mercoledì 20 luglio 2011

Gianni Gandini e "La doppia anima del labirinto"


Incontriamo l'autore de "La doppia anima del labirinto", di Mursia Editore.


Musica, musicoterapista e scrittore: chi è Gianni Gandini?
Nasco come musicista negli anni ‘80, gli studi di pianoforte in una, per quei tempi, delle prime scuole jazz in Italia (La Nuova Milano Musica) ma gli interessi letterari mi spingono alla ricerca di un possibile abbraccio tra la musica ed altre possibilità espressive, didattiche, educative. Da qui un percorso verso una ricerca personale che mi ha portato ad attività differenti.

E' uscito in questi giorni il tuo ultimo libro: “La doppia anima del labirinto” (Mursia Editore). Un libro questa volta rivolto ai più giovani -ma non solo. Raccontaci questa nuova avventura letteraria.
Credo sia importante portare ai ragazzi il fascino del mito, con una forma narrativa divertente ed avventurosa. Per questa ragione ho fatto rivivere il mito del labirinto in questo libro, ambientandolo ai giorni nostri, dove un novello Teseo, uno sveglio ragazzino che frequenta le scuole medie, finirà imprigionato in un labirinto, faccia a faccia con un vero Minotauro, con tanto di filo (interdentale) dell’amata Arianna. Da questa avventura, straordinaria ed appassionante, potrà riemergere solo quando avrà imparato a leggersi dentro e a comprendere davvero l'anima del labirinto.

Nello scrivere per un pubblico adulto e per un pubblico per ragazzi, sicuramente ci sono delle differenze. In che modo Gianni “affronta” i piccoli lettori? Giocando molto sull’ironia e la curiosità dei bambini e dei ragazzi e, naturalmente, ascoltando i riscontri delle mie figlie, che seguono con attenzione ciò che scrivo.

La musica è parte integrante del tuo essere: anche nei tuoi libri troviamo la musica protagonista o resta sullo sfondo?
La musica non può non entrare nei miei libri, a volte diventa una delle chiavi di lettura dei miei romanzi, anche perché ritengo che il mondo sonoro sia estremamente importante nel nostro quotidiano. E’ vitale e presente in noi fin prima della nostra nascita. Noi cominciamo a conoscere il mondo attraverso i suoni percepiti dall’esterno, attraverso il battito cardiaco di nostra madre.

Ti sei immerso anche nel cinema, scrivendo e poi seguendo la regia di alcuni corti. A quale sei più affezionato?
Sicuramente “Amat Deus”, un piccolo grande cortometraggio che ho scritto per la Fondazione Don Carlo Gnocchi, per promuovere il volontariato creativo e al quale hanno partecipato, accanto a ragazzi disabili, più di 250 persone a titolo gratuito, tra gli altri, Paolo Cevoli, Mauro Pagani, Marco Marzocca, Alessandro Cecchi Paone, Franco D’Andrea, Elio e Rocco Tanica, Ian Gillan, Elena di Cioccio, Franco Mussida, Claudia Penoni, Moni Ovadia ed Enrico Ruggeri.

Ti piacerebbe veder trasportato su pellicola “La doppia anima dei labirinto”? E quale regista sceglieresti?
Sai che le mie figlie me l’hanno chiesto proprio alcuni giorni fa? In effetti si presterebbe bene ad una trasposizione cinematografica… Che ne dici di Tim Burton? Se ti capitasse di incontrarlo puoi lasciargli il mio numero di telefono. Ma vedi di farlo penare un po’…

Musica e immagini: spesso sono complementari ed indivisibili. Come la musica arricchisce le immagini e viceversa?
Come in qualsiasi riuscito progetto la vera magia sta nell’equilibrio, anche se occorre capire che messaggio veicolare e cosa andiamo a valorizzare di volta in volta (l’aspetto scenico, la recitazione o il suono)

La musica anche come terapia: puoi spiegarci come la musica entra nella vita delle persone per migliorarla?
Musicoterapia è un termine che va trattato con molta cautela. Spesso leggo cose che mi fanno rabbrividire, argomenti trattati con una certa superficialità. E’ chiaro che il suono ha un effetto benefico, energizzante o rilassante, per chiunque, ma non possiamo pensare alla musica come una pillolina da prendere prima di coricarsi. Quando parliamo di terapia dobbiamo, ad esempio, pensare a persone con difficoltà psico-motorie, disagio, disabilità, dove l’elemento sonoro è uno strumento per facilitare la relazione, il movimento, l’intervento terapeutico.

Progetti imminenti?
Sono in uscita a breve altri due libri, uno per ragazzi, sempre per Mursia (dove ripercorro il viaggio di Ulisse in una Milano invasa dall’acqua) e uno per bambini, per Arka Edizioni, che racconta di una gatta che si prende cura della famiglia che la ospita. Ma stiamo anche cercando, con alcuni validi collaboratori, di aprire iniziative cinematografiche, letterarie e musicali, dove espressività e creatività vengano indirizzate verso il sociale.

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Stelline