giovedì 14 aprile 2016

Cyberbullismo, come affrontarlo. La sinergia tra pubblico e privato al servizio dell'educazione


Comunicato Stampa

Oggi, in occasione del Salone dello studente di Milano, a Palazzo Lombardia, istituzioni, studenti, genitori e insegnanti insieme per parlare di La sinergia tra pubblico e privato al servizio dell'educazione"

"Cyberbullismo, come affrontarlo.


Si è tenuto oggi, in occasione della seconda e ultima giornata del Salone dello Studente di Milano, presso l'Auditorium Giovanni Testori di Palazzo Lombardia, il convegno "Educare al rispetto e rispettare gli altri. Cyberbullismo: come affrontarlo. La sinergia tra pubblico e privato al servizio dell'educazione" moderato da Antonio Orlando, Vice Direttore del mensile Class.

A dare i saluti di benvenuto Domenico Ioppolo, COO Campus Editori che ha dichiarato «Da 26 anni Campus Orienta! Il Salone dello Studente è un punto di riferimento per i ragazzi e le ragazze che sono alla ricerca di idee e suggerimenti per il loro percorso futuro. Ed è proprio per essere sempre più vicini ai giovani che abbiamo scelto, con il supporto delle istituzioni presenti, di condurre in questa sede un dibattito sul cyberbullismo che sempre più influenza la vita scolastica di studenti e insegnanti».

Subito dopo è stata Valentina Aprea, Assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Lombardia, a dare il via al convegno con l'incontro "Inquadrare il problema: cos'è il Cyberbullismo?"

"Il web rappresenta sicuramente un'opportunità che deve entrare nell'attività didattica – ha dichiarato l'Aprea. - L'uso distorto, come nel caso del Cyberbullismo, che rappresenta un comportamento vessatorio perpetuato nel tempo, va arginato e prevenuto. Sono molto preoccupata sul diffondersi di questo fenomeno e vorrei poter fare qualcosa di più per i nostri ragazzi. Per questo sono felice di ospitare iniziative come queste e invito tutti a considerarci anche per il futuro dei partner attenti e disponibili verso queste tematiche".

A delineare il quadro del fenomeno è intervenuto Davide Diamantini, Esperto Cyberbullismo UNIMIB.

«Il cyberbullismo – ha commentato Diamantini – è un insieme di fenomeni. Se includiamo atti che vanno dai comportamenti vessatori al furto di identità, le statistiche ci dicono che 1/3 delle persone ha avuto problemi di bullismo. La soluzione è un uso corretto della comunicazione in rete.

Ma come si fa a imparare a usare il Pc? La scuola sta introducendo piani per l'uso delle tecnologie.

Questo è un inizio. Solo un'alleanza tra istituzioni, scuola e famiglia può metterci al riparo da casi diffusi di cyberbullismo. Il cammino per arrivare a isolare problemi gravi e un po' lungo ma è stato avviato. Ai ragazzi do un consiglio: se ricevete un messaggio offensivo non rispondete altrimenti innestate un meccanismo incontrollabile dove diventate bulli anche voi. Occorre però conservare le tracce del messaggio e chiamare qualcuno per discuterne».

A seguire è intervenuto Federico Bianchi di Castelbianco, Psicoterapeuta dell'età evolutiva e Direttore dell'Istituto di Ortofonologia, che ha portato la sua esperienza nel promuovere sportelli di ascolto e supporto in moltissime scuole d'Italia.

"Abbiamo sottoposto un questionario a duemila ragazzi in varie scuole d'Italia. Il 44% ritiene che la forma di bullismo più frequente sia quello da attacco verbale e fisico mentre il 32% ritiene che sia quello perpetuato tramite facebook, internet e telefonini: il cyberbullismo. Alla domanda cosa possono fare gli adulti per evitare che i ragazzi vengano aggrediti dal web il 49% ritiene utile il dialogo continuo, il 23% offrire informazioni sull'uso corretto dei nuovi mezzi di comunicazione, il 13% ritiene che gli adulti non possano comprendere il problema e il 10% invitano gli adulti a iscriversi a facebook per monitorare. Ritengono inoltre che i mezzi di comunicazione potrebbero fare molto di più per arginare il fenomeno parlandone più spesso".

