Con le voci di Michela Andreozzi, Alessio Boni, Massimiliano Bruno, Viola Graziosi, Monica Nappo, Graziano Piazza, Claudio Santamaria e Francesco Scianna.
Al via il Festival Internazionale QdA 2020
Nell'anno in cui la celebre macchina della Santa non potrà percorrere le vie di Viterbo, Quartieri dell'Arte propone (dal 2 settembre al 12 ottobre nella ex Chiesa degli Almadiani) "Vago Fiore": festa barocca per immagini e suoni dedicata al trasporto della macchina di Santa Rosa, evento unico al mondo riconosciuto dall'Unesco patrimonio immateriale dell'umanità. Pannelli visivi di Francesco De Grandi su tappeto vocale-sonoro di Gian Maria Cervo. (pressbook in allegato)
La kermesse dà ufficialmente il via domenica 2 settembre alla XXIV edizione del Festival Internazionale Quartieri dell'Arte, che prosegue fino a giovedì 5 novembre, con spettacoli, installazione e eventi in tutta la Tuscia. Il progetto internazionale Eu Collective Plays, colonna portante delle ultime stagioni, si è chiuso con la pubblicazione dei testi prodotti nel libro Collaborative Playwriting, al primo posto nella classifica 2020 di nuova drammaturgia redatta dalla Book Authority britannica. Nel segno di questo successo finale, la manifestazione diretta da Gian Maria Cervo continua il percorso iniziato, confermando come centro ideale di QdA 2020 l'esaltazione della dimensione collettiva dell'arte, la necessità della fusione tra discipline e culture, e la collaborazione tra artisti affermati ed emergenti.
Tra le proposte offerte dal nuovo programma, come sempre molto attento alla cultura e alla memoria del territorio, citiamo lo spettacolo di Gianni Politi dedicato al Cecco di Caravaggio: I morti non muoiono. L'amico di un mio amico è mio amico, in scena (18 settembre / 25 ottobre) a Bomarzo e a Bagnaia, dove è custodito un prezioso affresco del pittore allievo di Michelangelo Merisi. The way it sounded (28 settembre /13 ottobre a Bomarzo), installazione sonora site specific curata da Arturo Annecchino e altri compositori, che con la partecipazione di artisti visivi, performer, modelli e attori rievocherà la storia secolare di Palazzo Orsini. L'asino di Jon Jesper Halle, una regia di Gianluca Iumiento con Anna Paola Vellaccio e Stefano Sabelli. (QdA - KHIO di Oslo - Florian Metateatro e Teatri Molisani). Berlino Non è Tua di Alejandro Moreno, rivisitata da Gian Maria Cervo e Alberto Pichardo y Gallardo per la regia di Alessio Pizzech, con Turi Moricca (14/16 ottobre a Tuscania). Si chiude il 5 novembre con l'allestimento - diretto dal norvegese Martin Thomas - dell'ultimo testo del giovane autore turco Rasim Erdem Avşar, già vincitore della "Eu Collective Plays Playwriting Competition in Memory of Matteo Latino": Dark Pink.
2 settembre / 15 ottobre 2020 - Ex Chiesa degli Almadiani (Viterbo)
"VAGO FIORE"
Progetto, realizzato da QdA - Mibact, Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo - Regione Lazio - Comune di Viterbo - Monastero di Santa Rosa - Centro Studi Santa Rosa - Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa
Quest'anno, per le esigenze imposte dall'emergenza covid, a Viterbo non si terranno, come è tradizione antica, le manifestazioni legate alla Festa di Santa Rosa, tra cui la processione e il trasporto della celebre "Macchina di Santa Rosa", evento unico al mondo riconosciuto dall'Unesco patrimonio immateriale dell'umanità. Il Festival Quartieri dell'Arte ha voluto trasformare il primo dei progetti teatrali presentati in questa XXIV edizione in un omaggio ai viterbesi e alla festività a loro più cara. Centrale nel programma 2020 sarà infatti la commissione al pittore Francesco De Grandi - esponente di spicco della scuola palermitana contemporanea - di 9 disegni che facciano fare al pubblico un'esperienza connessa al passato remoto della Macchina e della Festa di Santa Rosa. A De Grandi è stato chiesto di riprodurre attraverso l'intensa drammaticità della sua pittura e del suo tratto, alcuni momenti del Trasporto della Macchina del 1690 (il primo di cui si abbia una rappresentazione grafica). L'artista palermitano - che vanta un curriculum internazionale consolidato, con alcune esposizioni alla Biennale dell'Arte di Venezia – ha immaginato una sorta di corteo grafico ideale che riassumesse in sé gli elementi distintivi della Festa di Santa Rosa.
"Francesco De Grandi è palermitano" – dichiara il drammaturgo Gian Maria Cervo, direttore artistico di Quartieri dell'Arte – "e Palermo e Viterbo sono legate da due Feste sacre di grande spettacolarità, in cui cultura popolare e fede si fondono: Santa Rosalia e Santa Rosa. Per questo vorremmo che l'apertura della mostra a Viterbo, il cui titolo "Vago fiore" cita un inno elevato alla Santa e alla sua Macchina, possa essere anche occasione simbolica di incontro tra due comunità. De Grandi colloca le sue opera all'interno di un'installazione che rappresenta la versione postmoderna di una biblioteca rinascimentale o barocca. Per questo spazio ho creato un tappeto vocale-sonoro . E' questa un'ulteriore contestualizzazione dell' opera che riproduce voci da fiera e espressioni di incitamento usate nel Seicento desunte in gran parte da un ciclo di commedie di Michelangelo Buonarroti jr. andate in scena prima di questa riproposta in forma di riscrittura, solo a Firenze, agli Uffizi, nel 1617."
Hanno prestato la loro voce per il progetto molti protagonisti del cinema e del teatro che hanno calcato i palcoscenici del Festival nel corso degli anni: Michela Andreozzi, Alessio Boni, Massimiliano Bruno, Viola Graziosi, Monica Nappo, Graziano Piazza, Claudio Santamaria e Francesco Scianna.
La mostra andrà a costituire un ambiente all'interno del quale ci saranno interventi performativi di teatro e danza, costituirà dunque una esperienza sensoriale a 360 gradi. Alla mostra, con curatela di Marcello Carriero, cui aderiscono anche il Monastero di Santa Rosa e il Centro Studi intitolato alla Santa, con l'apporto della studiosa Eleonora Rava e a cui ha dato il patrocinio il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, è abbinato anche un catalogo esclusivo, realizzato in 400 esemplari con interventi originali di Francesco De Grandi. Una parte consistente del ricavato degli ingressi alla mostra sarà donato al Monastero di Santa Rosa e al Sodalizio dei Facchini per la realizzazione di iniziative benefiche. I cataloghi numerati potranno essere acquisiti, oltre che attraverso il semplice acquisto, per eventuali aziende che volessero contribuire, anche attraverso il meccanismo dell'Art Bonus che dà diritto di recuperare il 65% delle donazioni effettuate in favore del Festival come credito di imposta.
0 commenti:
Posta un commento
Stelline