A VOLTE L'AMORE
Tamara Vecchione debutta con un romanzo prêt-à-lire, giusto il tempo di un viaggio, un racconto breve pronto a diventare un inno all'amore fuori dagli schemi
"…in un viaggio dell'anima in cui l'apparente assenza di radici finisce con il diventare una nuova stabilità. Un racconto originale e diretto di sentimenti ed esperienze che seguono percorsi nuovi, che sfuggono a schemi e definizioni, senza perdere la loro bellezza."
Elisabetta Esposito – giornalista
Non un manifesto del femminismo ma un'esaltazione dei sentimenti fuori dagli schemi, che rendono le donne libere dai pregiudizi e dai confini morali: A VOLTE L'AMORE è il primo romanzo di Tamara Vecchione, napoletana di origine ed errante per indole, art director di professione e fotografa per passione. Pubblicato da Edizione Dialoghi, il libro è l'ultimo ingresso nella collana Sussuri- Short Stories, dedicata ai brevi romanzi che si leggono tutti di un fiato, nel tempo di un viaggio.
Sara e Antonio sono due anime affini, che si innamorano nel contesto di una Napoli di fine anni Ottanta. Ben presto però, complici l'immaturità e la voglia di rivalsa, le loro strade si dividono. Ma il loro destino tornerà a rimetterli insieme, in età adulta, quando le responsabilità si accumuleranno e le distanze fisiche si amplieranno. Sara e Antonio si attraggono e si sfuggono in un moto perpetuo che condizionerà le loro esistenze per oltre un quarto di secolo. È un tempo che scorre veloce e leggero quello che attraversa gli anni della loro relazione, è un movimento ondivago e ricorrente come le maree che toccano le acque del golfo di Napoli, è uno sciabordare che si ritrova e continua fra alti e bassi, semplice e naturale, istintivo e passionale, senza domande e libero da vincoli.
"A volte l'amore non è la mia storia, però c'è molto di me nei luoghi e nelle ambientazioni. Ho attinto a piene mani dalla mia memoria di viaggiatrice per raccontarli e c'è tanta musica, quella che ascolto, e i film che amo. – rivela Tamara Vecchione. È un condensato di elementi lasciati lì fermentare insieme, per poi prendere vita sotto forma di racconto, in un momento, il lockdown, in cui "avevo bisogno di rifugiarmi in un mondo parallelo per combattere l'alienazione dovuta all'isolamento. Ho scritto per me stessa, costruendo un piccolo universo personale, nel quale potevo muovermi senza vincoli di tempo e spazio".
Il fluire liquido del tempo, con corsi e ricorsi, è il fil rouge del romanzo, a partire dal titolo che prelude ad un altalenarsi saltuario, per poi esprimersi nell'esigenza di una narrazione immediata scandita da incontri ricorrenti, fino a compiersi nel tempo necessario alla sua lettura: un romanzo prêt-à-lire, pronto da leggere, giusto per il tempo di un viaggio, che sia un treno Napoli – Milano, un volo per Parigi, una corsa in metropolitana o semplicemente navigando verso un'isola.
È il modo "svelato" di vivere la libertà sentimentale di Sara, così come di molte donne oggi quarantenni, figlie di un tempo che le ha lasciate "essere e sentire" senza giudizi e che hanno vissuto le possibilità di provare e riprovare, di amare e di riamare senza confini, di indossare un abito itinerante alla ricerca della migliore espressione di sé e del meglio di ogni rapporto. Il percorso narrante tra il mondo interno e quello esterno vissuto dalla protagonista si dipana passando da semplici descrizioni non giudicanti a domande che ricercano e approfondiscono un senso interiore nuovo, che si sviluppa e cresce con il cammino nel mondo della stessa e con lo svolgersi naturale del tempo.
"Mi piacerebbe che la protagonista rappresentasse in qualche modo una donna contemporanea, che non ha bisogno di condividere tutto, ma che piuttosto sceglie cosa e quando farlo. Il processo, che porta a questa consapevolezza, è lungo e doloroso, deve superare secoli di sovrastrutture. Credo però che i tempi siano maturi, che questo è sì il momento della rinascita, ma di una rinascita al femminile."
Quello di Sara è un viaggio che ricerca volutamente la leggerezza ma al contempo rispecchia autenticità e presenza, tra le certezze di una crescita individuale libera e i conflitti di una maturità dalle consapevolezze inevitabili. Il lettore cammina a fianco della protagonista, vive le esperienze parigine e le notti in rada, i profumi del Sud dell'Italia, ogni luogo è pennellato con brevi tocchi nitidi, richiami inequivocabili delle esperienze di viaggio dell'autrice.
In copertina, a fermare in uno scatto il profondo e sfuggente rapporto di Sara e Antonio c'è l'immagine realizzata dalla fotografa di fama internazionale Maria Clara Macrì: nominata al Foam Paul Huf Award nel 2019 e nella lista dei 20 fotografi da seguire nel 2020 i-D Global, nota per le sue introspettive dedicate agli universi e agli spazi femminili, è una delle protagoniste della docu-serie in onda in questi giorni su Sky Arte dal titolo "Le fotografe".
https://www.edizionidialoghi.it/a-volte-lamore
TAMARA VECCHIONE
Nata a Napoli nel 1978, si è laureata in Tecnica Pubblicitaria a Roma.
Si occupa principalmente di comunicazione visiva. Appassionata di fotografia, ama viaggiare, ha visitato 33 paesi nei 5 continenti. Parla 4 lingue. Ha vissuto a Bruxelles e Parigi, oltre che Napoli e Roma, considera Buenos Aires la sua città d'adozione. Per molti anni ha lavorato nell'accoglienza turistica, instaurando rapporti di amicizia con persone provenienti da tutto il mondo. A volte l'amore è il suo primo romanzo.
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Stelline