lunedì 22 marzo 2021

Presentazione del libro fotografico Imprese che resistono - 24 marzo ore 18



Evento online - 24 marzo 2021 ore 18

 

Presentazione del libro fotografico Imprese che resistono

 

Progetto promosso dai fotografi di CNA Lombardia che hanno immortalato le imprese artigiane nel lockdown più duro

 

Mercoledì 24 marzo, alle ore 18:00, si terrà la presentazione online del libro fotografico #impresecheresistono promosso dal gruppo dei fotografi aderenti a CNA Lombardia, CNA Torino, CNA Friuli Venezia Giulia e CNA Toscana e che si è proposto l'obiettivo di documentare il lavoro - e il non lavoro - degli imprenditori artigiani, durante il lockdown della primavera 2020.


L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook facebook.com/ArtigianiVsCovid19


La presentazione sarà moderata da Guido Harari e interverranno i fotografi stessi che hanno preso parte al progetto.

Il libro nasce dal progetto fotografico #impresecheresistono - Artigiani vs Covid19 e vuole mostrare alcuni aspetti del lockdown: il dramma della cassa integrazione, la mancanza di liquidità, la trasformazione dei processi produttivi per adattarli alle normative sulla sanificazione, la rabbia verso le istituzioni. Ma anche le speranze di cambiamento, l'opportunità di trasformare l'emergenza in occasione di ripensare il business. E soprattutto la dignità del lavoro, la solidarietà tra persone, la consapevolezza di essere oggi più comunità di ieri.

 

 

LEONE ALGISI RESTAURI – Gorle (Bg)

Fotografo: Roberto Lapi

"L'azienda, costituita da me, mia moglie e un dipendente, è nata due anni fa anche se sono 25 anni che faccio questo lavoro. Ci occupiamo di restauro ligneo, dipinti su tavola e tutto quanto riguarda il legno. Lavoriamo molto con committenza ecclesiastiche, abbiamo restaurato cori, altari lignei, sagrestie". Con lo scoppio dell'emergenza, per oltre due mesi la ditta chiude e non ha introiti. "Noi ci siamo fermati qualche giorno prima che ci venisse imposto lo stop perché ci siamo ammalati entrambi", dice Algisi. Ora "bisognerà capire se il mercato ripartirà o no. Di certo il settore viene da anni di crisi pesantissima". Problemi particolari? "Abbiamo avuto problemi nella riscossione, anche per difficoltà oggettive dei creditori e per la difficoltà di comunicare con clienti chiusi o ammalati. Ma nessuno se n'è approfittato per non pagare". Per un'azienda così, impossibile lo smartworking: "Il lavoro è molto manuale, artigianale, tradizionale, non possiamo inventare nulla". Per fortuna, "ho sentito molta solidarietà, arrivata da mezza Italia. Un cliente istituzionale, dopo averci detto che i pagamenti erano rimandati a data da destinarsi, ci ha richiamato per dirci che avrebbe avuto un occhio di riguardo per i fornitori bergamaschi". Dopo la crisi? "Dovremo reinventarci come Paese, ripensando al modo di vivere e di produrre. La pandemia ha rimesso in discussione il turbocapitalismo degli ultimi 20 anni".

 

CARROZZERIA F.LLI TARENZI – Crema (Cr)

Fotografo: Andreas Ikonomu

In 41 anni di vita, la Carrozzeria F.lli Tarenzi di Crema si è occupata della mera carrozzeria, poi del soccorso stradale, dell'assistenza dei pneumatici, dell'autonoleggio a breve termine e ora si sta avventurando nella manutenzione leggera della motoristica, con 9 addetti. Mai avrebbero pensato di fermarsi davanti a un virus. "Il Covid ha toccato anche noi, qui nel cuore del distretto della cosmesi, con disoccupazione quasi insignificante. Col blocco delle persone si è bloccato anche il nostro lavoro, anche se per la messa in sicurezza dei mezzi e il soccorso stradale abbiamo continuato a operare. Il crollo del fatturato sul 2019 è in misura di 6 a 1, con due persone in cassa integrazione". Alla lunga, come per moltissimi altri, il problema principe sarà la liquidità: "Il bisogno è di un aiuto reale dalle istituzioni e non di un indebitamento. O si mettono soldi a fondo perduto o con l'indebitamento non si va da nessuna parte". L'insegnamento portato dal Covid? "Ognuno di noi dovrebbe dedicare un po' di tempo e intelligenza alla collettività, per togliere spazio a chi oggi ci sta governando senza nessun vissuto o esperienza di buon senso. Stiamo perdendo il presidio della cosa pubblica".

 

GIMOTO – Cassano d'Adda (Milano)

Fotografo: Andreas Ikonomu

L'azienda produce abbigliamento e accessori per moto. "Il lockdown ha fatto sì che ci siamo dovuti fermare, soprattutto verso l'estero, dove va oltre l'80% della nostra produzione. E bisogna pensare che il prodotto moto parte in primavera…". Ma i fratelli Mazzola non si sono fatti abbattere. "La prima cosa che abbiamo studiato è un tipo di mascherine filtranti. Inizialmente per la protezione civile locale, le forze dell'ordine, il Comune di cassano. Poi in scala, anche personalizzate". Arriva anche un controllo della Guardia di Finanza e dei Carabinieri: "Ci hanno fatto i complimenti". Se non altro, "questa crisi ci ha fatto capire che siamo flessibili e capaci di creare prodotti nuovi in pochissimo tempo".

 

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Stelline