lunedì 14 aprile 2014

MACRO | Save the date | preview stampa mostre GIACINTO CERONE e GLOBAL EXCHANGE | martedì 6 maggio ore 11.00

Global Exchange: Astrazione geometrica dal 1950

 a cura di Joe Houston

in collaborazione con Micol Di Veroli e Massimo Scaringella

Inaugurazione: martedì 6 maggio 2014 ore 19.00

Apertura al pubblico: 7 maggio 2014 – 14 settembre 2014

MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma

Sala Bianca - via Nizza, 138

comunicato stampa

Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ospita, dal 7 maggio al 14 settembre 2014, la mostra Global Exchange: Astrazione geometrica dal 1950
(Global Exchange. Geometric Abstraction since 1950) a cura di Joe Houston e con la collaborazione di Micol Di Veroli e Massimo Scaringella.

Il MACRO accoglie, per la prima volta, un’importante collezione di opere di astrazione geometrica provenienti da un grande museo internazionale, il MACBA - Museo d’arte contemporanea di Buenos Aires.

La mostra, organizzata da Glocal Project Consulting, è infatti un’ideale estensione di Intercambio global. Abstracción geométrica desde 1950, presentata al MACBA nel 2012, e racchiude una selezione di cinquanta opere di astrazione geometrica realizzate da artisti prestigiosi e appartenenti alla collezione del museo.

Si tratta di importanti opere che, pur mostrando singolarmente le specificità dovute alle differenze di provenienza e approccio personale degli artisti, rivelano nel loro complesso il filo conduttore che le vincola al contesto più ampio del linguaggio dell’astrazione geometrica, descrivendo sapientemente l’evoluzione di questo movimento, in Europa e in America, durante gli ultimi 60 anni.

Il progetto di Joe Houston rappresenta un’importante testimonianza della sua ipotesi personale secondo la quale lo sviluppo dell’astrazione è stato alimentato da scambi culturali tra artisti locali ed internazionali:

“Nel corso degli ultimi sessant’anni l’astrazione geometrica si è trasformata in un
linguaggio formale multiforme che ha innescato un dialogo vitale tra artisti di livello internazionale. Adattata e trasformata da artisti di diverse prospettive culturali, quest’arte riconferma i concetti comuni di innovazione, progresso ed ottimismo. Tali ideali per così dire universali, oggi radicati nella storia dell’arte geometrica, continuano a motivare le nuove astrazioni contemporanee”.

Fra gli artisti italiani presenti si sottolineano i nomi di Marina Apollonio, Franco Grignani, Ennio Chiggio, Grazia Varisco, Manfredo Massironi e Getulio Alviani.

Il Nord America è invece presente con opere di Francis Hewitt, Ernst Benkert, Jorrit Tornquist, Howard Mehring, Georg Karl Phaler, Gene Davis, Paul Reed, James Hilleary, Paul Feeley, John McLaughlin, Jean Gorin e Charles Biederman.

Presente in mostra anche una selezione di opere di artisti argentini, sia storicizzati come Manuel Espinosa, Juan Melé, Horacio Garcia Rossi, che protagonisti del 1 contemporaneo come Fabián Burgos e Gabriela Böer.

La mission del MACBA - Museo de Arte Contemporáneo Buenos Aires, in linea con gli intenti del suo fondatore Aldo Rubino, è di acquisire, preservare, registrare, studiare, comunicare ed esibire arte contemporanea nazionale ed internazionale.

Attraverso l’esibizione di contenuti artistici, il Museo si propone di incoraggiare lo
sviluppo della creatività negli artisti e nei visitatori della città di Buenos Aires e
dell’intera nazione, e di favorire la conoscenza dell’arte argentina all’estero.

Il MACBA si propone come forum di riflessione e accesso alle diverse tendenze
dell’arte contemporanea, con uno sguardo particolare all’astrazione geometrica.
L’importanza dell’astrazione geometrica in Argentina giustifica l’esistenza di una
collezione fortemente voluta da Aldo Rubino sin dagli inizi degli anni ’80, una
piattaforma per lo studio, lo sviluppo e la contestualizzazione dell’intero movimento.



INFO PUBBLICO

via Nizza 138, Roma

Orario: da martedì a domenica, ore 11.00-19.00 / sabato: ore 11.00-22.00 (la biglietteria chiude un’ora prima). Da martedì a domenica dalle ore 11.00 alle ore 21.00 apertura dei cancelli (via Nizza 138 e via Reggio Emilia 54) per accedere agli spazi liberi: foyer, Hall, ristorante, caffetteria, terrazza e spazio Area.

MACRO Testaccio

piazza O. Giustiniani 4, Roma
Orario: da martedì a domenica, ore 16.00-22.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima)

MACRO via Nizza
Tariffa intera: non residenti 12,50 €, residenti 11,50 €.
Tariffa ridotta: non residenti 10,50 €, residenti 9,50 €.

