lunedì 24 luglio 2017

MARIT SANDVIK & MAURIZIO PICCHIO’ + PASQUALE INNARELLA QUARTET mercoledi 26 luglio casa del jazz



CASA DEL JAZZ
 
SUMMERTIME 2017
PARCO DELLA CASA DEL JAZZ
 
mercoledi 26 luglio ore 21
 
MARIT SANDVIK & MAURIZIO PICCHIO' "Travel" 
Marit Sandik voce
Maurizio Giammarco sax
Fulvio Sigurtà tromba
Eivind Valnes pianoforte
Raffaello Pareti contrabbasso
Maurizio Picchiò batteria
a seguire
PASQUALE INNARELLA QUARTET "Migrantes"
Pasquale Innarella sassofoni
Francesco Lo Cascio vibrafono
Mauro Nota contrabbasso
Roberto Altamura batteria
Ingresso € 10
 
 
Mercoledì 26 luglio, ancora un doppio concerto ma targato ALFA MUSIC, intraprendente etichetta romana con la collaborazione con la Reale Ambasciata di Norvegia a Roma:  in apertura MARIT SANDVIK & MAURIZIO PICCHIO' "Travel" con Marit Sandvik voce; Maurizio Picchiò batteria; Maurizio Giammarco sax; Fulvio Sigurtà tromba; Eivind Valnes piano; Raffaello Pareti contrabbasso.   Oltre alle ottime recensioni in Italia e in Norvegia, "Travel"è stato recensito come miglior album Jazz norvegese del 2016, collezionando un Tour in Norvegia in febbraio ed un prossimo tour ad ottobre in Nord Europa.Seguirà il PASQUALE INNARELLA QUARTET una realtà attiva già da diversi anni, che presenta "Migrantes". Il concerto sarà dedicato al contrabbassista PINO SALLUSTI, recentemente scomparso. Pasquale Innarella unisce nel suono dei suoi sassofoni improvvisazione radicale e senso melodico in una fusione stretta e vivace, animata da un equilibrio tutto personale tra questi due poli.Sul palco con Pasquale Innarella,sassofoni,Francesco Lo Cascio,vibrafono ,Mauro Nota, contrabbasso e Roberto Altamura,batteria.
MARIT SANDVIK & MAURIZIO PICCHIO' "Travel" .La costruzione del quartetto segue un principio analogo. La voce è la prima cosa a colpirmi quando sento Marit cantare. Non è così strano, forse, quando si ascolta una cantante, ma Marit ha molto di più di una voce tecnicamente eccellente. E' così dalla prima volta che l'ho sentita all'inizio degli anni ottanta; più che una voce che canta, ha una voce che racconta. Che stia cantando o comunicando in altro modo, la si ascolta sempre da vicino, poiché ha un messaggio da dare. Secondo me,  la creazione della musica è tutta qui. Prendete, ad esempio, l'incantevole melodia di "Be My Song", composta da Jorn Oien, a cui Marit ha messo le parole. Lo ha registrato la prima volta nel 1995 ("Song, Fall Soft" TRCD 834). In questa prima registrazione si sente una voce con tanto da dire e allo stesso tempo intrigante e profonda. E' interessante, quindi, mettere a confronto l'ultima versione con la sua prima registrazione. Io trovo Marit ancora altrettanto pungente, solo, voce e stile narrativo hanno acquisito maggiore autorità e sfumatura.Quando ho invitato Marit e il chitarrista Oystein Norvoll a Spoleto, nell'estate 2014 a collaborare ad un progetto con musicisti italiani, Maurizio Picchiò è stato la scelta più naturale per la batteria. Il suo approccio garbato al nostro repertorio ha dato terra fertile all'idea  di un progetto con la musica di Marit. Grazie alla sua ampia rete di conoscenze e grande capacità organizzativa, "Travel" ha potuto essere  realizzato pochi mesi dopo. Come  musicista Maurizio Picchiò ha un curriculum ricchissimo: già da adolescente ha suonato ad Umbria Jazz con Ramberto Ciammarughi, uno dei pianisti italiani più interessanti, contemporaneamente studiano la batteria con Jimmy Cobb e Jack De Johnette, fra gli altri. Al volgere degli anni ottanta è stato in tour in Italia, Svizzera e Germania col suo quartetto, attività culminata nella