giovedì 26 marzo 2020

Emergenza Covid19, il messaggio del Presidente della San Vincenzo


Emergenza Covid19, il messaggio del Presidente 

"Gestiamo con forza il presente e guardiamo con fiducia al futuro, quando tutti potremo incontrarci, incontrare i nostri amici che aiutiamo; quando la tempesta che ha invaso le nostre vite, la nostra mente e il nostro cuore sarà terminata facciamoci trovare pronti e coraggiosi come sempre". E' il saluto che chiude una lettera che il Presidente della Federazione nazionale della Società di San Vincenzo De Paoli, Antonio Gianfico, ha inviato a tutti i volontari dell'Associazione.

"Vorrei essere vicino ad ognuno di voi - si legge nel messaggio - ad ogni consorella e confratello, dal nord al sud, in particolare alle regioni del nord Italia, più colpite dalla pandemia, come la Lombardia, che sta pagando un prezzo altissimo in sofferenza e in vite umane. A voi va tutta la mia condivisione e le mie preghiere, che estendo all'Italia intera. Uniamoci tutti nella preghiera affinché la durezza di questi tempi non ci faccia perdere la tenerezza dei nostri cuori".

"Ci confrontiamo con la paura e talvolta con la sofferenza di un parente, un amico, un confratello che sta vivendo la triste esperienza del contagio. A questo si aggiunge la preoccupazione per le tante persone che aiutiamo e che in questo momento ancora di più necessitano del nostro sostegno. È un momento difficile, un'esperienza che nessuno di noi pensava di dover vivere, un gravoso inciampo sul nostro cammino personale e di volontari".

"Questa esperienza sicuramente ci cambierà, il suo ricordo accompagnerà il nostro futuro con atteggiamenti diversi come persone e come organizzazione. Quello che non cambierà è l'esempio dei nostri fondatori, dei tanti volontari che ci hanno preceduto, anche loro hanno fatto esperienze difficili come la guerra, il terrorismo e qualche altra epidemia che non è mancata. Loro non si sono scoraggiati riuscendo a lasciarci l'eredità del volontariato che si esprime ancora oggi nella carità come servizio, testimoniando il vangelo di Gesù Salvatore.

Rispettate le regole suggerite per salvaguardare la nostra salute e quella degli altri, approfittate nell'usare tutti gli strumenti informatici per restare uniti e per non perdere i contatti con le persone che aiutate; non scoraggiamoci, se per qualcuno risulta complicato, usi il tradizionale telefono. Usiamo questo tempo per sperimentare nuove strategie per essere vicino all'altro, per crescere come organizzazione".  

La solidarietà non si ferma

La solidarietà non si ferma. Forse cambia forma, trova nuove strade, ma nessuno dei nostri 15.000 volontari in Italia si è tirato indietro in questo momento così difficile. E così L'Associazione si attiva per fare la spesa per le persone più anziane e consegnarla a casa. "Nel rispetto delle ordinanze e delle raccomandazioni - dichiara il Presidente Antonio Gianfico - lasciamo le buste del supermercato fuori dalla porta delle famiglie che affianchiamo. E, quando la necessità ce lo impone, entriamo nelle case muniti di occhiali e mascherina, consegnando anche una mascherina alle persone che visitiamo. Perché nessuno si deve sentire abbandonato. E così noi vincenziani cerchiamo di essere ancora più forti dell'epidemia che ci impone delle distanze, mostrandoci ancora più vicini alle persone che seguiamo: cerchiamo di alleviare la solitudine parlando con loro attraverso il citofono, od al telefono e perfino con videochiamate di WhatsApp. Ed è proprio attraverso la tecnologia che 'accorcia le distanze' che offriamo il nostro servizio a tante parrocchie, fornendo tutto il supporto necessario alla trasmissione delle Sante Messe o del Santo Rosario sui social network".

"In tutta Italia - precisa Claudio Messina, membro della Giunta nazionale della Società di San Vincenzo De Paoli - pur con le dovute cautele, rimangono aperti i nostri empori solidali, dove permettiamo l'accesso ad una sola persona alla volta; le mense, dove in ottemperanza alle restrizioni, si cucinano pasti pronti da portar via; e tutti gli altri servizi di assistenza. Il settore più in sofferenza è quello del carcere, dove purtroppo non possiamo più entrare per le visite. Qui stiamo facendo sentire la nostra vicinanza tramite la corrispondenza".

"Devo rilevare - sottolinea il Presidente Gianfico - che l'emergenza ha sollecitato un forte senso di unità, non solo tra gli 86 Consigli Centrali che raggruppano le nostre 1.253 Conferenze dislocate su tutto il territorio nazionale, ma anche a livello europeo. I vincenziani degli altri paesi sono in costante contatto con noi e guardano all'Italia come esempio per  come gestire la crisi anche da loro".

"E' la missionarietà - conclude - che contraddistingue il volontario vincenziano che non si risparmia, che si esprime nelle sue motivazioni profonde, con uno stile di servizio fatto di umiltà e di azione senza propaganda, 'al servizio nella speranza' come recita il nostro motto".

La Società di San Vincenzo De Paoli 

Con oltre 2.300.000 tra soci e volontari in più di 150 Paesi del mondo, con una rappresentanza presso le Organizzazione delle Nazioni Unite di Ginevra, la Società di San Vincenzo De Paoli è una delle associazioni più vaste e radicate sul territorio.

Fondata a Parigi nel 1833 dal Beato Antonio Federico Ozanam insieme ad un gruppo di giovani studenti, cattolica ma laica, l'organizzazione si trova generalmente nelle parrocchie ed ha come scopo principale quello di aiutare le persone più sfortunate: i bisognosi, gli ammalati, gli anziani soli, i carcerati, chiunque si trovi in difficoltà.

I volontari della Società di San Vincenzo De Paoli combattono ogni giorno la povertà, il disagio e l'esclusione sociale. Il loro desiderio è offrire alle persone in difficoltà un supporto che non sia fatto solo di aiuti materiali per placare la fame e lenire le necessità più impellenti, ma di sostegno, di amicizia, di affiancamento duraturo in un percorso di crescita con l'obiettivo di superare una volta per tutte i problemi e tornare ad essere indipendenti.

In tutto il mondo la Società di San Vincenzo De Paoli ha realizzato mense, dormitori, case di ospitalità per persone povere in difficoltà, centri per l'assistenza a bambini e ragazzi e per persone sole o anziane, strutture per l'accoglienza dei migranti, empori solidali.  


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Stelline