Successo della terza edizione del festival che raccoglie l'eredità di ArezzoWave
L'edizione Sudwave 2020 2.0 diventa un e-book
Al via i lavori di redazione per pubblicare gli atti della giornata in cui artisti e addetti ai lavori di tutto il mondo si sono confrontati sul tema "La musica live al tempo del Covid"
Tre continenti, 11 paesi presenti per un totale di 54 eventi, di cui 32 concerti e 22 incontri: sono questi i numeri del successo della terza edizione di Sudwave, il festival che raccoglie l'eredità di ArezzoWave e che quest'anno si è svolto in versione virtuale.
Un evento web di circa 12 ore durante il quale artisti e addetti ai lavori si sono confrontati sul tema "La musica live al tempo del Covid" portando esperienze e idee diverse.
Dal Canada alla Cina, dagli Stati Uniti all'Europa gli ospiti prestigiosi che si sono alternati a Sudwave hanno raccontato come il settore si è adeguato all'emergenza sanitaria.
Un convegno così ricco di spunti che gli organizzatori hanno deciso di pubblicarne gli atti, così da dare vita a uno strumento che ha una duplice chiave di lettura: da una parte evidenziare le strategie adottate a livello internazionale dall'altra quelle poste in essere in Italia.
"Sudwave 2020 – commenta il direttore artistico Mauro Valenti – ha messo sotto i riflettori l'impatto che l'emergenza Covid-19 ha avuto nel mondo della musica live: un vero e proprio tsunami che ha costretto a ripensare molte cose. Il convegno ha offerto molti spunti di riflessione che vorremmo portare adesso all'attenzione delle istituzioni. Ecco perché abbiamo iniziato a trascrivere le esperienze che dall'Italia e dal mondo i nostri ospiti ci hanno proposto. Ne nascerà un e-book che racconterà come è stata affrontata la crisi seguita al Coronavirus, quali sono stati gli interventi richiesti alle istituzioni e quali sono le possibili strategie per il futuro. Sarà il nostro modo di offrire un contributo a chi lavora in questo settore".
Non solo le parole però, hanno reso indimenticabile questa edizione di Sudwave: la musica è stata protagonista con showcase di artisti emergenti e band già affermate. La manifestazione ha offerto l'occasione per presentare i nuovi talenti musicali italiani, rappresentati dalle Best Band regionali vincitrici di Arezzo Wave Music Contest, oltre ad essere una vetrina importante per quei gruppi pronti per portare all'estero la propria musica, come i toscani Piqued Jacks e il progetto solista Gold Mass, KIOL e La Scapigliatura.
Sul palco virtuale anche alcune tra le migliori proposte musicali del Sud Europa, tra cui gli artisti scelti attraverso ETEP, il programma europeo di scambio di talenti musicali di cui la Fondazione Arezzo Wave Italia fa parte: la band tutta al femminile Maruja Limón dalla Spagna, il gruppo ateniese Sillyboy's Ghost Relatives e ancora Junglemico dalla Cina, Lteez dal Canada e il progetto di Pongo, nata in Angola ma cresciuta a Lisbona.
Sudwave 2020 2.0 è un progetto ideato e promosso dalla FAWI – Fondazione Arezzo Wave Italia, realizzato in collaborazione con la Regione Toscana e Nuovo Imaie; tra i partners italiani Slow Music, Scena Unita, Cesvi, Mei, Musica Contro il Corona Virus; tra i partners internazionali Yourope, ETEP, ARC, BCN, Diggers Music, Olive e Taihe Music Group, Musexpo, BGV, V-Rox; media partners Radio Popolare, RKO e PiazzaGrande.
I video di ciascun partecipante a Sudwave 2020 2.0, sia artisti che relatori, saranno disponibili singolarmente sul canale YouTube 'Sudwave 2.020' a partire dal prossimo 23 dicembre.
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Stelline