La cultura della sicurezza
Franco Gabrielli ed Elisabetta Trinchero condividono una guida rigorosa e attuale per ripensare la gestione delle emergenze e delle crisi nell'era della complessità, mettendo al centro la fiducia, la comunicazione, la prevenzione e la co-creazione di valore pubblico
Milano, luglio 2025 – Viviamo in un'epoca in cui le emergenze si susseguono e le crisi sembrano diventare la nuova normalità: alluvioni, pandemie, blackout, cyberattacchi, crisi sociali e ambientali ci hanno abituati a convivere con l'incertezza. Eppure, troppo spesso la risposta delle organizzazioni resta ancorata a una logica emergenziale, fatta di rincorse e confusione. Ma come si costruisce una società davvero resiliente? E cosa significa, oggi, promuovere "La cultura della sicurezza", intesa non solo come un insieme di regole, ma come un processo collettivo, partecipato e innovativo? In un nuovo libro edito da Egea, Franco Gabrielli – figura di vertice nel mondo della security, della safety e dell'intelligence italiana – ed Elisabetta Trinchero – docente di Public Management presso SDA Bocconi – offrono una guida rigorosa e attuale che si rivolge innanzitutto alle istituzioni (con il coinvolgimento attivo delle comunità) per ripensare la gestione delle emergenze e delle crisi. Mettendo al centro la fiducia, la comunicazione, la prevenzione, la co-creazione di valore pubblico, e soprattutto evidenziando la necessità di distinguere, comprendere e governare la complessità, superando la tentazione di affidarsi solo a protocolli tecnici o soluzioni verticali.
Nel volume, Gabrielli e Trinchero chiariscono subito che "emergenza" e "crisi" non sono sinonimi. L'emergenza è un evento ricorrente, in parte prevedibile, per cui esistono piani e procedure. La crisi, invece, è caratterizzata da imprevedibilità, ambiguità e novità che mettono in discussione routine e competenze consolidate. La pandemia da Covid-19 ne è stata un esempio lampante: una crisi che ha travolto la capacità di risposta ordinaria, richiedendo flessibilità, apprendimento e adattamento. Confondere i due concetti porta a errori nella governance e nella comunicazione, e la crisi non può essere affrontata solo con strumenti tecnici, ma richiede una comprensione profonda del contesto e delle relazioni sociali.
In una società che si trova sempre più spesso ad affrontare eventi critici, uno dei valori più preziosi è la resilienza, intesa non solo come capacità di resistere agli urti, ma come abilità di adattarsi e trasformarsi in risposta a situazioni avverse. Gli autori propongono un modello in cui consapevolezza, prevenzione, preparazione e risposta sono elementi interconnessi per costruire comunità resilienti. La cultura della sicurezza viene presentata come un processo dinamico e relazionale, che coinvolge istituzioni, cittadini, imprese e società civile. La resilienza non è un risultato da raggiungere una volta per tutte, ma un percorso continuo di apprendimento e innovazione, generato non solo da investimenti strutturali, ma anche da una visione condivisa e da relazioni sociali forti.
Nella gestione della sicurezza, quindi, diventa cruciale il concetto di co-creazione del valore pubblico. Gli autori sottolineano che la promozione della sicurezza non può essere solo un output dell'amministrazione, ma deve emergere attraverso processi relazionali che coinvolgano attivamente cittadini e attori istituzionali. Un percorso, questo, che implica la costruzione di spazi di confronto, ascolto e collaborazione tra istituzioni, cittadini e imprese.
Nei contesti emergenziali, tuttavia, il ruolo della leadership resta cruciale come funzione relazionale e strategica, capace di generare fiducia e orientare comportamenti collettivi anche in condizioni di forte incertezza. Oggi, secondo gli autori, al leader si richiede di essere generativo, propositivo, proattivo, capace di uscire dalla tranquillità di un porto sicuro (del «si è sempre fatto così») per avventurarsi nell'inesplorato del mare aperto con tutto ciò che ne consegue, in termine di sfide ed anche di insidie. Non si tratta di un irresponsabile salto nel buio, ma di un ragionato atto di coraggio: in tal senso il leader generativo non pretende di possedere tutte le risposte, ma pone le domande giuste, favorendo la mobilitazione di intelligenze distribuite e creando le condizioni affinché emergano soluzioni condivise.
