HOT ONES
ITALIA
Il 21 marzo in esclusiva su RaiPlay
il nuovo episodio dello show con domande in “salsa piccante”
Condotto da Alessandro Cattelan
Ospite della prossima puntata
Rose Villain
“Cantare con i Coldplay davanti a centomila persone mi faceva sentire al posto giusto. Sono pronta per gli Stadi!”
Cantautrice e rapper, una delle artiste più internazionali del panorama italiano, Rose Villain è l’ospite
della prossima puntata di “Hot Ones”, il programma condotto da Alessandro Cattelan, in esclusiva su RaiPlay da venerdì 21 marzo.
In ogni puntata, Cattelan e i suoi ospiti mangiano alette di
pollo condite con salse progressivamente sempre più “hot” che aiutano ad
abbattere ogni ritrosia e diffidenza, con reazioni spesso divertenti e
sempre imprevedibili.
Rose Villain si racconta davanti ad alette in versione vegana: «Sono
stata vegetariana per un po’ di anni poi, piano piano, dopo essermi
informata sullo sfruttamento animale e sulle incidenze delle malattie ho
notato che l’alimentazione vegana mi
faceva stare bene fisicamente, stavo meglio mangiando vegano piuttosto
che vegetariano. Così dopo aver letto un po’ di libri ho provato, anche
se ogni tanto sgarro soprattutto quando sono in tour nei paesini in giro
per l’Italia. In America è certamente più
facile: New York è una delle città più vegan friendly del mondo insieme
a Los Angeles. Qualsiasi cosa tu voglia, trovi l’esatta versione
vegana!»
Sull’esperienza americana dice: «Ho vissuto tanti anni a New
York ma è a Los Angeles, dove ho studiato musica, che ho formato una
band che si chiama “The villains- I cattivoni”. Eravamo quattro sfigati e
ci serviva un nome per tirarci un po’ su. Facevamo
pezzi rock, punk... In America ho studiato al conservatorio di musica
moderna. E quando mi sono trasferita a New York ho fatto musical e
teatro e mi sono perdutamente innamorata di questa città dove ho
iniziato a scrivere canzoni. E lì che ho incontrato il
mio producer, milanese anche lui, che voleva fare un’esperienza
all’estero. All’inizio abbiamo lavorato insieme poi ci siamo sposati!
Tutto ha preso forma lì finché non mi sono trovata più bene con la mia
etichetta: si aspettavano che facessi altra musica,
un po’ troppo allegrotta. In quel periodo ero darkissima e me ne sono
andata».
A proposito di Sanremo e delle tensioni provate sul palco rivela: «Io
ho partecipato due volte. Dalla prima ho imparato a vivermela più
tranquillamente manifestando serenità tutti i giorni; questo perché la
prima volta era andata emotivamente malissimo.
Per la seconda volta mi sono imposta di non leggere nulla e così ho
fatto. Comunque tornando a casa a Milano, per entrambe le volte di notte
continuavo a sognare interviste, domande, telecamere».
E sul successo arrivato da adulta confessa: «Sono molto felice
di questo! Le canzoni che scrivevo da giovane non mi piacevano.
Conservo tutto in una chiavetta e la primissima – “Wild child”- ce l’ho
tatuata. Il successo è arrivato a quasi trenta anni,
ho una maggiore consapevolezza artistica e so cosa voglio. A vent’anni
non sarei mai riuscita a gestire il successo e la popolarità».
Popolarità che l’ha portata ad aprire concerti dei Coldplay: «Quattro
concerti allo stadio Olimpico di Roma! A venti anni sarei stata
entusiasta ma probabilmente il carico di adrenalina mi avrebbe fatto
sbagliare perché avrei fatto troppo. Crescendo
ho imparato: non ho ansie sul palco, solo adrenalina!... Quando ho
cantato con i Coldplay davanti a centomila persone, mi sono sentita al
posto giusto e ho capito che potevo fare gli Stadi e che un giorno li
farò. Dopo mezz’ora di concerto con loro non volevo
più scendere dal palco».
Sui momenti più felici della sua carriera risponde: «Aprire i
concerti per i Coldplay è stato senz’altro un momento felice ma la gioia
più grande è arrivata quando ho aperto il mio primo concerto con gente
che aveva pagato il biglietto e cantava ogni
parola delle mie canzoni, anche quelle che quasi non ricordavo più». E sui suoi tre album aggiunge:
«Sono tutti diversi, difficile dire quale sia il più bello dei
miei dischi. “Gotham” ricorda un momento frustrante: ero nostalgica,
triste, malinconica. Poi sono fiorita con il contatto con il pubblico e
“Sakura” ricorda la fioritura dei ciliegi in Giappone.
“Vega” invece, album bello bello, è la storia delle stelle… Dalle ombre
ai fiori arriviamo al firmamento anche se io non ho la pretesa di
essere una stella del firmamento, mi considero piuttosto un astronauta
tra le stelle».
Su come scrive le sue canzoni Rose Villain rivela: «Scrivo
quando capita, anche se ultimamente preferisco il giorno alla sera. Però
devo stare sdraiata! Tendenzialmente sono con Andy (Andrea Ferrara, in
arte Sixpm) che produce. Faccio una melodia
e registro solo la parte melodica. Poi ne registro altre trenta, ma sul
disco c’è sempre la prima. Poi mi sdraio e scrivo il testo».
Confida di divertirsi molto con “Nuova Scena”: «Io non premio
la barra perfetta o la tecnica. A me piace vedere le ambizioni, perché
la passione batte sempre il talento. Quando vedo qualcuno che farebbe
qualsiasi cosa tra cui mettersi a studiare di
notte per fare meglio degli altri e fare qualcosa di nuovo, io voto per
l’originalità, per la fotta. Fabri (Fibra) ci tiene tanto alla
scrittura, alla metrica, alla parte meramente tecnica del rap. Mentre
Geolier apprezza l’autenticità, la credibilità, perché
lui ha vissuto tutte le cose che racconta». E di non andare spesso al cinema:
«Tarantino, Picher, Nolan, Lynch sono i miei preferiti. Di Nolan
odio “Tenet”. “Inception” è un capolavoro ma “Interstellar” è il mio
film preferito. Però non mi fa impazzire andare al cinema. Io ho un
problema con le persone, soffro di misofonia e se
la gente fa dei rumori io impazzisco. Mi piace da morire andare al
cinema da sola».
Infine l’amore con Andrea Ferrara: «Ci siamo incontrati a New York
e mi ha chiesto di sposarlo sulle montagne russe, su quella più alta di tutte, a 200 metri dal vuoto».
A “Hot Ones”, come nella versione statunitense del programma che è stato
un grande successo ed è giunto alla sua venticinquesima edizione, i
protagonisti dello show - personaggi del cinema, della Tv, dello sport,
della musica e dei social media – vengono intervistati
dal conduttore davanti a un piatto di alette di pollo (con
un’alternativa vegetariana/vegana) condite con salse progressivamente
più piccanti.
“Hot Ones” è una produzione Palomar, a Mediawan Company, in
collaborazione con Rai Contenuti Digitali e Transmediali, condotto da
Alessandro Cattelan
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