venerdì 31 ottobre 2025

Teho Teardo plays Twin Peaks and Other Infinitives ::: Esce oggi il nuovo album di Teho Teardo con Stefano Bollani, Abel Ferrara, Keeley Forsyth


 

Teho Teardo Plays Twin Peaks and Other Infinitives

il nuovo album di Teho Teardo

con Stefano Bollani, Abel Ferrara, Keeley Forsyth e altri

note di copertina di Paolo Pecere

in uscita il 31 ottobre 2025 su cd, vinile e digitale

 

 

 

Esce venerdì 31 ottobre Teho Teardo Plays Twin Peaks and Other Infinitives, il nuovo disco di Teho Teardo a cui hanno collaborato Stefano Bollani, Abel Ferrara, Keeley Forsyth e numerosi altri musicisti.

 

Infinitives sono verbi all'infinito da poter declinare per affrontare il momento complesso che stiamo vivendo. Sono frammenti melodici presenti nelle composizioni di Barbara Strozzi, Henry Purcell, J.S. Bach, Angelo Badalamenti, arrivati fin qui perché viaggiano nell'aria, come canti di uccelli registrati la notte, nei boschi.

 

Are we falling in love? canta una voce bianca nella prima traccia dell'album, Falling. È la stessa domanda che si è posto Teho Teardo durante una delle registrazioni ambientali notturne che effettua nei boschi, al confine tra Italia e Slovenia. La scoperta di un equilibrio magnifico. Un sentimento ancora indefinito, impalpabile, simile all'innamoramento, improvviso e alienante, evocato dall'ascolto delle melodie degli uccelli notturni e dal pulviscolo sonoro, popolato da micro-pattern ritmici, versi, canti, richiami, ululati distanti, vento che sposta le foglie.

 

Mi sono chiesto se mentre ero lì - racconta Teho - immerso nel buio del bosco mi stessi innamorando di qualcosa, senza sapere di cosa si trattasse. Ho ritrovato quella domanda in una canzone, Falling, che per questo motivo apre il disco. E così la melodia del tema di Twin Peaks mi pare arrivata fino a me attraverso i canti degli uccelli. Ho cercato altri frammenti melodici e li ho ritrovati tra le composizioni di Barbara Strozzi, Henry Purcell, Angelo Badalamenti e persino Bach. Anche queste melodie sono state tracce che mi hanno guidato nella ricerca all'interno del suono. Le ho trasformate in un nuovo contesto armonico che fosse soltanto mio.

 

Nel lavoro di trascrizione, la ricerca delle melodie, di frammenti originali o di altri compositori. Temi musicali classici, echi di epoche felici, tornano indecifrabili e diventano altro. Suoni che diventano verbi all'infinito, e poesia.

Stefano Bollani - continua Teho - mi ha aiutato a sondare questi universi. Il suo pianoforte è stato una lente di ingrandimento, uno strumento di conoscenza più approfondita, un sostegno nella ricerca. A lui, alle voci di Keeley Forsyth, Abel Ferrara e del piccolo Vito Bondanese, a tutte le musiciste e i musicisti che hanno suonato in questo album sono grato per ciò che abbiamo scoperto.

 

In questo disco, i temi musicali a cui Teardo si è ispirato portano altrove rispetto al luogo musicale che indicavano, per arrivare a un diverso sentire. Nelle note di copertina, lo scrittore Paolo Pecere racconta, infatti, che il vero viaggiatore usa le mappe per andare in posti che queste non segnano e si domanda, infine, se vogliamo ancora distinguere illusione e verità, artificio e natura. È sempre più difficile farlo; eppure, ancora ci innamoriamo.

 

La pubblicazione di questo nuovo album si inserisce in un momento particolarmente importante per la carriera di Teho Teardo. Recentemente, è stato invitato a partecipare alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia con le colonne sonore sia del film "Ammazzare Stanca. Autobiografia di un assassino" di Daniele Vicari, che della serie televisiva "Portobello" di Marco Bellocchio, dedicata al caso giudiziario di Enzo Tortora, che verrà distribuita nel 2026 da HBO.

Inoltre, Teardo ha presenziato la Paris Fashion Week, in occasione della sfilata della nuova collezione di Mugler, per cui ha composto le musiche. Una nuova produzione legata all'alta moda, dopo quelle per Sportmax degli anni precedenti.