Massimiliano Marzocca, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo/Interpersonale ha dichiarato: "Il cyberbullismo è un fenomeno sociale ed è errato pensarlo unicamente come la violenza di un individuo verso un altro. Il ruolo del «pubblico» è determinante. Nel bullismo tradizionale il pubblico è limitato, nel cyberbullismo potenzialmente infinito. Per il 72% degli adolescenti italiani, il bullismo rappresenta il pericolo maggiore che un ragazzo sia chiamato a fronteggiare. Oggi il cyberbullismo è rappresentato da diffusione foto personali, minacce via email, sms, mms (cyberstalking), pagine «contro» su social, violazione account e profili personali (furto di identità).

Il bullismo tradizionale si concretizza in un luogo e uno spazio fisico ben definito (scuola, piazza).

Prima o poi, o un adulto attento, o un insegnante, o un genitore, o un vicino di casa si accorgerà del fenomeno ed attiverà la «rete di supporto». Con il cyberbullismo la «rete di supporto» non si attiva, e la vittima vive in completa solitudine la propria sofferenza".

Il secondo intervento si è concentrato sulle differenze tra la reazione degli adulti e quella dei ragazzi davanti al cyberbullismo. Gli adulti sono in grado di riconoscere il fenomeno? Qual è invece la reazione dei ragazzi? È un problema percepibile?

Ad aprire il dibattito, portando il punto di vista dei docenti, è stato Matteo Loria, Presidente Struttura interprovinciale Anp (Associazione Nazionale Dirigenti e alte professionalità della scuola) di Pavia e Lodi, che nel corso degli anni ha realizzato numerose iniziative formative e informative rivolte ai docenti e ai dirigenti per favorire l'uso consapevole della rete all'interno delle scuole e promuovere nei ragazzi competenze digitali evitando usi distorti.

«La scuola – ha sottolineato Loria – ha il compito di monitorare i ragazzi e proteggerli da questo fenomeno. In questo il docente svolge un ruolo fondamentale. Solitamente il docente di riferimento è quello di lettere che, trascorrendo più ore in classe, spesso conosce la vita e i problemi degli studenti. E' inoltre importante che la scuola faccia poi rete con la famiglia».

A parlare del punto di vista dei genitori è intervenuto Antonio Affinita, Direttore Generale Moige, Movimento Italiano Genitori.

«I genitori – ha commentato – sono fortemente preoccupati da come i figli si muovono su internet senza avere la consapevolezza che quelle dichiarazioni resteranno in rete per un tempo indeterminato». Affinita ha poi rivolto un appello ai giovani: «Ragazzi – ha detto – il vostro cv sarà quello che lasciate in rete negli anni. Quindi attenzione ai contenuti che condividete. Inoltre, se subite atti che vi turbano, parlate con i vostri genitori, non arrivate al punto di farne un dramma più ampio».

Affinita ha inoltre parlato di «Bullismo Stop», progetto sociale di sensibilizzazione e prevenzione delle aggressioni su minori, in collaborazione con MIUR

Per quanto riguarda i più giovani e i bambini Mauro Cristoforetti, Referente Minori e Nuovi Media Save the Children Italia, che da anni gira le scuole italiane con gli 80 formatori della sua cooperativa E.d.i. per educare i ragazzi all'uso responsabile delle nuove tecnologie, ha dichiarato: «Educare all'uso della tecnologia è un compito complesso ma va affrontato. Da una parte i docenti, cui vanno offerti maggiori strumenti per notare situazioni critiche, dall'altra i genitori, che devono essere i primi a educare i figli all'uso e ai pericoli della rete. Devono insegnare ai ragazzi della nuova generazione a non diffondere le immagini private di un compagno e cercare di ridurre quella sensazione di impunità imperante tra i ragazzi».

A seguire è intervenuto Giuseppe Pierro, Dirigente Ufficio II Direzione Generale per lo Studente, l'Integrazione e la Partecipazione, che ha dichiarato:  «Concordo pienamente con la necessità di dare alle scuole, e quindi agli insegnanti, gli strumenti per combattere il fenomeno. Ma c'è una cosa che vorrei chiedere ai ragazzi. I vostri insegnanti vi hanno mai dato consigli su come usare i social network? Dal nostro sondaggio risulta che il 28% non ne parla, di questi il 6% perché non li usa e il 17% perché non sono esperti, mentre il 21% ne parla spesso e il 28 % si, ma raramente».