successiva registrazione dell'album "Biri San" per la Splas(h). Nel corso di un'intensa carriera da musicista freelance, si è esibito nella maggior parte dei festival jazz in Europa come turnista di musicisti come Scott Henderson, Roy Hargrove, Kenny Kirkaland e Maurizio Giammarco. Chi sono, quindi, i musicisti invitati da Marit e Maurizio a questo progetto? Per Marit è stato semplice scegliere il pianista Eivind Valnes. I due hanno collaborato per molti anni, anche per "Even Then (Mother Song)" TRCD 843, il suo secondo CD. Valnes ha lavorato con la maggior parte dei musicisti di spicco norvegesi in gruppi come la Henning Gravrok Band e il Glenes/Ytreberg Quartet. Inoltre,  insegna musica all'Università di Tromso. In quanto a Maurizio Picchiò,  è stato naturale scegliere un buon amico, Maurizio Giammarco. Quest'ultimo è stato una figura chiave nella scena jazz italiana dall'inizio degli anni settanta. Oltre a quelli con Kenny Wheeler, Mike Stern e Dee Dee Bridgewater, ha preso parte anche a progetti con Chet Baker, Dave Liebman, Billy Cobham, Phil Woods e molti altri. Già a partire dall'anno successivo a quello in cui Raffaello Pareti e il suo quartetto hanno registrato "Il Ciro" (Egea 2003), l'album si è classificato fra i dieci migliori CD dell'anno secondo la rivista jazz Down Beat. Dalla metà degli anni ottanta Pareti è stato fra le figure centrali della scena jazz italiana. Fra i suoi partner musicali: Enrico Rava, Paolo Fresu, Gabriele Mirabassi, Chet Baker, Toots Thielemans, Lee Konitz ed altri. Fabrizio Bosso è attualmente uno dei più prestigiosi trombettisti solisti del jazz e della scena italiana ed europea. All'inizio degli anni duemila, importante p stata la collaborazione col cantautore Sergio Cammariere. Nel 2004 ha pubblicato l'album "Handful of Soul" con il gruppo High Five Quintet, in tour in Giappone nel 2008. Bosso è apparso da solista con molti gruppi italiani ed europei e nel 2012 a Umbria Jazz con la Eastman Jazz Orchestra nel ruolo di Miles Davis in "Miles Ahead" e "Quiet Nights" di Gil Evans.In questo già articolato CD, la musica è poi stata arricchita con due arrangiamenti per quartetto d'archi. Il direttore d'orchestra e compositore Luciano di Giandomenico ne è l'autore, completando così  un paesaggio già molto vario.Un'ultima cosa, ed è: godetevi il viaggio!
PASQUALE INNARELLA QUARTET Migrantes.
I brani contenuti in questo Cd sono frutto di stimoli, sensazioni e riflessioni
che riportano il mio ricordo di bambino di un piccolo paese irpino del Sud
Italia degli anni '60/'70 che ho visto svuotarsi. Ho visto i miei compagni
partire con i loro genitori, con valige e pacchi legati da corde con dentro
la loro storia; emigravano in terre lontane: Svizzera, Germania, Francia,
Australia e Stati Uniti ma anche Milano e Torino dove diventavano "I terroni"
in cerca di lavoro e fortuna. Noi restavamo sempre di meno, le scuole si
svuotavano, la piazza si svuotava, la campagna si svuotava, era un dramma
per chi partiva e per chi restava.
Ora l'emigrazione continua ad avere un sapore amaro e drammatico di
persone che attraversano il Mediterraneo sfidando il mare. La prima meta di
arrivo Lampedusa, oggi è "simbolo di accoglienza" isola che non dimentica
di essere stata terra di emigrazione.
Non c'è mare o muro che possa fermare il desiderio di migliorare la propria
vita! Questo disco infatti è dedicato a tutti quei popoli che sono emigrati e
che continueranno ad emigrare.
Casa del Jazz
viale di Porta Ardeatina, 55
Ingresso 10 euro
Info:
06/704731
www.casajazz.it



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Stelline