venerdì 25 settembre 2020

Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale 25 ottobre 2020 – 5 dicembre 2021 | Ligornetto



 

 

Bicentenario della nascita dello scultore Vincenzo Vela (1820-2020)

Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale

25 ottobre 2020 – 5 dicembre 2021

Museo Vincenzo Vela, Ligornetto

 

Nel 2020 ricorrono i duecento anni dalla nascita dello scultore Vincenzo Vela, nato il 3 maggio 1820 a Ligornetto, dove morì nel 1891 dopo un'intensa carriera che gli valse notorietà internazionale. Il Museo Vincenzo Vela, tra le più importanti case d'artista dell'Ottocento europeo, di proprietà della Confederazione Svizzera e gestito dall'Ufficio federale della cultura, intende – nonostante la pandemia Covid-19 e le conseguenti restrizioni dovute alle necessità di protezione della popolazione – celebrare questo speciale anniversario.

Il 25 ottobre verrà aperta ai visitatori l'articolata mostra monografica Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale. Nel rispetto delle misure sanitarie decretate dalle autorità competenti, il Museo rinuncia all'inaugurazione alla presenza del pubblico e delle autorità. Non è però mai venuta a mancare la volontà di ricordare e rendere omaggio a Vincenzo Vela in occasione di questa importante ricorrenza, tanto che da maggio ad oggi sono state offerte al pubblico molteplici iniziative che hanno trovato sede nel web o su supporti digitali. Questi interessanti approfondimenti sullo scultore hanno permesso di meglio conoscere la sua straordinaria vita di artista, uomo e cittadino. Entro la fine del 2020 è inoltre prevista la pubblicazione di alcuni importanti progetti editoriali di carattere scientifico, ma anche artistico e divulgativo.

All'inizio di maggio il Museo Vincenzo Vela ha dato il via, in formato digitale o sul web (a causa dell'emergenza sanitaria), alle celebrazioni per il bicentenario della nascita dello scultore ticinese Vincenzo Vela, nato il 3 maggio 1820 a Ligornetto, dove morì nel 1891. Artista di spicco dell'Ottocento europeo, Vincenzo Vela rinnovò profondamente il linguaggio della scultura, affermandosi come uno dei principali esponenti della corrente realista. Vela fu però anche protagonista della scena culturale e politica del suo tempo: repubblicano radicale, diviso tra due patrie, non esitò a impegnarsi (anche armi in pugno) sia per la causa elvetica sia a favore dell'indipendenza italiana.

La pandemia ha costretto a ripensare e riorganizzare i festeggiamenti previsti per questa importante ricorrenza, ma non ha interrotto il desiderio e la volontà del Museo di rendere omaggio all'artista. Dal 25 ottobre fino al 5 dicembre 2021 il Museo Vincenzo Vela – la casa-museo a lui intitolata, dal 1898 istituzione federale grazie al lascito di Spartaco Vela alla Confederazione – aprirà al pubblico la mostra monografica intitolata Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale (senza inaugurazione, come richiedono le misure sanitarie decretate dalle autorità competenti).

A duecento anni dalla sua nascita, Vincenzo Vela rimane un personaggio affascinante a tutto tondo, attore-protagonista sulla scena artistica e politica del tempo nelle sue due "patrie" di riferimento, la Svizzera e l'Italia. Maggiormente riconosciuto e celebrato dalla seconda, realizzò per la prima il suo capolavoro della maturità, Le vittime del lavoro, il cui messaggio e monito conservano ancora oggi estrema attualità e pregnanza. A tal proposito è utile ricordare che furono suoi contemporanei Gustave Courbet (1819-1877), padre del realismo pittorico, il filosofo Karl Marx (1818-1883), come pure il fondatore della Croce Rossa, Henri Dunant (1828-1910), che in Italia vide gli orrori della guerra. E come Courbet, il grande scultore svizzero seppe coniugare nel suo lavoro questioni ideologiche con questioni artistiche, il che gli valse, di conseguenza, fortune altalenanti.

