Gianni D'Elia
Il suon di lei
IN LIBRERIA dal 25 novembre
FORMATO 13,8x18,8 cm
PAGINE 192
PREZZO 15 euro
Quo usque tandem abutere patientia nostra? La parola di Gianni D'Elia risuona della forza di questa domanda universale: fino a quando abuserete della nostra pazienza?
Il suon di lei prende in prestito da L'infinito non solo il titolo, ma l'eco di una musica che mescola gli ingegni adriatici di Leopardi e Rossini; e fa riverberare le morte stagioni nella presente, e viva: ovvero nell'epoca tremenda, compromessa e offesa che ci è toccato vivere. Contro la quale si erge la visione della Ginestra leopardiana, la creazione di una "social catena che ci unisce", una confederazione umana in lotta contro il destino biologico.
Una comunità non più sottomessa alla volontà di potenza ma in ascolto della fragile coscienza individuale, che invita all'esperienza poetica della natura e del mondo, al dialogo, all'incontro nella piazza attraversata dalle energie del futuro, oltre la violenza.
Gianni D'Elia è nato a Pesaro nel 1953. Ha pubblicato nella collana di poesia diretta da Roberto Roversi e Giancarlo Majorino per Savelli nel 1980 Non per chi va. Per Einaudi ha tradotto I nutrimenti terrestri di André Gide (1994) e Lo Spleen di Parigi di Baudelaire (1997) e ha pubblicato otto raccolte di poesia: Segreta (1989), Notte privata (1993), Congedo della vecchia Olivetti (1996), Sulla riva dell'epoca (2000), Bassa stagione (2003), Trovatori (2007), Trentennio. Versi scelti e inediti 1977-2007 (2010) e Fiori del mare (2015).
IN LIBRERIA dal 2 dicembre
FORMATO 17x24 cm
PAGINE 1056
PREZZO 30 euro
Un'opera per chi ama la natura e la letteratura, per chi sa che gli alberi spesso ci indicano la strada, perché sono i nostri migliori alleati nella salvaguardia del pianeta e insieme hanno da raccontarci innumerevoli storie piene di incanto.
Un'antologia che colma un vuoto e promette delizie ai suoi lettori, conducendoli lungo un percorso pieno di sfumature sorprendenti tra autori antichi e moderni, che hanno dedicato agli alberi parole smaglianti. Dall'Epopea di Gilgameš, il più antico poema dell'umanità, a Walt Whitman, che nel sacrificio di una grande sequoia legge il destino di una nazione, per arrivare alla minuziosa conoscenza sulle piante di un autore come Pascoli e alla manifesta prossimità con la natura degli autori più vicini alla sensibilità moderna, gli alberi hanno sempre rappresentato una presenza insostituibile e ricorrente nelle letterature di tutte le epoche e di tutte le aree geografiche.
Il libro è un inno a questa vicinanza tra gli esseri umani e i silenziosi e fondamentali compagni delle nostre esistenze, per raccontare le gioie o le tragedie dell'amore, la bellezza e la crudeltà del mondo, la sua immane potenza e la sua nuda fragilità, lo stupore di fronte alla ricchezza di forme, colori, sapori, sfumature che regalano gli alberi.
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Stelline