MACRO Testaccio
Tariffa intera: non residenti 7,50 €, residenti 6,50 €.
Tariffa ridotta: non residenti 6,50 €, residenti 5,50 €.

MACRO via Nizza + MACRO Testaccio
Tariffa intera: non residenti 14,50 €, residenti 13,50 €
Tariffa ridotta: non residenti 12,50 €, residenti11,50 €

Informazioni sugli aventi diritto alle riduzioni: www.museomacro.org

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Giacinto Cerone

Il massimo dell’orizzontale.

a cura di Benedetta Carpi De Resmini

Inaugurazione: martedì 6 maggio 2014 ore 19.00

Apertura al pubblico: 7 maggio 2014 – 14 settembre 2014

MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma

Project Room 1 - via Nizza, 138

In occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Giacinto Cerone (1957–2004), il
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma celebra, dal 7 maggio all’14 settembre 2014, uno dei maggiori protagonisti del secondo Novecento italiano, con la mostra Il massimo dell’orizzontale, dedicata alla sua produzione di opere su carta, a cura di L’esposizione, che rientra nella sezione “Omaggi” – programma del Museo dedicato ai protagonisti che hanno formato le radici storiche dell’arte contemporanea – si snoda attraverso una selezione di oltre trenta disegni, molti dei quali inediti, provenienti da La tensione emotiva e la fisicità espressiva tipiche delle sculture di Cerone, emergono con la stessa dirompenza nelle sue opere su carta, che rientrano a pieno titolo nel processo
creativo dell’artista. I tagli, le torsioni, la lacerazione della materia plastica si trasformano sulla carta in segni nervosi, profili vibranti, grumi di colore, eseguiti impiegando tutto il Liberandosi del peso della materia, Cerone spande sul piano orizzontale del foglio la potenza del segno. Opere di grandi dimensioni, come la serie delle Ofelie o degli Argonauti, manifestano una continua e incessante sperimentazione capace di trasformare un elemento naturale – la fioritura di un arbusto, i viluppi di un panno, le figure senza volto – in una visione alchemica. Per Cerone nel disegno le cose cessano di essere ciò che sono per divenire ciò che noi desideriamo che siano. Come un’alchimista lavora con entrambe le mani, disegna con potenza da destra verso sinistra, o viceversa, Completa il percorso espositivo una nutrita documentazione costituita da fotografie, lettere, scritti, estratti di cataloghi e periodici, tutti provenienti dall’Archivio Giacinto Cerone che ha reso possibile, grazie alla sua collaborazione, la realizzazione della mostra.

Il MACRO inoltre pubblicherà un quaderno, edito da MACRO-Quodlibet, che comprende una serie di testi critici inediti accompagnati da una ricca documentazione iconografica.

Giacinto Cerone (Melfi 1957 – 2004 Roma), dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si trasferisce a Roma dove, presso l'amico Giuseppe Appella, frequenta lo Studio Internazionale di Arte Grafica l'Arco. Nel 1990, per iniziativa di Mauro Zammataro e Corrado Bosi (Galleria Graffiti Now), con la collaborazione di Roberto Monti, si trasferisce per un breve periodo ad Albisola dove presso le Ceramiche S. Giorgio realizza le prime opere di ceramica. Nel 1993, in occasione di una mostra alla Galleria Maurizio Corraini di Mantova, sposta il lavoro sulla
ceramica presso la Bottega Gatti di Faenza, che rimane suo punto di riferimento durante tutta la sua carriera. Sempre nel 1993 realizza i primi grandi gessi per la mostra alla Galleria Bonomo di Roma. Negli stessi anni, dalla Lucania, gli vengono spedite placche di moplen che lavora in contemporanea alla vetroresina. Nel 1997 inizia la collaborazione con la stamperia Bulla di Roma. Tra il 1999 e il 2000 frequenta l'Associazione Incontri Internazionali d'Arte entrando nella collezione di Graziella Lonardi Bontempo. Nel 1999 realizza una grande
installazione scultorea nello Spazio per l'Arte Contemporanea Tor Bella Monaca. L'anno successivo e poi nel 2003 è alla Galleria David Gill di Londra con due mostre personali. Del 2001 è la mostra al Palazzo delle Esposizioni di Faenza: qui incontra Emilio Mazzoli che gli commissiona i primi e unici marmi eseguiti nello Studio Nicoli di Carrara, entrati nella collezione permanente Mazzoli. Nel 2006 gli viene dedicata una sala al Museo della Scultura di Matera, nel 2007 una retrospettiva al Museo Pericle Fazzini di Assisi. Del 2011 è la prima retrospettiva alla GNAM, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.


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Stelline