DOPPIO APPUNTAMENTO AL MUSEO CON LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME
"LE VITTIME DEL LAVORO DI VINCENZO VELA, 1882"
e IL CONCERTO DI STEPHAN MICUS
Doppio appuntamento domenica 9 ottobre al Museo Vincenzo Vela con la presentazione, alla presenza degli autori, del volume "Le Vittime del lavoro di Vincenzo Vela, 1882" e a seguire Stephan Micus in concerto, in collaborazione con RSI-Rete Due
Quest'anno, cogliendo l'occasione dell'inaugurazione di AlpTransit, il Museo ha dedicato parte del suo lavoro di ricerca a «Le vittime del lavoro», l'opera di Vela che rende omaggio ai minatori del primo traforo ferroviario del Gottardo. A questo capolavoro è dedicato il numero 7 della collana di ricerca «Casa d'artisti. Quaderni del Museo Vincenzo Vela», dal titolo Le Vittime del lavoro di Vincenzo Vela, 1882. Genesi e fortuna critica di un capolavoro, volume che viene presentato domenica 9 ottobre alle ore 16, alla presenza degli autori: Gianna A. Mina, Marco Marcacci, Gian Casper Bott, Giorgio Zanchetti, Federico Masedu e Vito Calabretta. Si tratta della prima monografia critica dedicata a questo capolavoro di Vela, una pubblicazione scientifica «corale», capace di porre sguardi e accenti diversi su un'opera così significativa da essere considerata uno dei primi monumenti europei dedicati alla classe operaia. In cento pagine, esperti di diverse discipline si interrogano sulla valenza universale e sull'attualità delle «vittime del lavoro», sulla sua fortuna critica e artistica oltre che sulle origini storiche e sociali.
A seguire, alle ore 17.30, si terrà il concerto del polistrumentista e vocalist tedesco Stephan Micus, per la prima volta in concerto nella Svizzera italiana: un'occasione davvero unica, nata dall'inedita collaborazione tra il Museo Vincenzo Vela e RSI - Rete Due.
Musicista-culto nato in Baviera nel 1953, di formazione chitarrista, Micus ha all'attivo un'incredibile discografia composta da più di venti album realizzati dalla metà degli anni '70 ad oggi.
Creatore solitario (nei suoi dischi canta e suona tutti gli strumenti), la sua opera si situa in un ambito a metà strada tra la ricerca etnomusicologica, la world-music e la creazione colta contemporanea, con radici che affondano nella cultura alternativa dei primi anni '70 e nello sviluppo, all'epoca, della cosmic music di gruppi tedeschi quali Popul Vuh e Ash Ra Temple.
Viaggiatore infaticabile, Micus si reca giovanissimo dapprima in Marocco e in India, tra il 1969 e il 1971, restando affascinato dalla varietà delle culture musicali incontrate. Prosegue negli anni successivi le sue peregrinazioni di studio in Estremo Oriente, Asia centrale, Nordafrica, Sahel, Caucaso, nei Balcani e in Sudamerica, entrando in contatto con musicisti locali, assimilando svariate tecniche vocali e imparando a suonare una quantità impressionante di strumenti: dai flauti giapponesi alle percussioni dell'Africa subsahariana, dal genbri della tradizione Gnaoua marocchina alle vocalità tipiche di area caucasica e greco-balcanica. Non si limita a speculare sul fascino esotico delle "altre" musiche, ne studia invece la profonda essenza, si appropria delle loro peculiarità timbriche e finalmente, con tutto questo bagaglio, sperimenta quegli accostamenti, fuori dalle tradizioni, che diventeranno la sua particolare cifra stilistica.
Tra i suoi lavori discografici, realizzati spesso con la tecnica della sovraincisione e pubblicati da ECM o dall'etichetta-satellite JAPO, ricordiamo tra i primi Implosions (1977), Till the End of Time (1978), Koan (1981) e Wings over Water (1982). Di una seconda fase sono, tra gli altri, The Music Of Stones
(1989), Athos (1994) e The Garden of Mirrors (1997) mentre in anni più recenti ha realizzato Snow (2008), Bold as Light (2010), Panagia (2013) e Nomad Songs (2015).
Vi ringraziamo per divulgare queste informazioni attraverso i vostri media; siamo a disposizione per ulteriori informazioni e, nel ringraziarvi per la vostra preziosa collaborazione, vi salutiamo con molta cordialità.
Tiziana Conte
Responsabile comunicazione, Media, PR
Informazioni
Domenica 9 ottobre 2016
ore 16.00
Presentazione del settimo volume della collana di ricerca "Casa d'artisti. Quaderni del Museo Vincenzo Vela", "Le vittime del lavoro di Vincenzo Vela, 1882. Genesi e fortuna critica di un capolavoro". Alla presenza degli autori: Gianna A. Mina, Giorgio Zanchetti, Gian Casper Bott, Federico Masedu, Marco Marcacci e Vito Calabretta.
Entrata gratuita
ore 17.30
Stephan Micus in concerto
In collaborazione con RSI - Rete Due
Entrata intero: CHF 20.- / ridotto: studenti, apprendisti, AVS/AI, soci Club Rete Due CHF 15.- Informazioni e prenotazioni: museo.vela@bak.admin.ch o telefonicamente +41 - 58 - 481 30 44. I posti non sono numerati.
Prossimi appuntamenti
Domenica 13 novembre 2016
ore 16.00
Performance di Pascal Schwaighofer
L'artista, autore dell'installazione La classe sterile, propone attraverso scritti e riflessioni una rilettura del proprio progetto artistico.
ore 17.30
S-velati e ritrovati
La rassegna ritorna con un programma di film muti curato dalla storica del cinema Mariann Lewinsky e dedicato al tema del lavoro nel cinema di inizio Novecento.
Con musiche composte ed eseguite dal vivo dal pianista Daniele Furlati
In collaborazione con Musica nel Mendrisiotto, Cineclub del Mendrisiotto



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