 

 

TRACKLIST

1 Falling

2 Eravamo senza saperlo

3 Fuochi alleati

4 Laura Palmer's Theme

5 Twin Peaks Theme

6 L'insonnia delle rondini

7 L'unico confine è la pelle

8 The Ghost of Piacenza

9 And the Birds Will Have Their Say

 

Teho Teardo, baritone guitar, lapsteel, marimba, damaged piano, Rhodes piano, celesta, two strings cello, electronics, synths, bass, spinetta, bells, teishokoto, contact microphones, field recordings, dropper, hydrophones

Stefano Bollani, piano on 1, 2, 3, 4, 5

Vito Bondanese, vocals on 1

Susanna Buffa, vocals on 3, 7

David Coulter, saw on 3

Abel Ferrara, spoken voice on 9

Keeley Forsyth, vocals on 6

Gabriele Coen, bass clarinet, saxophone

Igor Legari, upright bass

Laura Bisceglia, Flavia Massimo, vocals on 7

Laura Bisceglia, Giovanna Famulari, Flavia Massimo, cello

Federica Furlani, Ambra Chiara Michelangeli,

Yoko Morimyo, viola

Erica Scherl, Elena De Stabile, violin

 

All music written by Teho Teardo

Recorded, mixed and produced by Teho Teardo at the Basement Recordings, Roma Stefano Bollani's piano recorded by Francesco Fazzi at Casa del Jazz, Roma

Mastering Michael Schwabe at Monoposto, Düsseldorf

1 Music by Angelo Badalamenti, lyrics by David Lynch

4, 5 Music by Angelo Badalamenti

6 Written by Teho Teardo and Keeley Forsyth

Publishing Mauro Teardo, 1, 4, 5 Warner Brothers,

6 Mauro Teardo and Mute Song Ltd

Photos - Alessandro Imbriaco

Layout - Mirco Muner

 

Fuochi alleati's title was inspired from Roberta loli's book. The Ghost of Piacenza was originally written for Medicine, a play by Enda Walsh. And the Birds Will Have Their Say was part of Dante's Paradiso XXXIII, a play by Elio Germano and Teho Teardo.

Thanks to Elisabetta Pacini at Specula Records, Giacomo & Iris Teardo, Simone Rossi & Nicola Vannini at Audioglobe distribution. Thank you!

Specula Records 2025

www.tehoteardo.com

 

NOTE DI COPERTINA di Paolo Pecere

 

Il vero viaggiatore usa le mappe per andare in posti che queste non segnano, come l'isola di cui parla il narratore di Moby Dick, che "non sta in nessuna mappa; i veri posti non ci sono mai". In questo disco temi di compositori barocchi, come Henry Purcell, J.S. Bach, Barbara Strozzi, sono declinati e trasfigurati per portare altrove rispetto al luogo musicale che indicavano, per arrivare a un diverso sentire. Un altro punto di partenza è Angelo Badalamenti, compositore delle musiche per la serie tv Twin Peaks; e le parole dell'agente Cooper, protagonista di quella storia, si adattano alla ricerca musicale di cui qui troviamo traccia: "non ho idea di dove questo ci porterà, ma ho la netta sensazione che sarà un posto meraviglioso e insieme strano".

 

"Are we falling in love?" Falling è la canzone che nel 1990 divenne il tema di Twin Peaks.

Introduceva a un luogo in cui energie ardenti possedevano i personaggi ignari, sopraffacendoli, e gli spettatori contemplavano quel mistero con un misto di nostalgia e incredulità. Riconosciamo la malinconia accogliente di quel tema.

 

Ma a cantare Falling, nella riscrittura di Teho Teardo, è una voce bianca: segno che l'ingenuità seconda in cui trovò rifugio l'immaginario alla fine degli anni Ottanta è qui ancora più pura e radicale. Entriamo in uno spazio sonoro di estremi, che emerge dalla natura e allude a un'esperienza che credevamo impossibile. "The sky is still blue, yet something is different". Gocce e rintocchi di campane, archi e voci sintetizzate.

In Eravamo senza saperlo la percezione è messa alla prova: cosa è acustico, cosa elettrico? Cosa è vivente, cosa è artificiale?

 

Temi musicali classici, echi di epoche felici, tornano indecifrabili: entrano in scena travestiti, come personaggi shakespeariani venuti dall'esilio a fare giustizia nell'ultimo atto di una tragedia. Fuochi alleati è un'elegia dove conflitti e dubbi sembrano sciogliersi in un coro celeste: il vibrato degli archi canta sul pianoforte di Stefano Bollani, che viene gradualmente in primo piano, in un passaggio lirico di pace. Sentiamo poi canti di uccelli su un tema di tenebra. Kant scrisse che, se il canto di un usignolo che abbiamo ascoltato si rivelasse essere un'imitazione umana, non ci coinvolgerebbe più.

Vogliamo ancora distinguere illusione e verità, artificio e natura. È sempre più difficile farlo; eppure, ancora ci innamoriamo.

