giovedì 8 giugno 2017

Un prato infinito alla Triennale

UN PRATO INFINITO ALLA TRIENNALE DI MILANO

In occasione del simposio internazionale "City & Brand Landscape Award" organizzato dal Consiglio Nazionale degli  Architetti e da Paysage sarà allestito di fronte all'ingresso della Triennale, il Giardino Italia di Flormart, il landmark che vuole evocare  la ricchezza e la bellezza della biodiversità italiana, propone una nuova interpretazione del paesaggio

 

 

La collocazione è davvero unica e il suo significato lo è altrettanto, si tratta del Giardino Italia di Flormart, icona dei 1.200 KM di biodiversità italiana che il prossimo fine settimana, dal 9 all'11 giugno, propone una nuova declinazione verde della piazza antistante al palazzo della Triennale.

 

Un inedito prato, a forma di stivale, si trasforma in una provocatoria sfida per il visitatore chiamato a distinguere specie originarie e specie importate, specie infestanti (ma dalle proprietà curative, come la gramigna) da specie ornamentali e ibridi. Sulle orme di Italo Calvino, vestiti i panni di un moderno Palomar, non sarà però sufficiente provare a contare i fili d'erba di questo prato – o misurarne a passi i metri quadri – per catturarne l'infinità. Una misura che resta affidata al vento, ai semi e ai pollini e ai viaggi degli uomini capaci di trasformare specie 'lontane' in una 'naturale' combinazione del nostro quotidiano paesaggio (come nel caso della falsa fragola).

 

Il prato infinito nasce da una felice collaborazione tra differenti soggetti accomunati però dalla consapevolezza che trasmettere e diffondere la cultura della biodiversità rappresenti una scelta di valore. Così Giardino Italia, sostenuto dall'Università di Padova attraverso il più antico Orto Botanico patrimonio UNESCO, viene portato in dote da Flormart, il più importante appuntamento internazionale nel settore del florovivaismo in Italia, al simposio internazionale "City & Brand Landscape", organizzato da Paysage, che vede proprio nel dibattito sul paesaggio  40 relatori da oltre 6 Paesi confrontarsi sul tema del paesaggio come strategia, come elemento in grado di migliorare significativamente la qualità della vita delle persone in contesti urbani più o meno estesi. L'allestimento del Giardino è curato da MIAMI, la Società Consortile per la manutenzione del verde pubblico di Milano.

 

Un'iniziativa che prevede anche una fase futura, nell'ambito del progetto "1200 KM di biodiversità": i partecipanti al simposio verranno infatti omaggiati con 300 piccoli alberi, che potranno essere piantati in diverse città, incrementando il valore di quel luogo, rendendolo più bello, purificando l'aria, facendo risparmiare energia, fornendo ombra rinfrescante d'estate e protezione dai venti d'inverno. Una risposta concreta alla necessità di valorizzare il nostro patrimonio verde e, insieme, un omaggio al Paese con la più alta biodiversità in Europa: l'Italia. Una ricchezza fragile e inestimabile che la rende unica al mondo.

In definitiva viene proposta una nuova visione culturale del verde, come bene collettivo da valorizzare e rispettare, in grado di armonizzare le città e incidere significativamente sulla vita degli abitanti. Visione culturale sottolineata anche dalla proiezione, al Salone d'Onore, a conclusione dell'evento  del film "1200 km di Bellezza" di Italo Moscati, tra i più importanti scrittori, registi e sceneggiatori italiani, che propone un viaggio attraverso gli oltre 90 anni dell'Istituto Luce accompagnando lo spettatore in un vero e proprio Gran Tour dove la varietà naturalistica, la radicalità dell'arte e le peculiarità di ogni singolo luogo dipingono lo sfondo di questa pellicola per riportare alla memoria la grande bellezza che tra passato e futuro attraversa il nostro Paese.

La proiezione nasce dalla collaborazione avviata da PAYSAGE con il Festival Internazionale del Documentario Premio Libero Bizzarri.

 

Il programma di "City & Brand Landscape" prevede la partecipazione e la relazione di grandi personaggi di rilievo internazionale: da Stefano Boeri a Michel Desvigne, da Neil Porter a Petra Blaisse, da Cino Zucchi a Paolo Burgi e ancora da Steffan Robel a Clément Willemin, da Giannantonio Vannetti a Daniel Buren, da Emanuele Bortolotti a Benedetto Selleri, e molti altri ancora.

 


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Stelline