Divieto formale di leggere:
Céciel Coulon dà forma alle peggiori paure del mondo dei libri costruendo una realtà senza letteratura
Il 6 novembre arriva in libreria il secondo romanzo della giovanissima autrice francese
LA CASA DELLE PAROLE
di Cécile Coulon
traduzione dal francese di Tatiana Moroni
KELLER EDITORE | collana VIE | pp. 148 | euro 14.50
In un mondo inquietante, nato dalla tradizione di Orwell e Aldous Huxley, le autorità hanno trovato un modo per garantire l'ordine sociale: letture pubbliche attraverso le quali manipolare le masse.
Gli stadi vengono riempiti di persone affamate di emozioni intense che ascoltano avidamente letture dei generi letterari autorizzati dallo Stato: thriller, horror o romanzi d'amore.
Un uomo che per nome ha un semplice numero, 1075, e che lavora presso il Dipartimento di Sicurezza, conserva gelosamente il primo e più importante requisito che gli ha aperto le porte di una vita nel lusso e nella spensieratezza: non saper né leggere né scrivere. Grazie al suo analfabetismo riesce a svolgere appieno il suo dovere diventando uno degli agenti più efficienti della sicurezza interna. Questo fino a quando, a seguito di un incidente viene confinato in un ospedale, e nel tedio della convalescenza si aggira per i corridoi, finendo per assistere involontariamente a una lezione di lettura del reparto pediatrico. E tutto comincia a traballare...
Un romanzo affascinante sulla società dei consumi e sulla letteratura che conferma come Cécile Coulon sia sicuramente una delle autrici più talentuose della sua generazione.
Cécile Coulon è nata nel 1990 e vive a Clermont-Ferrand, dedicandosi agli studi in Lettere Moderne e attualmente a una tesi sul tema "Sport e Letteratura". In Francia ha giù pubblicato cinque romanzi e una raccolta di racconti. Del 2013 è la traduzione italiana "Il re non ha sonno", uscita sempre per i tipi della Keller editore, vincitore del Prix Mauvais Genres France Culture e del Prix Le Nouvel Observateur nel 2012.
Gli stadi vengono riempiti di persone affamate di emozioni intense che ascoltano avidamente letture dei generi letterari autorizzati dallo Stato: thriller, horror o romanzi d'amore.
Un uomo che per nome ha un semplice numero, 1075, e che lavora presso il Dipartimento di Sicurezza, conserva gelosamente il primo e più importante requisito che gli ha aperto le porte di una vita nel lusso e nella spensieratezza: non saper né leggere né scrivere. Grazie al suo analfabetismo riesce a svolgere appieno il suo dovere diventando uno degli agenti più efficienti della sicurezza interna. Questo fino a quando, a seguito di un incidente viene confinato in un ospedale, e nel tedio della convalescenza si aggira per i corridoi, finendo per assistere involontariamente a una lezione di lettura del reparto pediatrico. E tutto comincia a traballare...
Un romanzo affascinante sulla società dei consumi e sulla letteratura che conferma come Cécile Coulon sia sicuramente una delle autrici più talentuose della sua generazione.
Cécile Coulon è nata nel 1990 e vive a Clermont-Ferrand, dedicandosi agli studi in Lettere Moderne e attualmente a una tesi sul tema "Sport e Letteratura". In Francia ha giù pubblicato cinque romanzi e una raccolta di racconti. Del 2013 è la traduzione italiana "Il re non ha sonno", uscita sempre per i tipi della Keller editore, vincitore del Prix Mauvais Genres France Culture e del Prix Le Nouvel Observateur nel 2012.
IL RE NON HA SONNO
di Cécile Coulon
traduzione dal francese di Tatiana Moroni
KELLER EDITORE | collana VIE | pp. 160 | euro 14
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Stelline