Giovedì 2 febbraio 2017 – ore 21.00 TRIO BOBO Pepper Games
Christian Meyer - batteria Faso - basso Alessio Menconi - chitarra
Auditorium Gazzoli Via del Teatro Romano, 16 05100 - Terni Biglietti: Intero € 20 - Ridotto € 17 ll Trio Bobo è il progetto fusion ideato e creato dai musicisti della sezione ritmica di Elio nel 2004, ovvero Faso al basso e Meyer alla batteria, assieme al celebre chitarrista Alessio Menconi alla chitarra, con cui l'anno seguente rilasciano l'omonimo debutto composto da pezzi "inventati nella cantinetta di Faso". Vi è anche una guest star la cui presenza non è una sorpresa: lo stesso Elio al flauto in Acid Bobo come comparsa d'onore. Il progetto è dichiaratemente creato per divertirsi e condividere la comune grande passione per la musica, ma anche per migliorare le proprie capacità e realizzare buona musica in contrasto con la banalizzazione e commercializzazione del mainstream, dice infatti Meyer: "il Trio Bobo è quel piccolo "gioco" dove noi possiamo ritrovarci a suonare quello che amiamo e che cerchiamo di difendere dal mostro della musica commerciale, dalla musica moderna che ormai non riusciamo quasi più a seguire. E' un via di fuga che ci dà l'ossigeno e la motivazione per continuare a suonare con i nostri strumenti, a cercare di migliorare musicalmente, a metterci sempre alla prova. E' una specie di laboratorio familiare...". La loro musica è strumentale e il Trio Bobo si dimostra capace di trovare il giusto equilibrio fra tecnica ed espressività. Gli stessi membri dichiarano di essere molto auto-critici su questo punto e di non apprezzare gli esibizionismi che non comunicano nulla, al punto da ascoltare e riascoltare continuamente le proprie registrazioni per trovare i punti deboli e aggiustarli. Uno degli intenti del gruppo è di non "comporre musica jazz" e basta, ma di comporre musica "totale", come loro la definiscono. Ogni traccia è dinamica, varia, l'impianto ritmico si dimostra versatile e la progressione sonora è vivace. Ad ogni variazione di registro di Faso, Meyer sa rispondere con il suo basso nel dettare il filo conduttore da seguire e Menconi si inserisce in perfetta sintonia; così a sua volta, la sua Fender può suggerire le coordinate su cui sviluppare il resto del brano. Il disco è in ogni caso perfettamente lineare e scorre fluido, senza incappare in momenti di stanca e mantenendo sempre forte vitalità e carisma.
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Stelline