L'esposizione è intesa come un'estensione della mostra permanente esposta al piano terra e, attraverso dodici sezioni, presenta le due anime dello scultore: quella di artista innovativo e versatile e quella di cittadino impegnato e interessato al suo tempo. Su entrambi i versanti Vincenzo Vela seguì con determinazione la propria strada, un fatto che già in giovane età gli garantì un enorme successo. L'intento della mostra è di porre l'accento su alcuni aspetti specifici. Tra questi si ricorda il metodo di lavoro innovativo dell'artista, volto a rappresentare il reale in modo fedele alla natura e allo stesso tempo all'espressione interiore e alla verità, che fa di Vela il capofila della scultura di stampo realista alla metà del XIX secolo. Trovano però spazio anche tematiche più intime e sovente trascurate della sua produzione, come la scultura d'infanzia, senza tuttavia tralasciare il rapporto profondo che lo scultore ticinese ebbe con la rappresentazione del potere e con gli avvenimenti politici del suo tempo. Accanto ai gessi provenienti dalle collezioni del museo, si fa ricorso ad alcuni prestiti e all'inclusione di materiale di studio, calchi dal vero, maschere funerarie, disegni e soprattutto fotografie, che non solo sono serviti da modelli o da fonti di ispirazione, ma che hanno costituito la base per lo sviluppo del suo stile naturalistico, meglio definito come "verismo". Oltre che come artista, lo scultore si è distinto per l'uso attento e precoce del mezzo fotografico, al quale è dedicata la seconda parte della mostra, che prende lo spunto dalla ricca e variegata collezione fotografica presente al Museo.

 

Attività svolte e in corso nel 2020

A testimonianza dell'impegno che il Museo ha voluto e vuole profondere nonostante la crisi pandemica per ricordare questo artista fondamentale per la storia dell'arte europea, durante il mese di maggio, in collaborazione con l'Associazione Musica nel Mendrisiotto, sono stati registrati e pubblicati sui canali social e sul sito del Museo una serie di concerti, come pure sono state promosse in partenariato con la RSI (Radiotelevisione svizzera di lingua italiana) diverse iniziative riguardanti film e documentari sull'artista riproposti in streaming o su RSI play. È stata anche pubblicata (in formato e-book) l'edizione aggiornata dell'apprezzata guida pubblicata nel 2003 dalla Società di storia dell'arte in Svizzera e sono stati offerti al pubblico quattro nuovi itinerari dedicati allo scultore e pubblicati sull'applicazione smARTravel, che si affiancano alla guida dedicata alle collezioni appena aggiornata. Tra le attività di questi mesi si segnala anche G come... una singolare installazione dell'artista Fiorenza Bassetti, un corpo vegetale di 13 metri di diametro costituito da oltre 1500 bulbi di gladiolo, a formare una gigantesca G, nonché la mostra itinerante firmata dai fotografi Philippe Antonello e Stefano Montesi, Vela in 3D, che presenta immagini fotografiche di grande formato stampate con la tecnica del 3D, rappresentanti alcune tra le più note opere di Vincenzo Vela. Dopo aver fatto tappa al Palacinema di Locarno, la mostra è attualmente esposta al Museo di Leventina a Giornico (fino al 25 ottobre).

