venerdì 26 maggio 2017

I nipotini dello zio Sulprizio

È uscita di recente per i tipi di Colombini editore, una pubblicazione dal titolo antico, I nipotini dello zio Sulprizio, un romanzo di un autore sconosciuto, ma non alla sua prima prova editoriale e neppure alla sua prima esperienza – infatti scrive da sempre e ha molti inediti nel cassetto – sconosciuto al pubblico dei lettori ma conosciuto ai modenesi per la sua decennale attività di farmacista in angolo tra la via San Carlo e la via Emilia, proprio nel cuore di Modena.

Ma non è questa la città che appare nel racconto, sebbene in esso riecheggi una tipicità caratteriale, testarda e volitiva, modenese. Una caratteristica tipica padana che dalla pianura sfuma nella collina, dalle atmosfere del territorio sfuma negli atteggiamenti delle persone, paesaggi e personaggi che atraversano magoni e fumane, tra atteggiamenti surreali e situazioni tragicomiche, tra realtà più vere del reale e nostalgie per un mondo al limite del magico. Quello che alcuni hanno definito "surrealismo padano".

In questo contesto, nel romanzo, una teoria di personaggi vive in un intreccio narrativo articolato tra passato e presente, tra tecnologie avanzate e nostalgiche capacità di trasformazione della materia che si ha a disposizione in macchine, trappole, esperimenti che non sempre risultano vincenti e positivi, personaggi che nel loro percorso danno vita a un'esistenza sopportabile solo lungo la linea di confine tra realtà e fantasia, tra possibile e impossibile.

Un nucleo di comparse – o forse sono loro i veri attori – che vive alla corte dello zio Sulprizio, disposto ad ampliare la sua cerchia di nipoti quando i nuovi arrivati si dimostrano capaci di stupore. Una sorta di società trasparente e nascosta alle regole e alle incombenze quotidiane, che vive in una villa diroccata trasformata e difesa con trappole e minacce capaci di dissuadere eventuali avventori e curiosi. Un nucleo familiare che vive e attraversa la società come se questa fosse solo un paesaggio, ma senza esserne ai bordi, senza sentirsene esclusi, in quanto ad essa disinteressato, una teoria di personaggi ben caratterizzati che per soli scopi intellettuali e speculativi vive la propria esistenza.

E questa viene messa in discussione e contrastata quando la società, nella figura dell'ispettore Belgodére, si accorge di loro. Da questa scoperta ne nasce una cruenta battaglia dal finale scoppiettante che non sveleremo.
Un romanzo goticomico, come lo definisce l'autore, dove le atmosfere un poco livide e velate di mistero, sfumano nella capacità comica dei personaggi di affrontare le situazioni e la vita.

Una narrazione fluida che cattura il lettore e lo avvolge in una scorreria di eventi e situazioni esilaranti, piene di riferimenti – più o meno colti – a film, canzoni, poesie, romanzi…

Oltre al piacere della lettura, sarà anche un divertimento scovarli.


scheda
http://www.colombinieditore.it/COPERTINE3/159.html



il volume si trova nelle librerie di Modena, nelle librerie on-line, presso l'edicola del portico del Collegio San Carlo, direttamente presso l'editore


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Stelline