giovedì 18 aprile 2019

Real Academia de España en Roma - L'ultimo Espaliù - 16 aprile - 2 giugono 2019



L'ultimo Espaliú

 

Real Academia de España en Roma

16 aprile –  2 giugno 2019

 

Piazza S. Pietro in Montorio, 3

 


Dal 16 aprile al 2 giugno 2019 la Real Academia de España en Roma ospita la mostra L'ultimo Espaliú dedicata all'artista spagnolo Pepe Espaliú (Cordova 1955 - 1993).

La mostra, la prima in Italia dedicata all'artista, che fu borsista della Real Academia de España en Roma negli anni 1992-1993, è a cura di Xose Prieto Souto e Rosalía Banet e di Raffaele Quattrone per la sezione dedicata al contesto italiano.

 

In esposizione 19 opere realizzate dall'artista andaluso, 5 sculture e 14 disegni, oltre ad una serie di documenti originali dell'epoca, tra cui lettere, articoli di giornale e video delle sue performance che raccontano il percorso artistico di Espaliú.

 

Le opere esposte provengono dal Museo Nacional Reina Sofía di Madrid, dal Centro Andaluz de Arte Contemporáneo di Siviglia, dalla Fundación Coca-Cola España, dal Centro de Arte Pepe Espaliú di Cordova, dalla Galería Pepe Cobo di Madrid e dalla Real Academia de España di Roma.

 

Pepe Espaliú è stato uno degli artisti più importanti degli anni Ottanta e Novanta in Spagna. I temi principali della sua ricerca artistica riguardano l'identità, l'AIDS, il concetto di doppio e la morte, temi che ha sviluppato attraverso diverse discipline, dalla pittura al disegno, dalla scultura alla performance e alla poesia.

 

La mostra, organizzata dalla Real Academia de España en Roma con l'Acción Cultural Española (AC/E), raccoglie una selezione di opere e materiali di archivio sull'attività artistica che Espaliú sviluppò in diverse città europee negli ultimi anni della sua vita. Questo periodo è caratterizzato da una sempre crescente attenzione da parte dei media sulla sua attività artistica, dettata in particolare modo dalla sua condizione di malato di AIDS.

Durante questa fase l'artista appare in reportage televisivi, scrive un testo per il quotidiano spagnolo El País e nel 1992 realizza la sua performance più famosa Carrying, lungo le strade di Madrid. L'artista, già gravemente ammalato, si fece trasportare di braccia in braccia da un centinaio di persone, in un percorso che dalla Camera dei Deputati arrivava al museo d'arte moderna e contemporanea Reina Sofía.

 

Un "uscire dalla tana della talpa", come spiegava Espaliú, un outing sulla sua condizione di malato di AIDS ma anche sull'omosessualità, aspetti che che segnarono la fase finale della sua ricerca artistica.

 

E proprio la malattia, la vulne­rabilità, l'isolamento, l'incomprensione e di conseguenza la necessità di sostegno da parte di una comunità protettrice, sono i fili conduttori che segnano il percorso della mostra.


La mostra è suddivisa in tre grandi sezioni tematiche: nella prima parte vengono esposti i suoi Carrying rappresentati in tre forme diverse, video, sculture e performance; la seconda sezione è invece dedicata agli ultimi disegni, che raccontano la fragi­lità dell'artista, mentre nella terza sezione vengono esposti i motivi simbolici ricorrenti nella fase finale della sua opera, come le stampelle e l'idea di nido, raccontata nella performance Il Nido (1993, Arnhem, Olanda) in cui Pepe Espaliú mostra attraverso il processo dello spogliarsi, la fragilità, la solitudine, l'abbandono da parte delle istituzioni e della comunità di fronte alla malattia.

 

In ogni sala emergono elementi costanti che rappresentano il bisogno di sostegno, a volte sotto for­ma di trasportatori, altre sotto forma di stampelle. La materialità del corpo, quella dello stesso artista che a volte viene trasportato scalzo per le strade della città e, in altre, si spoglia e mostra la sua vulnerabilità.

La morte è un tema ricorrente nelle sculture di Carrying con le sue forme chiuse che rimandano a feretri; feretro che appare nuovamente, nella seconda sala, in alcuni dei suoi disegni; la morte che è ancora presente nella terza sala, nella vestizione nell'azione Il nido, come rappresentazione del circolo della vita.

 


CONTESTO ITALIANO

 

La mostra si chiude con una sala che sottolinea un avvicinamento al contesto italiano, sviluppato dal curatore Raffaele Quattrone, che ha selezionato alcuni degli artisti italiani che hanno affrontato temi come la creazione di comunità, la malattia, l'identità o la diversità. Temi tutti presenti, sebbene con un approccio e un'este­tica molto diversi, nell'opera di Espaliú. Questa ultima sezione comprende lavori di Bruna Esposito, Francesco Impellizzeri, Vincenzo Marsiglia, Alessandro Moreschini, Marinella Senatore e Cesare Viel.  

Le opere del contesto italiano appartengono al MAXXI e a collezioni private.

 

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