LE CARTE FAVINI PER IL PROGETTO
"ALCHIMIE, OPERE NELL'INCONTRO TRA IMPRESA E ARTE"
Fondazione Bevilacqua La Masa - Palazzetto Tito, Venezia
18 Marzo - 1 Maggio 2016
Favini, tra i leader globali nella realizzazione di specialità grafiche innovative a base di materie prime naturali, partecipa al progetto "ALCHIMIE, OPERE NELL'INCONTRO TRA IMPRESA E ARTE", promosso dalla Regione Veneto e da Confindustria, in collaborazione con Fondazione Bevilacqua La Masa.
Il progetto è un percorso, iniziato nel 2015, che ha visto lavorare insieme artisti del triveneto e altrettante aziende del territorio, con l'obiettivo di creare una partnership creativa, fondendo know-how dell'impresa e creatività degli artisti. Dal 18 marzo al 1 maggio, le sale di Palazzetto Tito ospiteranno l'esposizione delle opere realizzate. La mostra esporrà, inoltre, tutta la documentazione relativa alle fasi del progetto e delle "storie" da esso avviate, per ripercorrere i diversi step del percorso creativo.
I sei artisti che hanno partecipato al progetto sono Martino Genchi, Maria Morganti, Agne Raceviciute, Maria Teresa Sartori, Michele Spanghero, Fabrizio Perghem. Oltre a Favini, le aziende che hanno aderito sono Berto's, Carraro Tito & figli, Egap, Lunardelli est. 1967 e O.C.S. Officine Costruzioni Speciali.
"Una linea del tempo", il progetto tra Maria Morganti e Favini, è partito nello scorso mese di settembre, "ed è nato dall'idea di mettere in relazione il mio processo creativo con quello della cartiera Favini. A partire dalle modalità produttive e da alcune parole significative che sono state pronunciate durante la visita all'azienda, ho tentato di trovare un forte legame con la mia pratica, il mio lavoro, i miei pensieri", dichiara l'artista.
Maria Morganti ha chiesto a Favini di prelevare, rispettando il ciclo temporale della produzione, 40 diverse tipi di "pasta", un amalgama di acqua, cellulosa e pigmenti che costituisce la prima fase della produzione della carta. Manipolando le paste colorate, l'artista ha realizzato delle "prese" di colore, con le quali ha realizzato delle opere tridimensionali che costituiscono il risultato creativo dell'intero progetto.
Grande attenzione è stata data al "flusso temporale" della creazione del colore. La ricerca dell'artista si è concentrata, infatti, sulla relazione tra la propria "routine creativa" e la "routine produttiva" di Favini. I colori rivestono un'importanza centrale in entrambe le attività: così come Maria Morganti crea ogni giorno un colore diverso partendo da quello utilizzato il giorno precedente, anche in Favini si rispetta un ordine per la creazione dei colori, secondo un calendario dettato da particolari esigenze produttive. Il diverso"flusso temporale" del colore è diventato fonte di ispirazione per l'artista.
Maria Morganti è stata particolarmente affascinata dalla produzione di Remake, una particolare carta nata dal riciclo creativo (up cycling) dei sottoprodotti della filiera della pelletteria. Ultima nata in casa Favini tra le carte che utilizzano materiale alternativi alla cellulosa, Remake permette di donare nuova vita ai residui di lavorazione del cuoio, riutilizzandoli per la produzione di un prodotto che a sua volta è biodegradabile e riciclabile. Il contenuto di fibre di cuoio permette di risparmiare 25% di fibra vergine di cellulosa da albero.
"Aver partecipato a questo progetto è stata una scoperta molto interessante. Le nostre carte grafiche sono da sempre utilizzate dai creativi di tutto il mondo come fonte di ispirazione. In questo caso, l'artista non si è limitata a conoscere il nostro prodotto finito, ma è stata con noi in azienda, ha osservato la produzione, ha "respirato" la nostra filosofia e ciò che noi facciamo, e ha utilizzato per la sua opera il materiale da cui le nostre carte nascono, un prodotto grezzo ma, in questo caso, fonte di ispirazione: si è trattato di un'esperienza diversa, che ci ha fatto sentire davvero co-protagonisti di un processo creativo", dichiara Eugenio Eger, Amministratore Delegato di Favini.
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Stelline