martedì 31 gennaio 2017

Teatro Greco: Figli Di Un Dio Minore

FIGLI DI UN DIO MINORE

con

Giorgio Lupano e Rita Mazza

e con Cristina Fondi, Francesco Magali, Gianluca Teneggi e Deborah Donadio

 

di Mark Medoff (traduzione Lorenzo Gioielli)

 

Regia di Marco Mattolini

 

 

Teatro Greco di Roma dal 9 al 19 febbraio 2017

 

Premio Festival Borgio Verezzi 2016, Premio Persefone Speciale del Presidente Maurizio Costanzo e Targa "Carmelo Rocca" dal pubblico giovane 2016, dopo aver commosso le platee italiane nella scorsa stagione, torna a Roma, a grande richiesta, il racconto della storia d'amore fra l'insegnante logopedista James e l'allieva Sara.

 

Lo spettacolo - unico nel suo genere perché si rivolge tanto agli udenti che ai non udenti - pone con delicatezza e poesia l'attenzione su una minoranza invisibile, quella dei sordi e getta luce su quella sottile linea in cui universi comunicativi si incontrano.  

 

Il testo teatrale "Figli di un Dio minore" di Mark Medoff è stato scritto nel 1978 e messo in scena negli Stati Uniti nel 1980: quella versione in lingua inglese fu ospitata al Festival dei Due Mondi di Spoleto sempre nel 1980 (unica rappresentazione di questo testo in Italia), mentre la trasposizione cinematografica, interpretata da William Hurt, meritò nel 1986 cinque nomination agli Oscar e la protagonista femminile Marlee Matlin vinse per quell'interpretazione l'Oscar e il Golden Globe.


Gli anni nulla hanno potuto sull'attualità e la freschezza di un testo, tuttora inedito nel nostro Paese, che ha oggi la forza di un classico contemporaneo. La commedia, per la regia di Marco Mattolini, calibra perfettamente i momenti emozionanti a quelli sentimentali ed ironici, raccontando il delicato testo di Mark Medoff che negli anni Ottanta fu un pluripremiato film con William Hurt e Marlee Matlin: la storia d'amore fra Sara, una ragazza sorda (Rita Mazza) e il suo logopedista professor James (Giorgio Lupano).


Lo spettacolo è frutto di un intenso lavoro da parte dei protagonisti che attraverso la parola, le immagini, i segni, i giochi di luci e ombre riescono a suscitare un turbinio di emozioni e a presentare una commedia davvero originale e coinvolgente.

Note di Regia

 

Non ricordo quando  ho  letto  per  la  prima  volta "Figli  di  un  dio  minore".  Provo  a  ricostruire. Deve essere stato all'inizio degli anni ' 80, prima che  uscisse il  film   (1968) il  quale, nonostante  la  grande  interpretazione  di  William  Hurt  e  del  premio  Oscar  Marlee Matlin,    mi  deluse  nel  suo  aver    hollywoodianamente    privilegiato  la storia  d' amore, comprimendo  molto    tutti  gli  aspetti  socialmente  emblematici  che  attraverso  i  sordi, riguardano  tutte  le  minoranze  oppresse.  Mi era  piaciuta  invece  la versione  francese  che avevo  visto  in  precedenza  a  Parigi:  la  sua  scarna  essenzialità,  le  emozioni  e  i  significati affidati  ad  un  gruppo  di  affiatatissimi  attori,  i  tanti  ambienti  suggeriti  dal  movimento  di poche  panche  e  qualche  sgabello.  L'avevano intitolata Les  enfants    du  silence. Mi chiesi perché avessero sacrificato  un  titolo  poetico  e  significativo  come Children  of  a  lesser God.  Da  quegli  anni  lontani  ho  cercato  invano, a  più  riprese,  di "montare" il  progetto: proponendolo  a  produttori,  attori,  festival,  sforzandomi  di  sottolineare  come    il  testo ha  il pregio  di  affrontare  una  tematica  importante,  senza  mai  annoiare, alternando  momenti  di emozione con situazioni ironiche e divertenti. A chi mi chiede perché non ci sia riuscito fino ad oggi a realizzare il progetto, nonostante il  successo  del  film  e  l' Oscar  assegnato  alla  sua  protagonista,  rispondo  candidamente  che molto è dipeso dal  fatto che dei due protagonisti  la  ragazza deve essere sorda, condizione indispensabile  e  sacrosanta  imposta  dall' autore e l' uomo  deve  conoscere    la  lingua  dei segni. 

