mercoledì 26 maggio 2021

EASY AS A KISS. Humanizing technology through design: al Circolo del Design una mostra per raccontare Interaction Design Institute di Ivrea


«EASY AS A KISS. Humanizing technology through design»: al Circolo del Design una mostra per raccontare Interaction Design Institute di Ivrea

 

Fino al 10 settembre il Circolo del Design di Torino ospita l'esposizione storica dedicata all'istituto internazionale che fino al 2005 ha contribuito allo sviluppo e alla diffusione dell'interaction design


La mostra «EASY AS A KISS: humanizing technology through design. Vision, story and impact of Interaction Design Institute Ivrea» è un omaggio alla storia di Interaction Design Institute  Ivrea, prodotta dal Circolo del Design di Torino ed esposta presso la sua sede fino al 10 settembre 2021. Questa esposizione, la prima a carattere storico ospitata e prodotta dal Circolo del Design, dà vita al primo archivio, fisico e digitale, dedicato a Interaction Design Institute Ivrea, presentandone e sistematizzandone la storia, i protagonisti, le tappe fondamentali.

 

Nell'anno 2000, in concomitanza col superamento del timore del millennium bug e la diffusione dei primi cellulari che iniziano a modificare le nostre relazioni, veniva fondato Interaction-Ivrea, istituto internazionale che si è dedicato fino al 2005 allo sviluppo e alla diffusione dell'allora nascente disciplina dell'interaction design, dedicata alla progettazione dell'esperienza nell'interazione con servizi, sistemi e dispositivi tecnologici. Una vicenda che all'inizio del millennio ha posto la città eporediese al centro della mappa mondiale dell'innovazione, combinando modelli sperimentali di didattica e avanguardia progettuale con la cultura olivettiana, attraendo talenti da tutto il mondo e fondando un nuovo modello formativo i cui ingredienti erano: una combinazione di competenze umanistiche e scientifiche, sperimentazione libera e aperta, scambio vicendevole di conoscenze e competenze e collaborazione con aziende italiane ed estere. Qui sono nati progetti tutt'ora utilizzati e divenuti universali come Arduino e Processing. Sempre qui si è formata la disciplina che ha reso possibile alcuni servizi che utilizziamo quotidianamente, come il car sharing, i pagamenti tramite app e le prenotazioni di servizi online. La stessa metodologia che ha delineato l'approccio progettuale e gli strumenti che hanno modificato la nostra presenza online, come i pulsanti like, la gestualità delle nostre dita sugli schermi e una codifica d'uso che ci consente di muoverci in modo disinvolto all'interno di tutti i siti web.

 

La mostra è curata da Jan-Christoph Zoels, partner di Experientia ed ex professore associato di Interaction Design Institute Ivrea. Co-curatori sono invece Gillian Crampton Smith, Direttrice di Interaction Design Institute Ivrea e fondatrice di programmi di formazione sull'interaction design alla St Martin's School of Art di Londra e al Royal College of Art, Andrea di Salvo, ricercatore del Politecnico di Torino, e Mark Vanderbeeken, partner di Experientia. La mostra è realizzata con il contributo di Fondazione CRT e il patrocinio di Città di Ivrea e Confindustria Canavese, Partner scientifico è il Politecnico di Torino, Partner culturale sono Associazione Archivio Storico Olivetti e IxDA - Interaction Design Association.

 

In un mondo, quello della tecnologia, ancora troppo spesso associato a figure professionali ricoperte da uomini, «EASY AS A KISS» è dedicata alle donne che hanno insegnato la disciplina dell'interaction design: Birgit Mager, Brenda Laurel, Gillian Crampton Smith, Joy Mountford, Muriel Cooper, Red Burns, Shelley Evenson.

 

Organizzata in sei sezioni, «EASY AS A KISS. Humanizing technology through design. Vision, story and impact of Interaction Design Institute Ivrea» ripercorre la storia e la filosofia della scuola eporediese, le sue influenze internazionali e l'impatto che l'interaction design ha avuto sul territorio piemontese, valorizzando il ruolo fondativo che l'Istituto ha avuto nell'avviare venti anni fa percorsi di ricerca che offrissero nuovi approcci e strumenti per immaginare la relazione tra uomo e tecnologia.

 

La mostra si apre con la sezione «Facile come un bacio: Umanizzare la tecnologia attraverso il design» e presenta la filosofia progettuale di Interaction-Ivrea, sviluppatasi e praticata nei corsi magistrali e durante le sue attività di ricerca, che si concentrava sia sul "progettare la giusta cosa" (un'invenzione ragionata) sia sul "progettare nel modo giusto" (una realizzazione attenta dell'esperienza interattiva dell'utente). Durante il suo breve vissuto di soli cinque anni e mezzo, Interaction-Ivrea è stato in grado di influenzare l'interaction design e l'istruzione del design in tutto il mondo.

 

La seconda parte del percorso – «Visione e valori: Sulle spalle dei giganti» – racconta degli importanti accademici e professionisti internazionali provenienti dagli Stati Uniti, dall'Asia e dall'Europa che all'inizio del Duemila portavano il mondo a Ivrea, influenzando i primi anni di sviluppo dell'istituto. In questa sezione sono esposti alcuni oggetti storici come «Ergonomics at Olivetti» di Bruno Scagliola, un libro in due volumi pubblicato nel 1981 che raccoglie di studi sull'ergonomia condotti dalla Olivetti, il poster «Save our Planet, Save Our Cities!» di Buckminster Fuller del 1971, e Programma 101, la macchina di calcolo presentata come «desktop computer» commerciale programmabile e per questo definita da molti come il primo «personal computer» della storia. Disegnata da Mario Bellini e progettata dall'ingegnere Pier Giorgio Perotto, è stata prodotta nel 1965 in 44.000 unità, di cui la maggior parte vendute negli Stati Uniti.

