venerdì 15 luglio 2011

Natascia Pane alla conquista del mondo

Natascia Pane, fondatrice di “Contrappunto Literary Management”, dopo quasi 10 anni di successi in Italia, apre al mercato spagnolo e all'America Latina. Come si arriva a raggiungere questi traguardi? Posso risponderti con molta semplicità? Ci si arriva con amore. Per la Bellezza, per il suono delle parole, quelle parole il cui peso è come pietre, e come tali possono distruggere o costruire, a seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare. Amore e passione per le persone dalle quali sono circondata, che sono in primo luogo gli scrittori che gestiamo da quasi un decennio oramai, ogni giorno. So di sembrare molto retorica, in questa mia risposta. Ma è l’energia positiva che cerco di imprimere a tutte le nostre azioni che funge da vero motore propulsivo verso tutti i grandi traguardi che siamo riusciti a raggiungere in questi anni. E, come tutte le energie, esse sanno creare un vortice che trascina come un’onda, portandoci spesso molto più lontano di quanto avremmo mai immaginato. E’ un movimento ‘irresistibile’. Di certo, posso dirti che sullo stesso piano occorre mettere, soprattutto quando si opera in campo internazionale, una reputazione che possa essere davvero di ferro. E una capacità di affrontare nuovi mercati con occhi sempre nuovi, attenti, curiosi e, perché no, a volte un po’ ‘dissacranti’, per costruire quel moderno ‘design’ dell’editoria contemporanea che mi piace da sempre creare con Contrappunto.

Quali servizi quindi per gli autori italiani che avranno modo di avere una vetrina anche in questa nuova conquista di mercato?
Stiamo gestendo i diritti per la Spagna e l’America Latina della maggior parte dei nostri scrittori italiani, sia editi che inediti. In particolar modo, per gli autori da noi seguiti ancora inediti in Italia, stiamo operando perché avvengano delle pubblicazioni con un lancio in contemporanea sia sul mercato natio che su quello di lingua spagnola. Un’opportunità che permette di gestire al meglio le risorse, e che permette di coordinare fra loro editori internazionali che, con il nostro operato, riescono ora a trovare una nuova via per lavorare fianco a fianco.

Natascia: raccontaci come nasce la tua agenzia. Nasce da un manifesto affisso di fronte alla biblioteca della mia Università, oramai un decennio fa, grazie al quale partecipai ad un corso per redattori in casa editrice. Nasce da uno stage presso un editore che mi ha passato la mia prima ‘bilancia’ per pesare le parole nel nostro mondo, e i limiti di questa stessa bilancia. Continua nella delusione dell’approccio tradizionale delle agenzie letterarie in senso classico, che sono sempre meno allineate con i veri bisogni di chi scrive, pubblica e legge. Cresce dalla svolta che ho impresso al ruolo di agente letterario grazie al concetto di ‘Literary Management’, che vede le opportunità che ruotano attorno alla carriera di un autore come vero centro gravitazionale della gestione di persone che sono prima di tutto uomini, e poi scrittori. Continua con un ampliamento degli orizzonti in tutta Europa, fino all’America, alla Cina, ed ora alla Russia. E più oltre ancora.

Quali consigli daresti agli autori che intendono intraprendere il mestiere di scrittore?
Recentemente ho creato un vero e proprio ‘Decalogo per lo scrittore contemporaneo’, che è nato proprio da un voler rendere omaggio a tutto ciò che in questi anni i miei scrittori mi hanno passato, ed io a loro. Racconto, in questo Decalogo, dell’atto d’amore nascosto dietro ogni scritto, del tempo prezioso che uno scrittore riempie nella giornata del lettore che lo ha scelto; dell’essere i primi a credere fermamente nella propria riuscita; dell’ascoltare con attenzione gli stimoli creativi che continuamente ci vengono incontro per strada, tutti i giorni.

Si narra che gli italiani siano un popolo di poeti, santi e navigatori: tutti -o quasi- si sentono artisti e tentano, talvolta spesso attraverso la scrittura, di raccontare la loro visione del mondo, ma solo pochi poi diventano degli scrittori affermati. Qual è il segreto del successo?
Scegliere i partners vincenti nel proprio percorso editoriale; avere la capacità di lasciare un solco con le proprie parole, che deriva da una perfetta coincidenza fra il proprio pensiero di autore ed il proprio percorso di essere umano; operare con una grande onestà verso se stessi, per non tradire mai il lettore che ci ha concesso la sua fiducia, attraverso la lettura delle nostre pagine. Sopra a tutto: un incessante studio di ciò che siamo e che vogliamo scrivere, con il quale nutrire il vero talento. E questo, se esiste davvero, non mancherà di manifestarsi in tutta la sua forza.

Progetti imminenti?
I seminari di Talent Coaching, che vedranno per la prima volta la luce questo autunno. La punta di diamante di tutti i progetti di Contrappunto mai concepiti finora. Dedicati alla formazione integrata della persona come scrittore e dello scrittore come persona. Se tutto si realizzerà così come l’ho disegnato, avremo unito come non mai le frontiere della comunicazione a quelle della motivazione, al servizio dell’arte e di tutto ciò di cui essa è composta.

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Stelline