Quando ho proposto il testo a Giorgio Lupano, giovane attore di solida formazione che si è fatto esperienza e nome attraverso la gavetta teatrale e alcune fortunate fiction, non mi è sembrato vero di  sentire  il  suo  sì  entusiasta.  Insieme siamo andati  in  cerca  di  una produzione  professionale  che  accettasse  una  protagonista  sorda,  senza  nome,  altri  due attori  giovani  sordastri  da  aggiungere  a  due  professionisti  udenti  sulla  cinquantina.  Dopo più di due anni siamo riusciti  a  unire  le  forze  di  due  imprese teatrali  solide  e  coraggiose  che  hanno  accettato  di  farsi  carico  di  una  ulteriore  sfida:  quella  di   promuovere  e finanziare,  assieme    all' Istituto  Statale   Sordi  di  Roma,   un  seminario  propedeutico, precedente  all' inizio  delle  prove    che, rivolgendosi  ad  attori,  esperti  di  comunicazione, interpreti, professionisti sordi ed udenti si  ponesse  l' obbiettivo di studiare le modalità per rendere lo spettacolo il più accessibile possibile alle persone sorde e agli udenti senza l' uso di sovra titoli o di interpreti segnanti a fianco del palcoscenico.

I sette  incontri  di  una  giornata  ciascuno,  con  la  partecipazione attenta  e  costante  di  una  ventina  di  persone, hanno  consentito  il  confronto tra  i  due  mondi  sulle  diverse  tematiche della messa in scena  in uno scambio vivace e continuo. Così è avvenuto, ad esempio, che si è sperimentato, sotto la guida del compositore, la percezione delle vibrazioni di vari tipi di  musica  in  una  grande platea attraverso  il supporto materiale di un palloncino tenuto tra le mani.

Si è  partiti  dal  confronto  tra  il  film  e  la  commedia.  Si  sono   esplorate  diverse  possibili soluzioni  nella  traduzione  e  l' adattamento    del  testo  dall' inglese  all' italiano  alla  LIS  che fossero le più linguisticamente e teatralmente efficaci, nonché le divergenze e convergenze fra  la  lingua  dei  segni  e  l'espressione  teatrale  sperimentate  sia  in  un  contesto  di  dialogo ravvicinato  che  in  quello  ampio  palco-platea  dei  teatri  Sala  Umberto  e Brancaccino, coinvolgendo gli attori, con minore o maggiore esperienza, nelle prove di singole scene. Ci si confrontati anche sulla parte visuale dello spettacolo , utilissima alla comprensione dei sordi anche nelle scene solo parlate. 

L'apporto determinante  della  mediateca  dell' ISSR  e  il    seminario  stesso  sono  stati  anche preziosi   per   la   ricerca   degli   attori   a   partire   dalla   protagonista   Rita   Mazza,   una professionista  italiana  costretta  a  emigrare  in  Francia  e  Germania  per  avere  maggiori possibilità di lavoro, hanno fornito l'occasione per individuare tra le persone sorde gli altri due  interpreti  e  gli  stagisti  che  seguiranno  le  prove  a  fianco  di  regista,  aiuto-regista, disegnatore luci, scenografo-costumista, musicista. 

Sono  molto  grato  a  tutti  loro  per  avermi  messo  in  condizione di  conoscere  da  vicino    un mondo  e  delle  realtà  umane,  espressive,  professionali  che  arricchiranno  con  la  loro diversità il lavoro di tutti.   

Spero di  saper  sfruttare  al  meglio  l' occasione  di  fare  un  teatro  che  sappia  colmare  la distanza,  spesso  assai  forte,  fra rito e funzione,  riunendo  nella  partecipazione  e  nel divertimento la comunità del pubblico più diverso.

                                                                                                 Marco Mattolini

 

 

 

ORARIO SPETTACOLI

Inizio ore 21:00

 

ORARIO BOTTEGHINO

dal Martedì al Sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00

 

BIGLIETTI

BIGLIETTO INTERO

• Poltrona € 25,00 € 2,50 prev = € 27,50

• Poltronissima € 28,00 € 3,00 prev = € 31,00

BIGLIETTO RIDOTTO

• Poltrona € 20,00 € 2,00 prev = € 22,00

• Poltronissima € 23,00 € 2,00 prev = € 25,00

 

TEATRO GRECO

Via Ruggero Leoncavallo, 10 – 00199 ROMA

Tel. 39 06.86.07.513

www.teatrogrecoroma.it

 

Ingresso teatro e botteghino:

Via Ruggero Leoncavallo, 10 - 00199 ROMA

biglietteria@teatrogrecoroma.it

Vendita online presso il sito ticketone.it

Ufficio promozioni:

promozione@teatrogrecoroma.it

 

Come arrivare:

Bus n.63 e 235 Viale Somalia

 

Parcheggio:

Via A. Boito, 49


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