venerdì 19 aprile 2024

UN MARE DI PORTI LONTANI di MARCO DAFFRA | Il film girato a bordo delle navi umanitarie arriva allo SPAZIO ALFIERI | Lunedì 22 APRILE proiezione alla presenza del regista


 

 

Un mare di porti lontani

Omaggio di verità a chi tende le mani ai naufraghi del Mediterraneo

Un film documentario di Marco Daffra

 

Lunedì 22 aprile 2024, ore 19.30

Spazio Alfieri, Via dell'Ulivo 8 – 50122

 

Introduce Gabriele Rizza, giornalista. Sarà presente il regista

 

 

 

 

 

Un mare di porti lontani – Omaggio di verità a chi tende le mani ai naufraghi del Mediterraneo è il potente film documentario di Marco Daffra che verrà presentato lunedì 22 aprile allo Spazio Alfieri. La proiezione, alla presenza del regista, si terrà alle 19.30. Introduce il giornalista Gabriele Rizza. 

Il film, che come ha scritto Avvenire "smentisce i luoghi comuni sulle navi umanitarie", presenta le testimonianze di capitani, marinai, medici, infermieri, macchinisti, interpreti e mediatori culturali; tra le più intense, quelle del dottore Pietro Bartolo, "il medico di Lampedusa" che visitò 350mila sbarcati in 30 anni, e di Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato a Monte.

 

Nel corso del 2023 Marco Daffra e la sua cinepresa hanno navigato da Carrara a Siracusa per più di mille chilometri sulla nave Open Arms. Il regista è poi volato in ricognizione di naufraghi con i Pilotes Volontaires ed è infine sbarcato a Lampedusa, centro nevralgico degli sbarchi di migranti, dove ha raccolto le sue tante interviste.

 

Tra le altre, spiccano quelle del dottor Pietro Bartolo, "il medico di Lampedusa" e eurodeputato, e quella di Padre Bernardo Gianni,  Abate di San Miniato a Monte.

Dice Bartolo, che visitò 350mila sbarcati a Lampedusa: "Si parla ancora di "emergenza sbarchi" quando invece da decenni c'è un fenomeno strutturale. Hanno criminalizzato i migranti. Dicono: sono alieni, vengono a rubare il lavoro, c'è l'invasione, portano malattie. Hanno propagato "un'informazione tossica" che diffonde pregiudizio e rancore. Dicono questo perché non hanno mai visto negli occhi il terrore di queste persone. Allora bisogna fare una contro narrazione, raccontare la verità."

 

"San Bernardo di Chiaravalle – osserva Padre Bernardo Gianni nel film - diceva che la misura dell'amore è non avere misura. E così sento di poter dire su un altro versante analogo all'amore, la misura del salvare è non aver misura. Qualsiasi legge, disciplina, regolamento che intenda contenere questo impeto del cuore che fa grandi le persone che si dedicano al salvataggio di vite altrui (….) è davvero un attentato alla dignità."

 

L'azione umanitaria è ora ostacolata da leggi e ingiunzioni perentorie che impongono alle navi umanitarie "porti lontani" anche oltre mille chilometri e molti giorni di navigazione - ulteriori giorni in mare che gli scampati, già stremati e in cattive condizioni sanitarie e psicologiche, devono subire, spesso nel maltempo.

 

La "politica dei porti lontani" è aggravata dalla proibizione di soccorsi plurimi, da processi, multe, blocchi delle navi in porto, e da sanzioni draconiane e spesso illegittime contro gli equipaggi delle navi umanitarie. Questa politica ha sottratto al soccorso più di 300 giornate-nave nel solo 2023. Quante vite avrebbero potuto essere salvate, se invece le navi umanitarie fossero rimaste operative a Sud dell'Italia, là dove sono più necessarie?

 

Come ha scritto Avvenire "il film smentisce i luoghi comuni sulle navi umanitarie", accusate di favorire l'immigrazione clandestina e di complicità con i passatori marittimi, spesso con argomentazioni che in tribunale si rivelano inconsistenti, come nel caso delle navi Ocean Viking, Sea Watch 5, Humanity 1,  e come nel clamoroso maxiprocesso alla nave umanitaria Juventa, nel quale la stessa accusa ha richiesto l'assoluzione, dopo 8 anni di udienze, 3 milioni di euro di spese, il sequestro e la rovina della nave, e la perdita di più di 2000 giornate-nave di soccorso. In effetti, le navi umanitarie hanno sbarcato ultimamente meno del 10% dei superstiti, mentre la grande maggioranza degli sbarchi si deve ai meritevoli soccorsi di Guardia Costiera, Guardia di finanza, Marina militare e navi commerciali, nonché a imbarcazioni autonome.

 

In 30 anni le morti di migranti accertate nel Mediterraneo sono 50mila, ma in realtà sono ben di più perché è testimoniato che molte imbarcazioni, con migliaia di migranti, sono partite ma mai arrivate. Per fortuna, però, molte più vite sono state salvate, un grande miracolo che continua a ripetersi ogni giorno grazie anche ai volontari che "tendono le mani ai naufraghi del Mediterraneo", persone che il documentario di Marco Daffra ci permette di conoscere e di ascoltare, dando così voce ad una verità che dovrebbe essere gridata ma che, purtroppo, viene travisata.

 

 

 

Le prossime date:

  • 29.4       Prato, h 21, Circolo E. Curiel
  • 2.5         Firenze, h 21, CRC Antella
  • 4.5         Firenze, h 21, Casa del popolo Greve in Chianti
  • 17.5       San Casciano (Fi), h 21, Everest

 


 

 

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Stelline