 

Tema di «Timeline: Mettere le persone al primo posto», terza sezione della mostra, è il percorso temporale che presenta il contesto, le sfide e il progetto, raccontando cosa stava succedendo nel mondo e in Italia e come hanno risposto studenti e docenti. Interaction-Ivrea è stata, infatti, fondata durante il primo crash di internet nel 2000. In quel momento alcune aziende emersero mentre altre fallirono. All'interno di questo nuovo scenario, interaction-Ivrea decise di adattare le tecnologie digitali ai comportamenti, alle necessità e alle problematiche delle persone.

 

Protagonisti della quarta sezione – «Power of ten: un terreno di gioco per idee visionarie» – sono dieci video inediti prodotti da Circolo del Design che, attraverso le voci di ex-studenti di Interaction Design Institute di Ivrea, raccontano cosa significhi essere interaction designer, ma soprattutto essere cittadini di un mondo connesso. Le dieci interviste ripercorrono, inoltre, la visione, le influenze, il percorso accademico e professionale di questi dieci professionisti che, partendo da Interaction-Ivrea, sono arrivati a ricoprire ruoli chiave in alcune tra le più importanti aziende del settore al mondo, come Microsoft, Hasbro e Facebook.

 

«The new generation» è il titolo della quinta parte della mostra e si basa su una domanda: quali sono i nuovi volti e le nuove voci che portano avanti l'interaction design? In questa sezione il Circolo del Design mette in mostra i vincitori del concorso studentesco di design "Our Data and Global Wellbeing", in collaborazione con l'Interaction Design Association (IxDA).

 

La sesta sezione è «Game changers» ed è dedicata all'impatto che Interaction Design Institute Ivrea ha avuto sul Piemonte. È il risultato di una open call promossa da Circolo del Design che ha portato alla selezione di 20 progetti realizzati facendo ricorso all'interaction design negli ultimi 15 anni: progetti capaci di raccontare i processi di umanizzazione della tecnologia, i metodi dello human-centered design per la gestione della complessità, la focalizzazione progettuale sulla user-experience, la progettazione di un servizio. I 20 progetti, selezionati da Gillian Crampton Smith, Ex Direttrice Interaction Design Institute di Ivrea, Sara Fortunati, Direttrice Circolo del Design, Laura Orestano, Direttrice Social Fare, Andrea Pedrina, Local Leader IxDA Milan&Turin e Interaction Design Lead, e Jan-Christoph Zoels, curatore della mostra «EASY AS A KISS», affrontano tematiche differenti, dalla mobilità ai prodotti di uso quotidiano, dalle campagne di comunicazione al welfare aziendale, e forniscono un quadro ampio e variegato dell'eredità lasciata da Interaction Design Institute di Ivrea.

 

«EASY AS A KISS: humanizing technology through design. Vision, story and impact of Interaction Design Institute Ivrea» si inserisce nella programmazione culturale di «Humanizing technology» che si compone in tutto di più di 45 appuntamenti e coinvolge più di 70 tra designer, ricercatori, ingegneri, filosofi, artisti, registi che si confrontano, sia in presenza sia online, sul tema dell'umanizzazione della tecnologia, mettendo in campo conoscenze, esperienze e competenze diverse per contribuire a inquadrare il fenomeno nella sua complessità. Con «Humanizing Technology» il Circolo del Design di Torino ha deciso, quindi, di porre l'attenzione su un tema che nei prossimi anni avrà sempre più rilevanza e che necessita di una rifondazione del pensiero e delle pratiche sviluppate attorno all'utilizzo delle tecnologie e al modo in cui l'uomo interagisce con esse.

 

 

La mostra è realizzata con il contributo di Fondazione CRT e il patrocinio di Città di Ivrea e Confindustria Canavese, Partner scientifico è il Politecnico di Torino, Partner culturale sono Associazione Archivio Storico Olivetti e IxDA - Interaction Design Association.

 


EASY AS A KISS. Humanizing technology through design.

Vision, story and impact of Interaction Design Institute Ivrea

 

Quando: fino al 10 settembre 2021

Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 19.00

Dove: Circolo del Design, Via San Francesco da Paola 17

Ingresso: riservato ai soci e regolamentato secondo normativa Covid-19. Se non si è in possesso della tessera soci del Circolo del Design, il tesseramento sarà effettuato in loco prima dell'inizio dell'evento.

Tesseramento: € 10

ABOUT CIRCOLO DEL DESIGN

Il Circolo del Design è uno spazio aperto, inclusivo e partecipato. Il Circolo del Design alimenta e promuove la cultura del progetto realizzando progetti d'impatto sul territorio e un programma di attività culturali e di formazione. Con la sua attività il Circolo favorisce le connessioni e l'incontro tra designer, aziende, mondo culturale, pubblica amministrazione e istituzioni. Online e offline, ogni giorno progetta contenuti che sappiano ispirare e lo fa collaborando con professionisti, studenti e visionari appassionati e curiosi.



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Stelline