giovedì 20 gennaio 2022

Le uscite Mondadori per il Giorno della Memoria

Le uscite Mondadori
per il Giorno della Memoria

 
Heinrich Böll
Dov'eri, Adamo?

Già autore di testi narrativi che ne rivelano precocemente il talento, tra tutti Il treno era in orario (1949) e Viandante se giungi a Spa (1950), nel 1951 Heinrich Böll pubblica il suo primo romanzo, Dov'eri, Adamo? Con un linguaggio volutamente scarno, quasi biblico, in nove capitoli che sono altrettanti "quadri", l'autore riferisce le esperienze del tenente della Wehrmacht Feinhals nella fase conclusiva della Seconda guerra mondiale. Böll mette in scena – con un crudo realismo, che molto deve all'arte espressionista – il progressivo abbrutimento di questo ingenuo architetto tedesco e l'infrangersi del suo sogno di catarsi attraverso l'amore per Ilona, che morirà in un campo di sterminio. Dai sanguinosi combattimenti sul fronte orientale al genocidio del popolo ebraico, fino ai bombardamenti sulle città tedesche, rivive in presa diretta la grande tragedia del disfacimento del Terzo Reich; i diversi episodi, tutti collegati dalla figura di Feinhals (l'Adamo del titolo, l'uomo per antonomasia), sono raccontati dal punto di vista dei personaggi che incrociano, direttamente o indirettamente, la sua strada: superiori, commilitoni, la padrona di un'osteria, Ilona stessa.
Il risultato è un libro visionario, innovativo, stratificato e ricco di rimandi, che travolge e spiazza il lettore con il suo vortice emotivo, creato dal sovrapporsi delle vicende, nella nuova traduzione di Anna Ruchat. Un'opera che sorprende per il coraggio con cui, a pochi anni dal termine del secondo conflitto mondiale, indaga senza pudori le responsabilità della Germania e di ogni singolo uomo, soldato o civile, nella follia, nell'orrore e nella crudeltà della guerra e dello sterminio.
 
Heinrich Böll (Colonia 1917 – Bonn 1985), premio Nobel per la letteratura nel 1972, è uno dei maggiori scrittori della letteratura tedesca del secondo Novecento. Conosciuto per i racconti di Il treno era in orario (1949), Viandante, se giungi a Spa… (1950), Il pane dei verdi anni (1955), i romanzi E non disse nemmeno una parola (1953), Opinioni di un clown (1963) e L'onore perduto di Katharina Blum (1974), Böll ha affiancato all'attività di narratore un forte impegno politico e sociale.
 
Heinrich Böll, Dov'eri, Adamo? (Mondadori)
in libreria dal 21 settembre 2021, 204 pagine, €13,00
 

 
Riccardo Calimani
Come foglie al vento

Lo struggente racconto di un nonno ai nipotini è l'occasione per ripercorrere i giorni drammatici delle persecuzioni contro gli ebrei veneziani, in una testimonianza in cui il ricordo personale si alterna ai documenti e agli avvenimenti pubblici dell'epoca, e che restituisce non solo la storia di quegli anni, ma anche il senso di straniamento e incredulità delle vittime della Shoah.
Proprio come le foglie al vento, anche le donne e gli uomini evocati nel racconto sono travolti da una forza superiore, violenta, incomprensibile, e da un orrore inimmaginabile. Molte cose, infatti, fino alla fine della Seconda guerra mondiale, non si sono sapute, e anche quello che si sapeva era troppo terribile per essere creduto, e chi ha vissuto in quegli anni ha preso coscienza di quella tragica realtà a poco a poco, tra incertezze e contraddizioni.
Riccardo Calimani, uno dei massimi studiosi ed esperti di Venezia e della storia degli ebrei italiani, fonde in questo libro la dimensione privata con quella storica, e dà vita così a una affascinante memoria famigliare e nello stesso tempo a una ricostruzione rigorosa e densa degli anni più terribili del Ventesimo secolo.
 
Riccardo Calimani è nato a Venezia nel 1946. Laureato in ingegneria elettrotecnica e in filosofia della scienza, è autore di molti volumi dedicati soprattutto alla storia degli ebrei e di Venezia. Nel 1986 ha ottenuto il Premio cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 1997 il Premio europeo per la cultura. Per nove anni è stato presidente del Meis, Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara.
 
