martedì 11 giugno 2024

Dopo l'anteprima del TRIBECA FILM FESTIVAL arriva nelle sale italiane JAGO, INTO THE WHITE di Luigi Pingitore | solo il 18 e 19 giugno

 

 

 

 

DOPO L'ANTEPRIMA SPECIALE DEL TRIBECA FILM FESTIVAL

 

"JAGO, INTO THE WHITE"

 

Il film evento diretto da Luigi Pingitore 

sull'artista pop star da oltre un milione di follower

sarà nelle sale italiane 

il 18 e 19 giugno 

come primo EVENTO OFF della GRANDE ARTE AL CINEMA

 


 

 

Italy's 'new Michelangelo' bringing sculpture into 21st century

The Guardian

 

  

 

Presentato in anteprima al Tribeca Film Festival (5-16 giugno 2024), arriverà nelle sale italiane solo per due giorni il 18 e 19 giugno  JAGO, INTO THE WHITE di Luigi Pingitore che narra vita, viaggi, sogni e ambizioni di un giovane scultore italiano che ormai tutti conoscono nel mondo come il nuovo Michelangelo. Dopo Tribeca, il film sarà al cinema come primo evento della Stagione 2024 OFF della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital (elenco sale su nexodigital.it).

 

JAGO, INTO THE WHITE racconta due anni della vita di Jago, da quando si trasferisce da New York a Napoli e, in piena solitudine, lavora giorno e notte alla sua nuova scultura: una versione moderna e personale della Pietà. Per diversi mesi sarà da solo assieme al blocco di marmo, in uno stretto rapporto di amore e odio, desiderio e paura. Ma Jago non è solo l'artista che ripercorre le orme dei grandi maestri del Rinascimento, è anche una giovane pop star con oltre un milione di followers sui social che seguono costantemente ogni suo progresso e sono presenti in massa alle sue mostre. Ed è un instancabile viaggiatore che si muove in ogni angolo del mondo e un imprenditore che ha sfidato le regole dell'arte contemporanea per fuoriuscire dalle logiche del mercato e provare a indicare ai ragazzi una nuova strada per approcciare e raccontare l'arte.

 

Come spiega il regista Luigi Pingitore: "A dispetto del cliché romantico dell'artista tormentato e alienato, la prima impressione che si ricava osservando Jago è quella di una persona consapevole che tutto, nella nostra esistenza, passa dall'energia. Che vita e arte non devono viaggiare separati. E che l'arte non è solo testimonianza di ciò che siamo, ma è soprattutto un esercizio di immaginazione su ciò che possiamo diventare.  Sin dai primi ciak mi ha colpito il rapporto quasi agonistico che Jago ha con il marmo. Il suo è un lavoro animale, fisico, non solo spirituale. Un lavoro in cui maestria tecnica e sudore sono sullo stesso piano. È come se quella chiesa nel cuore di Napoli, a un certo punto, fosse diventata un ring. E il marmo il suo avversario. Con lui lì da solo che, giorno dopo giorno, ripresa dopo ripresa, cerca di vincere il suo incontro. Il percorso per arrivare alla statua diventa in questo senso molto più importante dell'opera stessa. Perché quella forma – La Pietà - non avrebbe senso se prima non ci fosse stata tutta quella fatica e tutti quei sacrifici, se non avessimo visto con i nostri occhi quei momenti di esaltazione e quelle giornate di scoraggiamento. Tutta la bellezza che arriva al pubblico è simile alla luce che ci arriva solo dopo molti anni dopo l'esplosione della stella. Noi vediamo la luce ma ignoriamo quello che c'era prima. Quel prima invece è stato il centro del mio lavoro. Abbiamo cominciato a girare poche settimane dopo la fine del primo lockdown e da allora, e per tutti i 3 anni della produzione, ho portato la macchina da presa quanto più vicino, io spero, alla vera essenza dell'uomo Jago. Per provare a raccontare qualcosa che sia i suoi followers che i suoi detrattori, abituati all'immagine proiettata dai social, non avevano mai visto. E per testimoniare la verità della sua vita, una vita in continua espansione, che lo porta a viaggiare dappertutto e a essere allo stesso tempo artista, imprenditore, comunicatore e pop star".

 

Aggiunge Jago: "Vorrei che lo spettatore guardasse questo film con la consapevolezza che esso racconta anche un'altra storia. C'è la mia vita e la mia opera ovviamente, ma c'è anche la magnifica avventura che ha portato un regista in 4 anni a dar vita a un'opera nella più totale indipendenza. Creando, per un puro gioco del caso, un parallelismo con la mia storia di artista, che si è formata anch'essa nella solitudine, nella distanza dal Sistema Italia e con uno sguardo forgiato nel sacrificio. Into the white è quindi un viaggio condiviso, che per me è stato una magnifica lezione di scultura. È per questo motivo che oggi sono animato da un senso di gratitudine, perché è raro in vita avere la possibilità di vedersi e conoscersi attraverso gli occhi di qualcun altro".

 

JAGO, INTO THE WHITE è prodotto da JCJ e distribuito nei cinema italiani come Evento OFF della stagione 2024 della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio Capital e MYMovies.it e con Abbonamento Musei.Sempre Nexo Digital si occuperà delle vendite internazionali del film con l'obiettivo di distribuirlo in oltre 50 paesi.

 

 

 

CREDITS

 

Sceneggiatura, Fotografia, Regia

Luigi Pingitore

 

Produzione

 

JCJ Srl

 

Delegati di Produzione

 

Michela Ruggieri

 

Tommaso Zijno

 

 

     Montaggio

Paolo Guerrieri

 

Musiche originali

 

Andrea Felli

 

Sound design e Mix

 

Colorist

 

Supervisor Post-Produzione

 

Foley artist

 

Musiche eseguite da

 

Edizioni Musicali

 

Riprese Aeree

 

Stefano Di Fiore

 

Graziano Giordani

 

Luciano Vittori

 

Davide Dell'Ariccia

 

Durkess

 

Thaurus Publishing Srl

 

Flyciak

 

Studio R Videoproduction

 

 

 

Nazionalità ITALIANA

Anno di produzione 2023

Durata 94'

 


 

 

LUIGI PINGITORE

 

Scrittore, Sceneggiatore, Regista.

Finalista 2023 al Netpitch Sky per le serie tv e al Solinas 2015 con la serie The stream.

Ha scritto, diretto e montato nel 2022 il documentario Gemito, lo scultore folle per Rai Cultura. Sempre per Rai Cultura, trasmessi di Rai 5 e da Raiplay ha scritto, diretto e montato nel 2020 il documentario Madre (sull'omonimo museo di arte contemporanea) e nel 2019 il documentario MillenniArts.

Nel 2014 ha scritto e diretto il ciclo di 4 documentari Le origini di Gomorra (prodotti da Panama film e trasmessi da Rai Storia).

Vincitore del premio Torre (2015) per il miglior documentario "Le origini di Gomorra" e del premio Mibac (2011) per il progetto "La ferita" Ha scritto e diretto numerosi cortometraggi, videoclip musicali (per Beltrami, a67, Pynchon Motel) Ha realizzato i format tv L'Italia Raccontata e Le sfide impossibili, Rooms 22 (web series finalista al Giffoni idea 2015) – Apnea (short movie, 2011), Nell'ora del blu (short movie, 2008)

Ha pubblicato 2 romanzi e 2 raccolte di poesie.

 

 

 

 

 

 

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Stelline