 

Il ritorno del tema di Laura Palmer, figura angelica e perduta, traccia l'ambivalenza di questo percorso musicale. Il bene soccombe, il bosco è oscuro e violento, ma ancora risuona la melodia di Falling, riverberando in un locale cavernoso, dove non tutto è perduto. Ne La nostalgia delle rondini, la voce di Keeley Forsyth approfondisce il buio.

 

Ci affonda in un'oscurità ancora più fitta di quella della Loggia nera di Lynch.

Il paradiso stesso è freddo. Gli strappi delle corde allentate degli archi sono un lamento che non possiamo riprodurre con voce umana, ma solo ascoltare ammutoliti.

Sembra l'estremo opposto della voce bianca con cui abbiamo cominciato, il suo esito disperato. "What is life to me without thee?" In questo deserto c'è però ancora vita.

 

Del resto, come potrebbe esserci desiderio se non ci fosse mancanza? In L'unico confine è la pelle e The Ghost of Piacenza tornano temi elegiaci, distorti nel dialogo tra archi ed elettronica. Infine, tornano a cantare gli uccelli lungo un lago.

Non annunciano la soluzione del conflitto tra luce e ombra che agita la coscienza, ma un suo dissolvimento. Il bambino, gli uccelli, il fantasma: da questi esseri viventi ai margini della vita, al di qua del bene e del male, sembra arrivare un messaggio sonoro che resiste al crollo di ogni cosa umana. Nel pezzo finale, And the Birds Will Have Their Say, una voce maschile e adulta prova a verbalizzarlo, a scandirlo. La realtà che percepisci e la memoria sono un'illusione.

La tua vita è molto più della coscienza.

 

 

Teho Teardo Plays Twin Peaks and Other Infinitives di Teho Teardo


Ho iniziato a fare registrazioni ambientali e a interessarmi al comportamento del suono quando ero un ragazzino. Da allora non credo di aver mai seriamente preso in considerazione di dedicarmi ad altro nella vita. Il mio passatempo preferito era rallentare le registrazioni nella speranza di scoprire cosa si celasse all'interno di quei suoni.

 

Da qualche anno ho ripreso le registrazioni ambientali notturne nei boschi al confine tra Italia e Slovenia. Il motivo è lo stupore che l'ascolto di quei luoghi misteriosi produce in me. Prima di essere un compositore sono un ascoltatore e il suono che fluttua nell'aria continua a sorprendermi.

 

Resto immobile in mezzo al bosco, alzo il volume del preamplificatore e il mio udito viene artificialmente potenziato come un super eroe che grazie alla tecnologia può percepire ciò che a orecchio nudo sfugge: un pulviscolo sonoro popolato da micro-pattern ritmici, versi, canti, richiami, ululati distanti, vento che sposta le foglie e inevitabili frammenti di inquinamento acustico che viaggiano tra le valli e s'incuneano ovunque.


Gli uccelli sono artefici di uno sciame infinito di melodie. Ne ho trascritte alcune e le ho suonate fino a quando non hanno trovato una via possibile per entrare nei brani del mio nuovo album. Nel paesaggio sonoro invisibile degli uccelli regna una forma di armonia perfetta e priva di stonature, in costante movimento.

 

Questo equilibrio magnifico mi commuove al punto da far risuonare un sentimento simile all'innamoramento.

Mi sono chiesto se mentre ero lì immerso nel buio del bosco mi stessi innamorando di qualcosa, senza sapere di cosa si trattasse. Ho ritrovato quella domanda in una canzone, Falling, che per questo motivo apre il disco. E così la melodia del tema di Twin Peaks mi pare arrivata fino a me attraverso i canti degli uccelli.

 

Ho cercato altri frammenti melodici e li ho ritrovati tra le composizioni di Barbara Strozzi, Henry Purcell, Angelo Badalamenti e persino Bach. Anche queste melodie sono state tracce che mi hanno guidato nella ricerca all'interno del suono. Le ho trasformate in un nuovo contesto armonico che fosse soltanto mio.

Da qui Infinitives del titolo: certe cellule dei compositori citati sono per me dei verbi all'infinito da declinare per affrontare il momento complesso che stiamo vivendo.


Stefano Bollani mi ha aiutato a sondare questi universi. Il suo pianoforte è stato una lente di ingrandimento, uno strumento di conoscenza più approfondita, un sostegno nella ricerca. A lui, alle voci di Keeley Forsyth, Abel Ferrara e del piccolo Vito Bondanese, a tutte le musiciste e i musicisti che hanno suonato in questo album sono grato per ciò che abbiamo scoperto.

 

 

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Stelline