Riccardo Calimani, Come foglie al vento (Mondadori)
in libreria dal 11 gennaio 2022, 324 pagine, €19,50
 

 
Eddie Jaku
L'uomo più felice del mondo

Questa è la storia di Eddie Jaku, un ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, che ha sopportato deportazioni, atroci brutalità, torture, e in questo inferno ha trovato la strada della felicità. È morto a 101 anni ritenendosi "l'uomo più felice del mondo".
Eddie Jaku si era sempre considerato un tedesco, e poi anche un ebreo. Era un ragazzo sereno e orgoglioso del suo paese. Ma tutto cambiò improvvisamente nel novembre 1938, quando fu picchiato, arrestato e portato in un campo di concentramento. Nei sette anni successivi, Eddie dovette affrontare orrori inimmaginabili, prima a Buchenwald, poi ad Auschwitz, e infine durante le famigerate marce della morte. In quegli anni Jaku perse tutto: famiglia, amici, persino il suo paese. Ciononostante, guardò negli occhi il mostro nazista, lo sfidò e lo sconfisse sopravvivendo all'Olocausto.
Anche nel profondo di quell'oscurità, nera come la notte più buia, Eddie ebbe la fortuna di trovare una piccola scintilla d'amore: il conforto che gli altri prigionieri, ebrei e no, cercavano di darsi vicendevolmente per alleviare il dolore della loro condizione. E fin da quei giorni tristissimi fece un voto: sorridere per ogni giorno di vita e rendere omaggio, raccontando la sua storia, a tutti coloro che non hanno avuto la sua fortuna.
Originariamente pubblicato quando Eddie ha compiuto 100 anni, questo libro, premiato e letto in tutto il mondo, è una biografia potente, straziante e però piena di speranza, che insegna con forza inappellabile che la felicità può essere trovata anche nei momenti più bui.
 
Edward Jaku (nome di battesimo Abraham Salomon Jakubowicz) nacque a Lipsia, in Germania, nel 1920. Jaku racconta: "Da ragazzo credevo di far parte della società più illuminata, più colta, più sofisticata della terra". Tutto cambiò con l'avvento del nazismo, con l'introduzione delle leggi razziali e con la persecuzione degli ebrei. Dopo varie vicissitudini, Eddie fu catturato e venne deportato insieme ai genitori e alla sorella ad Auschwitz, dove i suoi genitori furono immediatamente mandati nelle camere a gas. La maggior parte della sua famiglia morì durante la guerra, solo sua sorella Henni sopravvisse. Dopo la guerra, Eddie andò in Belgio, dove conobbe e sposò un'altra sopravvissuta ebrea, Flore Molho. Nel 1950 emigrò in Australia con la moglie e il primo figlio, Michael. Jaku è morto serenamente a Sydney il 12 ottobre 2021, all'età di 101 anni.
 
Eddie Jaku, L'uomo più felice del mondo (Mondadori)
in libreria dal 25 gennaio 2022, 144 pagine, €18,00
 


  Karina Urbach
Il libro di ricette di Alice

Vienna, anni Venti: Alice Urbach è la figlia di una facoltosa famiglia ebraica, con una irrefrenabile passione per la cucina che né suo padre né un matrimonio imposto riescono ad arginare. Gli anni tra il primo e il secondo conflitto mondiale sono un momento di risveglio e liberazione per le donne austriache, che iniziano a frequentare i caffè fino ad allora riservati agli uomini e organizzano le proprie serate in società: grazie al suo enorme talento comunicativo, Alice si inserisce alla perfezione in questo clima effervescente, diventando in breve la ristoratrice di Vienna per eccellenza. I suoi corsi di cucina insegnano a preparare antipasti, piatti di carne e pasticceria, offrendo ricette veloci e moderne che strizzano l'occhio alle donne lavoratrici. Il suo libro di ricette So kocht man in Wien! ("Così si cucina a Vienna!"), pubblicato alla fine del 1935, diventa in breve tempo la bibbia della cucina viennese: un compendio culinario di una capitale austriaca cosmopolita, con un tocco femminista e un'attenzione particolare alle esigenze della moderna economia domestica. Da quel momento in poi, però, le cose peggiorano rapidamente anche per la sua famiglia: a causa delle persecuzioni naziste, Alice è costretta a fuggire prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti. È solo molti anni dopo che, in una libreria viennese, ritrova il suo libro di ricette. Con enorme sorpresa, però, il nome in copertina non è più il suo, bensì quello di Rudolf Rösch: autore a lei sconosciuto, probabilmente mai esistito, ma che rispetta alla perfezione i canoni ariani.
Grazie alla brillante e documentata ricostruzione di sua nipote Karina Urbach, stimata storica tedesca, questo libro narra la vicenda inedita di una donna straordinaria, testimone di un'epoca di splendore e grandezza, e vittima di un capitolo poco noto nella storia dei crimini nazisti, quello dell'arianizzazione di opere di autori ebrei. Un racconto di resistenza e riscatto, una preziosa lezione su come sopravvivere alla violenza con dignità e orgoglio.
 
Karina Urbach ha conseguito il dottorato presso l'università di Cambridge e ha lavorato presso il German Historical Institute di Londra e la University of London. Dal 2015 svolge attività di ricerca presso l'Institute for Advanced Study di Princeton. Ha partecipato a numerosi documentari storici e, oltre a vari saggi, ha pubblicato il romanzo Cambridge 5, che è stato selezionato per diversi premi.
 
Karina Urbach, Il libro di ricette di Alice (Mondadori)
in libreria dal 18 gennaio 2022, 372 pagine, €20,00

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Stelline