sabato 22 giugno 2019

27 giugno e 4 luglio 2019 | Fondazione Adolfo Pini: i prossimi appuntamenti del progetto Casa dei Saperi dedicati al video d’artista

Fondazione Adolfo Pini: i prossimi appuntamenti del progetto Casa dei Saperi dedicati al video d'artista

 

27 giugno ore 19:00

PROIEZIONE & CONVERSAZIONE

Interrogating utopian and trans* semiotics through psychoanalysis and speculative technologies

Doireann O'Malley, Prototypes I, 2017. 36:00 Min.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria: eventi@fondazionepini.it

 

4 luglio ore 10:00 - 21:00

PROIEZIONE VIDEO

Utopia della narrazione: confondere i confini tra finzione e realtà

Bahar Noorizadeh, Wolkaan, 2015. 29:39 Min.

Meriem Bennani, Siham & Hafida, 2017. 30:00 Min.

Clément Cogitore, Les Indes Galantes, 2017. 5:26 Min.

Ingresso libero



Alla Fondazione Adolfo Pini prosegue il ciclo di appuntamenti legati al progetto Casa dei Saperi con due incontri dedicati al video d'artista. Il primo vedrà come ospite, giovedì 27 giugno alle ore 19:00, Doireann O'Malley con Prototypes, che ha vinto il Berlin Art Prize 2018. 

Giovedì 4 luglio saranno invece proiettati, per un giorno intero, tre video d'artista anch'essi pluripremiati: Wolkaan di Bahar Noorizadeh, Siham & Hafida di Meriem Bennani e Les Indes Galantes di Clément Cogitore.

 

Diretto da Valeria Cantoni Mamiani e a cura di Sonia D'Alto, Elisa Gianni, Itamar Gov, Cristina Travanini e Alessia Zabatino, Casa dei Saperi è il progetto della Fondazione Adolfo Pini, che per i prossimi due anni sarà dedicato alle Nuove Utopie e vedrà alternarsi talk, workshop, seminari, lecture e proiezioni.

 

Giovedì 27 giugno ore 19:00, alla Fondazione Pini e per la prima volta in Italia si svolge un incontro con l'artista irlandese Doireann O'Malley, che ha vinto il Berlin Art Prize 2018 e che insieme a Itamar Gov, componente del team curatoriale, presenterà la prima parte della sua trilogia Prototypes. Al termine della proiezione Doireann O'Malley discuterà con il pubblico del suo processo lavorativo e della sua visione artistica.


ll film di Doireann O'Malley Prototypes attraversa la complessità contemporanea utilizzando fonti fantascientifiche, transgender, biopolitiche, psicoanalitiche e le ambiguità dell'intelligenza artificiale. Centrale, nel lavoro dell'artista, sono le immagini dei sogni e la loro analisi junghiana, lacaniana e sciamanica. I suoi progetti si compongono di immagini in movimento analogiche e digitali, 3D rendering, found footage e fotografie.

In particolare, a essere esaminate sono il genere e le sue manifestazioni più contradditorie, attraverso un assemblaggio di scene che sovrappongono il livello fisico e quello mentale, scene che si nutrono di narrazione post- speculativa, tutte ambientate nel complesso abitativo modernista di Interbau, nell'area di Hansaviertel a Berlino. Attraverso la lente di una metodologia post psicoanalitica, l'opera esplora nuove prospettive sull'identità trans. La struttura in tre parti funziona anch'essa nel tentativo di esplorare le soggettività multiple e i suoi protagonisti attraverso l'analisi dei sogni e gruppi di workshop psicoanalitici.

A seguire, giovedì 4 luglio, la Fondazione Adolfo Pini invita il pubblico a una giornata di proiezioni dal titolo Utopia della narrazione: confondere i confini tra finzione e realtà, a cura di Sonia D'Alto, parte del team curatoriale. I film, proiettati dalle 10 alle 21, sono: Siham & Hafida di Meriem Bennani (2017), Les Indes Galantes di Clément Cogitore (2017), Wolkaan di Bahar Noorizadeh (2017).

 

Utopia della narrazione: confondere i confini tra finzione e realtà ci invita a riflettere in maniera immersiva sullo sconfinamento tra finzione e realtà, per ricordarci come il modo in cui raccontiamo le storie possa sfidare le strutture di potere dominanti.

 

Siham & Hafida di Meriem Bennani ci presenta una visione lisergica, carica di colori e di ritmi sonori. L'esotismo del Marocco si mescola con i caratteri dei personaggi digitali e presenta umoristicamente gli effetti delle biotecnologie sul corpo delle donne e delle città marocchine. Danzatrici chickat sono filmate in maniera documentaristica con uno smartphone; archetipi incontrano la danza volitiva di creature tipiche dei videogiochi.

 

Les Indes Galantes di Clément Cogitore è una rivisitazione dell'opera- balletto omonima di Jean Philippe Rameau (1735). Se il lavoro di Rameau espone lo sguardo ambiguo dell'Europeo sull'Altro, Cogitore mette in scena una reinterpretazione di una parte del balletto con un gruppo di danzatori Krump - danza nata negli anni '90 nelle periferie di LA.

In questa metafora, che gioca con l'appropriazione culturale, sono interrogate le frontiere. L'utopia è chiaramente presente nell'incontro.  

 

Wolkaan di Bahar Noorizadeh presenta un evento cinematografico interrotto. Due estremità geografiche diverse, due narrazioni discordanti: una città nella notte in prossimità di una catastrofe naturale, e un dialogo in macchina tra padre e figlio, di giorno. Entrambe le scene suggeriscono il tema del risveglio e della presa di coscienza.



Prossimo Appuntamento:

Martedì 9 luglio ore 19:00

Conversazione con Federico Italiano - poeta, saggista e traduttore

Europa tra mito e utopia? Un viaggio nella poesia europea contemporanea

Ingresso libero fino a esaurimento posti


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Stelline