lunedì 3 ottobre 2016

BOSSI E GOETHE: AFFINITÀ ELETTIVE NEL SEGNO DI LEONARDO - in libreria dal 13 ottobre per Officina Libraria

Officina Libraria

presenta

 

BOSSI E GOETHE: AFFINITÀ ELETTIVE

NEL SEGNO DI LEONARDO

 

a cura di Fernando Mazzocca, Francesca Tasso

e Omar Cucciniello


 

in libreria dal 13 ottobre

 

 

A inizio Ottocento nasce un nuovo sodalizio tra la cultura lombarda e quella tedesca, con l'accrescersi di un'amicizia intellettuale sviluppatasi dall'interesse di Goethe e del suo committente, il Granduca Karl August di Sassonia Weimar Eisenach, per il Cenacolo di Leonardo. Sia il celebre letterato, poeta, scrittore e drammaturgo tedesco, sia il Granduca tedesco, infatti, entrano in contatto e hanno modo di approfondire l'opera di Leonardo grazie alla mediazione del pittore milanese Giuseppe Bossi.

 

Le città di Milano e Weimar mantengono attuale l'antica amicizia tra le due realtà e decidono di celebrare questo intreccio di culture e personalità artistiche in modo parallelo. Da un lato la città tedesca con la mostra Von Leonardo fasziniert: Giuseppe Bossi und Goethe, inaugurata il 26 agosto 2016 presso la Klassik Stiftung Weimar. Dall'altro il Castello Sforzesco di Milano e la casa editrice Officina Libraria, grazie alla sponsorizzazione offerta dalla Fondazione Reinhold, con il libro Bossi e Goethe: affinità elettive nel segno di Leonardo. Il volume, in libreria dal 13 ottobre, è a cura di Fernando Mazzocca, professore di Storia dell'Arte all'università Statale di Milano e tra i massimi esperti in Italia di arte del Sette e Ottocento, Francesca Tasso, storica dell'arte e conservatrice presso le Civiche Raccolte d'Arte del Castello Sforzesco, e Omar Cucciniello, storico dell'arte che si occupa principalmente di arte italiana dell'Ottocento e del primo Novecento.

 

Bossi e Goethe: affinità elettive nel segno di Leonardo, oltre a contenere i testi del catalogo della mostra tedesca tradotti in italiano, è arricchito da contributi e ricerche specifiche condotte sui materiali conservati presso gli istituti del Castello. I lucidi che il pittore Giuseppe Bossi trasse dalle tre più importanti copie d'epoca dell'Ultima Cena leonardesca, da cui derivano i fogli conservati nella Raccolta Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano, furono acquisiti da Karl August in occasione del suo soggiorno milanese del 1817, in seguito alla morte del pittore, grazie alla mediazione di Gaetano Cattaneo, amico fraterno di Bossi, e sono oggi conservati nelle raccolte artistiche di Weimar.

 

Giuseppe Bossi, per incarico di Eugène de Beauharnais, già a partire dal 1807 lavorò per realizzare una copia della celebre opera su muro che da sempre suscita l'interesse e l'ammirazione di artisti e critici: da questo impegno nacquero un cartone dell'intera composizione, oggi conservato a San Pietroburgo, e un dipinto che riproduceva l'originale di Leonardo, perduto durante la Seconda guerra mondiale. Infine la pubblicazione, nel 1811, di un volume dal titolo Del Cenacolo di Leonardo da Vinci. Libri quattro, così apprezzato da Goethe al punto di indurlo a scrivere un saggio su quella versione dell'Ultima Cena di Gesù riconosciuta da tutti e realizzata da uno degli artisti più acclamati al mondo.

 

I saggi contenuti nel volume Bossi e Goethe: affinità elettive nel segno di Leonardo ricostruiscono l'intreccio di queste personalità unite dalla passione per il dipinto leonardesco, proiettando il lettore in quell'atmosfera neoclassica dove la vivacità intellettuale e l'amore per l'arte si sono trasformate in un solido ponte tra due culture che tuttora sentono vivo quell'antico legame.

 

Bossi e Goethe: affinità elettive nel segno di Leonardo

a cura di Fernando Mazzocca, Francesca Tasso e Omar Cucciniello

200 pp., cartonato in plancia, 17x24 cm, 60 ill. a colori

24,00 €

Officina Libraria

www.officinalibraria.com

 

 

 


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