
Siamo lieti di invitarvi ai nostri prossimi appuntamenti,
a Roma a Spazio5 (via Crescenzio 99/d, a pochi passi dalla fermata metro A Ottaviano).
Mercoledì 14 dicembre, alle 19.00
Roberto Knobloch presenta 'La professione dell'archeologo'
conversando con il Presidente ANA Salvo Barrano.
La storia dell'archeologia italiana come non era mai stata raccontata finora: non l'evoluzione di una disciplina scientifica ma la nascita e lo sviluppo di un mestiere, dalla metà del Novecento ai giorni nostri. E' questo l'argomento di "La professione dell'archeologo" (Dielle Editore, 2016). Con l'autore, Roberto Knobloch, converserà Salvo Barrano, archeologo libero professionista e presidente dell'Associazione Nazionale Archeologi, e diversi giornalisti ed esponenti del Ministero dei Beni Culturali e del mondo accademico.
Quanti sono i libri che raccontano la storia dell'archeologia come scienza? Quanti i testi, accademici o divulgativi, che descrivono le attività dell'archeologo? Tanti. Ma esiste un libro che racconti la storia dell'archeologia italiana come professione? Superando i tanti e a volte opposti luoghi comuni, che vanno dal "con la cultura non si mangia" al "potremmo vivere di solo turismo culturale", il libro ripercorre lo sviluppo dell'archeologia italiana da "hobby dei re", com'era ancora alla metà del Novecento, ad attività professionale continuativa e a scopo di profitto, al pari di come essa viene intesa nei moderni Paesi europei. Il racconto si snoda in una sorta di "storia parallela" dell'Italia del Dopoguerra, in cui le trasformazioni economiche e sociali fanno da cornice e motore agli avvenimenti che hanno disegnato la politica dei beni culturali nel nostro Paese; e al termine della narrazione emergono tutte le contraddizioni e i limiti che caratterizzano l'archeologia italiana rispetto al resto dell'archeologia europea. Il libro si chiude con uno sguardo sull'attuale situazione del mercato del lavoro archeologico e sulla riforma del Ministero dei Beni Culturali attualmente in corso.
L'autore
Roberto Knobloch è nato a Bergamo nel 1980. Si è laureato a Milano e successivamente diplomato alla Scuola di Specializzazione Archeologica dell'Università "La Sapienza" di Roma. Le sue pubblicazioni riguardano principalmente l'Italia settentrionale durante la Seconda Età del Ferro. E' tra i soci fondatori dell'Associazione Nazionale Archeologi, per la quale ha ricoperto incarichi a livello locale e nazionale.
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Venerdi 16 dicembre, alle 19.00
Mauro Cotone presenta 'La bicicletta di Rasputin'
Venerdì 16 dicembre 2016, alle 19.00, a Spazio5 sarà presentato "La bicicletta di Rasputin" (Ferrari Editore, 2016) il nuovo romanzo di Mauro Cotone.
Il libro. Tre personaggi alla continua ricerca di sé si intrecciano in un (meta) testo dall'ironia beckettiana. Un inno al caos universale che scioglie le geometrie della ragione, infallibile strumento e perno della natura umana. La bicicletta di Rasputin è un testo sui generis, nato dalla penna di un autore maturo, capace di organizzare trame e sottotrame compiute in modo semplice e diretto. Il romanzo sa trascinare il lettore attraverso una scrittura incisiva, che arriva spedita al punto.
La lettura è un viaggio in verticale, senza ostacoli e curve, per giungere al paradosso finale di un salto nel vuoto, grottesco e spiazzante.
La bicicletta di Rasputin è dunque uno scherzo letterario, che ci spinge a credere – effettivamente sino alla fine – che esista davvero un significato oggettivo al nostro vivere. A darci il colpo di grazia è l'ultima riga: il senso del nostro viaggio (qualora davvero esistesse) è insito nella partenza, mai nel punto d'arrivo.
L'autore. Mauro Cotone (1950), laureato in Scienze politiche ed ex dirigente amministrativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è autore di pubblicazioni di carattere specialistico; ha tradotto e curato articoli di settore e monografie di pensatori del primo socialismo inglese, tra cui il trattato La giustizia politica di William Godwin (Editrice Trimestre, 1990). Nel 1993 ha pubblicato, nel Bollettino del Museo Bodoniano di Parma, una ricerca sul carteggio di Bodoni con i suoi corrispondenti inglesi. Nel 2010 si è occupato di temi relativi al Risorgimento italiano nei volumi Dizionario delle interpretazioni di Garibaldi eNascita di una Nazione: l'Italia nel Risorgimento (Gangemi). Nel 2012 ha tradotto e curato Il lavoro e i poveri nella Londra vittoriana, prima traduzione italiana dell'opera del giornalista Henry Mayhew (Gangemi).
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