Prossime pubblicazioni

Tra le iniziative editoriali promosse dal Museo entro il 2020 si segnalano la versione cartacea dell'edizione aggiornata della guida pubblicata nel 2003 dalla Società di storia dell'arte in Svizzera, il volume Il monumento funebre a Vincenzo Vela, nella collana Saggi sulla scultura, che documenta il recente restauro della tomba dell'artista sostenuto dal Municipio di Mendrisio, e un'originale biografia di Vincenzo Vela in versione graphic novel firmata dall'illustratore zurighese Hannes Binder con testi di Alberto Nessi. Alla Biblioteca cantonale di Lugano (il 13 ottobre) verrà inoltre presentato l'imponente Carteggio di Vincenzo Vela, pubblicato per le Edizioni dello Stato del Cantone Ticino. Curato da Giorgio Zanchetti, l'epistolario costituisce un imprescindibile complemento allo studio e alla comprensione del percorso umano e artistico di Vela. Sempre nel corso del prossimo anno sono previste altre pubblicazioni – di contenuto scientifico, ma anche letterario e artistico – e, a conclusione dell'anno del bicentenario veliano, una giornata di studi e riflessioni su Vincenzo Vela e sulla sua opera. Tutte le manifestazioni si terranno nel rispetto dei piani di protezione istituzionali.

 

Nota biografica
Vincenzo Vela, uomo, artista

Nato nel 1820 a Ligornetto, dove morì nel 1891, Vincenzo Vela figura tra i massimi scultori della seconda metà dell'Ottocento. Protagonista di un rinnovamento della scultura in chiave realista, seppe infondere nella sua arte, oltre al senso civico e a una profonda sensibilità umana, gli ideali liberali propugnati dal Risorgimento italiano. L'attivo impegno politico e sociale – testimoniato dalla sua partecipazione alla guerra del Sonderbund nel 1847 e alle Giornate di Como nel 1848 – si riflette sin dagli esordi con coerenza nella sua produzione, la quale rivela una sincera adesione ai valori e agli ideali sostenuti dai soggetti raffigurati.

Dopo la brillante formazione all'Accademia di Brera, Vela avviò una fortunata carriera dapprima a Milano – che abbandonò per ragioni ideologiche e morali, per evitare di scendere a patti con l'occupante austriaco – e poi a Torino, città aperta agli esuli e fulcro di un acceso, e stimolante, dibattito culturale e politico. Partecipe di quel fertile e vitale clima di rinnovamento, anche artistico, che contraddistingueva la capitale sabauda, grazie all'appoggio delle élite torinesi e della casa regnante lo scultore poté sviluppare pienamente la sua arte, giungendo ad elaborare alcune delle sue più significative realizzazioni, tra cui l'Alfiere di piazza Castello. Scultore tra i più richiesti della sua epoca, all'alacre attività artistica nei suoi atelier affiancò dal 1856 al 1867 quella di stimato professore all'Accademia Albertina. I venticinque anni che seguirono la proficua stagione torinese, conclusasi nel 1867 con il definitivo ritorno nel paese natio, furono segnati da alcune delusioni professionali ma anche da una straordinaria evoluzione stilistica, che trovò espressione in opere di forte impatto e dal carattere profondamente innovativo, quali Le vittime del lavoro (1882), commovente e grandioso monumento alla memoria degli operai morti durante i lavori per il traforo del Gottardo e capolavoro della scultura di impegno sociale.

Nel rispetto delle misure sanitarie decretate dalle autorità competenti, il Museo rinuncia all'inaugurazione alla presenza del pubblico e delle autorità. Tuttavia domenica 25 ottobre sono organizzate delle visite guidate alla mostra, (gruppi di massimo 8 persone) prenotazione obbligatoria

  • ·  Ore 11.00 e ore 17.00 visita guidata a cura di Gianna A. Mina, Direttrice Museo Vincenzo Vela e curatrice della mostra (in italiano)
  • ·  Ore 15.00 visita guidata a cura di Marc -Joachim Wasmer, storico dell'arte e co-curatore della mostra (in tedesco).
  • ·  Domenica 1.11.e domenica 6. 12.2020, dalle ore 15.00 alle 16.00, sarà possibile partecipare a visite guidate (gruppi di massimo 8 persone) con un costo aggiuntivo sul biglietto di entrata di 5.- CHF.
  • ·  Per rimanere informati su tutte le prossime attività del Museo vi invitiamo a consultare il nostro sito: www.museo-vela.ch

 

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Stelline