HOT ONES ITALIA, dal 14 marzo su RaiPlay
Ospite Riccardo Scamarcio
“A Scuola ero un bambino irrequieto,
non riuscivo a stare 5 ore seduto”
Attore di fama internazionale, produttore e sceneggiatore Riccardo Scamarcio è ospite della prossima
puntata di “Hot Ones”, il programma condotto da Alessandro Cattelan, in
esclusiva su RaiPlay da venerdì 14 marzo.
In ogni puntata, Cattelan e i suoi ospiti mangiano alette di
pollo condite con salse progressivamente sempre più “hot” che aiutano ad
abbattere ogni ritrosia e diffidenza, con reazioni spesso divertenti e
sempre imprevedibili.
Riccardo Scamarcio e la scuola … “Ero un ragazzino irrequieto,
non ce la facevo a stare fermo 5 ore al banco di scuola. È chiaro che
l’irrequietezza del ragazzino era un eccesso di energia che crescendo si
è trasformata in un’energia utile a fare
il mestiere dell’attore. Ho imparato a essere più disciplinato.”
Su Modì, Tre giorni sulle ali della follia il film di Johnny Depp con Al Pacino risponde: “È
stata un’esperienza pazzesca. Abbiamo girato il film a Budapest e poi
ci siamo trasferiti a Los Angeles. Un giorno dovevamo fare delle
prove ma Johnny Depp non si è presentato perché si era messo a
riscrivere la scena. Allora Al Pacino mi ha invitato a casa e ho passato
il pomeriggio con lui, lui si è raccontato e io gli ho fatto qualche
domanda. Una persona molto generosa e semplice come
la sua casa che a tratti è anche umile. Mi sembrava tutto così strano,
neanche nei miei più incredibili sogni avrei potuto immaginare che mi
potesse capitare una cosa del genere. Ancora oggi ogni tanto ci
sentiamo.”
E sul rapporto che gli attori hanno con le nomination e il David mai ricevuto rivela:
“Chiaramente ricevere un premio o un riconoscimento fa molto
piacere. Ne ho ricevuto qualcuno anche io anche se il David, il premio
più importante in Italia, non mi è mai stato ancora conferito. Credo per
una coincidenza. Insomma, lo hanno vinto tutti…com’è
possibile che io ancora no?” (ride)
Alessandro Cattelan replica ricordando Meryl Streep quando diceva che
aver ricevuto dieci nomination è più importante che aver vinto un
Oscar:
“Allora così siamo messi bene. Sono nominato spesso! Sono stato
nominato prima come miglior produttore che come attore protagonista, una
cosa un po’anomala. Ma sono stato molto felice di aver ricevuto quella
nomination. Mi sarebbe piaciuto però vincerne
una da attore.”
Sulla popolarità dice: “Sono riuscito a parare i colpi.
All’inizio quando diventi popolare e la gente ti ferma per strada, è
incredibile. Da una parte dicevo che era una figata poi dall’altra
essere travolti dalla popolarità soprattutto quando si
è giovani ha anche ripercussioni sugli altri, che cambiano. Per la mia
famiglia all’epoca è stata una bella botta perché indirettamente anche
loro si sono sentiti al centro della questione. Avevo 24 anni e negli
anni successivi ho avuto anche momenti di scontro
con loro perché rivendicavo il diritto di essere figlio. Si dà per
scontato che essere famosi e avere successo faccia stare sempre bene;
invece, si creano forti pressioni e se sei molto giovane, come ero io
all’epoca, può diventare difficile. Ho avuto la fortuna
di fare esperienze interessanti e di ritagliarmi dei luoghi e degli
spazi dove poter mantenere un rapporto con le cose importanti e concrete
della vita.”
Com’è la convivenza con una compagna che fa lo stesso lavoro? “C’è
uno scambio di opinioni e confronto… ma non ci diciamo mai se giriamo
un film che all’altro non piace, perché poi sarebbe una crudeltà. Su
questo è meglio mentire! Facendo poi un lavoro
per cui si è sempre in giro, per stare insieme devi amarti molto, l’uno
va a trovare l’altro quando è lontano, in qualche modo lo rincorre.
Quando giriamo infatti siamo fuori dalle sei alle dieci settimane, anche
se questo dipende molto dai film; le possibilità
di evadere dalla relazione diventano quasi la normalità, ma se uno sta
insieme e la relazione dura significa che c’è qualcosa di più importante
che non si mette in discussione.”
Sui personaggi deplorevoli, scomodi e cattivi da interpretare commenta: “Per
fare bene un personaggio cattivo devi entrare pienamente in empatia con
quel personaggio cercando di non giudicarlo, perché come tutte le
persone anche lui ha mille sfaccettature
che non lo rendono solo o sempre cattivo. A me piace fare personaggi
cattivi e anche un po’ borderline, come nel film Pericle e il Nero, dove
interpretavo il protagonista, un personaggio al limite, un antieroe.”
Infine, la passione per la Fidelis Andria e le partite allo Stadio per seguire la squadra del cuore:
“È una sofferenza! Siamo terzi in serie D, ma siamo stati anche
primi. Ogni tanto vado a vederla però stando fuori una domenica sì e una
no vedo le partite della mia squadra del cuore. Quando avevo 15 o 16
anni l’Andria era in serie B, andavamo a fare
le trasferte…Venezia, Firenze, abbiamo battuto il Napoli, abbiamo
giocato in coppa Italia contro la Juventus di Roberto Baggio, di
Trapattoni. Poesia pura! Insomma una squadra di una cittadina di
provincia che gioca al delle Alpi o all’Olimpico…”
Sull’attesa di un capolavoro ammette che: “È un allineamento
astrale. Per fare un film capolavoro servono tanti elementi che devono
confluire: la sceneggiatura, gli interpreti principali e secondari, il
regista, gli autori…devono tutti essere mossi
da una necessità importante personale e intima. E poi il produttore
deve essere in grado di accompagnare questo viaggio e sorreggere la nave
e gli interpreti devono essere all’altezza. Non è semplice!”
La storia di Amanda e di come mi ha rovinato la vita è l’ultimo film: “Il film
esce il 20 marzo. Il mio personaggio è indolente. Suo padre è un eroe
che ha salvato dei bambini in un incendio ma che poi è morto, lui invece
è un
insegnante un po’ dimesso che pensa di essere anche un po’ vigliacco.”
A “Hot Ones”, come nella versione statunitense del programma che è stato
un grande successo ed è giunto alla sua venticinquesima edizione, i
protagonisti dello show - personaggi del cinema, della Tv, dello sport,
della musica e dei social media – vengono intervistati
dal conduttore davanti a un piatto di alette di pollo (con
un’alternativa vegetariana/vegana) condite con salse progressivamente
più piccanti.
“Hot Ones” è una produzione Palomar, a Mediawan Company, in
collaborazione con Rai Contenuti Digitali e Transmediali, condotto da
Alessandro Cattelan.
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Stelline