicola di animazione dissacratoria e coinvolgente, realizzata da uno dei massimi esponenti del cinema d'artista.Tutte le pellicole rimarranno disponibili gratuitamente su piattaforma MyMovies fino al 6 dicembre.
 
La sezione sarà accompagnata domenica 1 novembre alle ore 16 dall'incontro live streaming La pellicola e il re-enactment del cinema amatoriale e sperimentale sul canale Facebook di Home Movies (https://www.facebook.com/archiviohomemovies ), che intende riflettere sul display contemporaneo delle pellicole d'artista, attraverso dimostrazioni pratiche sulla proiezione in pellicola.
 
Art & Experimental Film rappresenta il tentativo di estendere il percorso archivistico e curatoriale ormai ventennale di Home Movies, fin dalle origini volto ad allargare i confini del visibile del secolo passato attraverso il cinema privato, amatoriale e inedito e le sue innumerevoli forme, pratiche ed espressioni audiovisive prodotte dal basso. Il progetto intende riportate alla luce, attraverso restauri e nuove edizioni, film sperimentali e d'artista prodotti in Italia nel dopoguerra, e proporre modalità di fruizione di queste opere, dalla proiezione in pellicola al web.
Dalla metà degli anni '60 fino alla metà del decennio successivo in Italia un numero crescente di artisti si avvicina al cinema mosso sia dall'esigenza di "uscire dal quadro" che dalla necessità di utilizzare un mezzo dal più alto potenziale comunicativo rispetto alle arti tradizionali. Contemporaneamente filmmaker molto giovani provenienti dal mondo amatoriale compiono sperimentazioni via via sempre più radicali nel segno di un'orgogliosa indipendenza dall'industria del cinema. Due binari paralleli che talvolta si sono incontrati (e scontrati) ma che hanno contribuito entrambi, influenzando, sul lungo periodo, il cinema mainstream, la comunicazione audiovisiva e il sistema dei media. Tuttavia, nel complesso si tratta di una produzione ancora oggi perlopiù sconosciuta che, seppur nata nel clima di contestazione generale in cui si era sviluppato anche il cosiddetto cinema militante, si inseriva in un più ampio discorso di cultura visuale, puntando a trasformare lo spettatore in un attore partecipante e cosciente, chiamando in causa i suoi sensi e al contempo la sua capacità di analisi dell'immagine.
 
Dal 2002 l'Archivio Home Movies raccoglie, cura, cataloga, valorizza il patrimonio audiovisivo per conservare quell'affascinante bacino di memoria in pellicola che sono i film privati – 9,5mm Pathé Baby, 16mm, 8mm, Super 8 – custodi di un inconsapevole quanto prezioso valore documentaristico, cui si aggiungono film sperimentali, film industriali e i più recenti video in formato analogico. Archivio Aperto è l'appuntamento annuale dedicato alla valorizzazione del patrimonio che conserva e alle variegate produzioni storiche e artistiche del cinema privato e indipendente.
www.homemovies.it
www.archivioaperto.it
                   
Archivio Aperto 2020
24 ottobre – 6 dicembre 2020, online
 
www.archivioaperto.it


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Stelline