Per far sì che questo accada, la comunicazione gioca un ruolo cruciale. Il libro affronta le sfide contemporanee, inclusa l'influenza dei social media, e come queste possano essere sia un'opportunità che una minaccia per la comunicazione efficace. La disinformazione e le fake news sono identificate come rischi crescenti, che richiedono strategie di monitoraggio, verifica e risposta rapida. Gli autori propongono un approccio alla comunicazione di crisi empatico, trasparente e dialogico, capace di costruire fiducia e orientare i comportamenti collettivi.
Gabrielli e Trinchero dedicano ampio spazio ai temi della prevenzione e della preparazione. In Italia la cultura della prevenzione è ancora poco radicata: la maggior parte delle abitazioni non è assicurata contro i rischi naturali e la pianificazione preventiva è spesso carente. Gli autori sottolineano che la prevenzione non è solo una questione tecnica, ma anche una scelta politica e culturale, che richiede investimenti, lungimiranza e una visione di lungo periodo. La collaborazione tra settore pubblico e privato, la formazione continua, le simulazioni e la costruzione di reti di supporto sono elementi chiave per rafforzare la resilienza delle comunità e delle organizzazioni. E l'innovazione, da questo punto di vista, è un fattore abilitante: l'adozione di nuove tecnologie, la digitalizzazione dei processi e la sperimentazione di modelli organizzativi flessibili sono strumenti fondamentali per affrontare le sfide di un mondo complesso e interconnesso.
"Le vulnerabilità non sono un limite da superare, ma una condizione strutturale da abitare consapevolmente, facendo leva sulla capacità di riconoscere limiti, imparare ed evolvere", scrivono gli autori. "Le istituzioni non possono più gestire semplicemente l'esistente. Occorre invece progettare le condizioni del possibile inesplorato per il futuro attraverso un investimento deciso in formazione, dialogo interistituzionale, valorizzazione delle competenze diffuse nei territori e promozione di una cultura della sicurezza che sia partecipativa anziché paternalistica. La leadership pubblica deve così fondarsi su una nuova alleanza tra Stato e società, caratterizzata da trasparenza, dialogo e corresponsabilità, trasformando i cittadini da destinatari passivi a co-protagonisti attivi nella costruzione di comunità resilienti. La sfida non consiste nel domare l'eccezione, ma nel trarne energia per ripensare il quotidiano, orientando l'azione pubblica non più solo verso la gestione contingente delle emergenze e delle crisi, ma verso la costruzione di un futuro più equo, consapevole e sostenibile".
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GLI AUTORI
Franco Gabrielli è Professor of Practice di Public Management presso SDA Bocconi School of Management. È stato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Nella sua carriera ha ricoperto incarichi di vertice nel mondo della security, della safety e dell'intelligence, tra cui: direttore del Servizio centrale antiterrorismo, direttore del SISDE e dell'AISI, prefetto di Roma e L'Aquila e vicecommissario vicario per l'emergenza terremoto, capo dipartimento della Protezione civile, capo della Polizia e direttore generale della Pubblica Sicurezza.
Elisabetta Trinchero è Associate Professor of Practice of Public Management presso SDA Bocconi School of Management. I suoi lavori sono stati pubblicati sui principali journal internazionali. Nel 2016 ha vinto il Best Full Paper Award sui temi di Public Management e Governance alla conferenza annuale della British Academy of Management. Nel 2024 ha ricevuto il Premio alla Ricerca dell'Università Bocconi per il contributo al progetto Horizon Apollo 2028, dedicato allo studio della resilienza dei professionisti sanitari in contesti di permacrisi.
DATI TECNICI:
"La cultura della sicurezza – Istituzioni e comunità nella gestione di crisi ed emergenze" di Franco Gabrielli ed Elisabetta Trinchero
Egea, 2025 – pp. 172 – 24,00 euro – Nelle librerie italiane dall'11 luglio
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Stelline