lunedì 23 novembre 2020

BAROCCO IN CHIAROSCURO

  • BAROCCO IN CHIAROSCURO. Persistenze e rielaborazioni del caravaggismo nell'arte del Seicento
A cura di a cura di Alessandro Cosma e Yuri Primarosa

In uscita il prossimo 10 dicembre per Officina Libraria.

Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi nel giugno del 2019 a Palazzo Barberini, al termine della mostra Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti. Giovani studiosi ed esperti di fama internazionale riconsiderano nel libro, attraverso diversi approcci metodologici, un importante nodo critico della pittura seicentesca: i tempi e i modi in cui le diverse declinazioni del naturalismo caravaggesco si sono susseguite o,
per meglio dire, sovrapposte alle variegate istanze classiciste e barocche nei decenni centrali del secolo.

Si è soliti leggere nei manuali di storia dell'arte e in molti saggi specialistici che la moda generata dalle opere di Caravaggio si sia rapidamente conclusa attorno al 1630, ovvero all'indomani del ciclo di tele commissionato da Asdrubale Mattei e della tragica scomparsa di Valentin de Boulogne (1632). Ma le cose sono andate proprio così? È davvero questa la fine anagrafica del caravaggismo? Esisteva una fetta di mercato che, ancora negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, richiedeva opere dipinte dal naturale qualificate da forti contrasti chiaroscurali?

Per rispondere a queste domande si è scelto di prendere in esame tre differenti contesti culturali e geografici, ognuno dei quali fortemente caratterizzato in senso pittorico: Roma, Napoli e Venezia. I tre centri, non a caso, sono quelli che Mattia Preti toccò nel corso della sua lunga carriera, mantenendo viva nel pieno Seicento la grande tradizione naturalistica che all'inizio del secolo aveva conosciuto i suoi momenti più alti nella capitale papale e in quella vicereale. Del resto, mentre Andrea Sacchi e Pietro da Cortona meravigliavano il mondo con le volte di Palazzo Barberini, numerosi altri artisti più o meno noti – tra cui Ribera, Spadarino, Mendozzi, Chiesa, Stomer e il giovane Luca Giordano – continuavano a dipingere nel solco caravaggesco. Pur con le debite differenze dovute alla specificità
della produzione pittorica delle tre città, non si tratta di episodi marginali e attardati bensì di importanti testimonianze di un gusto ancora vivo e fecondo, frutto di una mutata sensibilità e di nuovi valori formali.

416 pp. • brossura con alette • 125 ill.
col. e 125 bn • 17 × 24 cm • 39,00 €
978-88-3367-121-5

Alessandro Cosma è conservatore presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica. Recentemente ha curato la mostra Rembrandt alla Galleria Corsini. L'autoritratto come san Paolo.

Yuri Primarosa è conservatore presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica. I suoi interessi scientifici vertono prevalentemente sulla pittura e sulla grafica prodotte a Roma nei secoli XVII e XVIII.

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Stelline