Emerge quindi la necessità di supportare gli insegnanti in questo compito. «Per questo – continua Pierro – abbiamo realizzato uno strumento di comunicazione per parlare ai ragazzi con il loro linguaggio creando un personaggio intorno a ciascuno degli errori più comuni: I Super Errori, ossia Chat woman, Vamping, l'incredibile url, ecc.

In questo senso l'impegno del ministero dell'istruzione è quello di creare delle partnership con il privato. Per questo siamo qui anche con Samsung che non offre solo uno strumento tecnologico ma collabora con le istituzioni per un buon uso di questo strumento. Mettiamo a disposizione delle scuole, sul sito generazioni connesse, tutti gli strumenti per la scuola».

 

Salvatore La Barbera, Dirigente del compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Lombardia, ha dichiarato: «I ragazzi sono le vere sentinelle del web. – ha affermato La Barbera – Non dobbiamo sottovalutare la capacità dei giovani di individuare e arginare le anomalie ma vanno comunque aiutati. A partire dall'offerta di strumenti utili per segnalarle. La campagna "vita da social" si propone proprio di dare un segnale di vicinanza e fornire strumenti conoscitivi.

Territorio fisico e digitale che devono interagire».

Dopo il punto di vista di genitori, giovani e istituzioni è stato il turno dei media con l'incontro: Come si adoperano i media?  Cosa possono fare e come raccontano questo fenomeno?

Ad aprire il dibattito è stata Anastasia Buda, Corporate Citizenship Manager di Samsung Electronics Italia, che ha presentato il progetto #OFF4aDAY, realizzato in collaborazione con MOIGE e Polizia di Stato: e che prevede l'attivazione del primo servizio di supporto per le vittime di cyberbullismo, che può essere contattato telefonicamente al numero 393-3009090 o tramite l'email help@off4aday.it. Il progetto prevede anche una serie di attività di sensibilizzazione nelle scuole anche con l'uso di appositi kit. Finora le scuole coinvolte sono oltre 2.000.

«Il cyberbullismo è un fenomeno allarmante anche in Italia dove 1 adolescente su 3 dichiara di esserne stato vittima. È sempre più necessario quindi difendere i nostri ragazzi dai pericoli della Rete e aiutarli a utilizzare le nuove tecnologie e Internet in modo consapevole. In questo senso la collaborazione tra aziende e istituzioni diventa fondamentale per poter sviluppare progetti concreti ed efficaci, come dimostra la nostra collaborazione con il MIUR in qualità di membri dell'Advisory Board del Safer Internet Center».

L'intervento successivo ha visto la partecipazione di Anna Costanza Baldry, Professore Associato di Psicologia Sociale, da tempo impegnata nel settore della tutela dei minori sia in merito alla devianza minorile, la sua prevenzione, valutazione del rischio e dei bisogni, per la riduzione della recidiva, e quindi di tutela dei diritti del minore. Baldry ha presentato il Progetto Tabby , Threat Assessment of Bullying Behavior in Youngster , di cui è referente, che mira a prevenire e combattere ogni forma di violenza, sia nella sfera pubblica sia in quella privata: "Il progetto «Tabby Trip in EU» vede coinvolti otto paesi europei e offre ai ragazzi un toolkit chiamato TABBY, volto a sostenere il processo di valutazione e di gestione del rischio connesso al subire ma anche all'agire del cyberbullismo".

Infine la dott.ssa Anastasia Buda ha presentato insieme ai ragazzi l'iniziativa: Ambassadors for future. Gli studenti della Redazione Junior – IoStudio, con il supporto di Facebook e Samsung Italia hanno intervistato coetanei e adulti sulla loro percezione della sicurezza in rete, fornendo anche qualche utile consiglio sul corretto utilizzo del web. Il Video è una sintesi delle interviste realizzate dai ragazzi nei propri territori.

Il Salone dello Studente di Milano è organizzato con la partecipazione di Miur, USR per la Lombardia e lo Stato Maggiore della Difesa, in collaborazione con Regione Lombardia, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Samsung Electronics Italia, Ordine degli Psicologi per la Lombardia, Erasmus Student Network, ACTL Sportello Stage, Fondazione Consulenti per il Lavoro e Dotstay.

Con il patrocinio del Comune di Milano.

Partner della manifestazione: Assolombarda, Poste Italiane e Microsoft.

Media Partner, Radio Italia.  

Si ringraziano Università Telematica Pegaso e Tuttocialde.it

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Stelline