martedì 18 luglio 2017

Officina Libraria presenta "BERNARDO DE DOMINICI E LE VITE DEGLI ARTISTI NAPOLETANI". Geniale imbroglione o conoscitore rigoroso?


 

Officina Libraria

presenta

 

BERNARDO DE DOMINICI E LE VITE

DEGLI ARTISTI NAPOLETANI

Geniale imbroglione o conoscitore rigoroso?

 

di Andrea Zezza

 

Un volume che analizza la storia, il contesto, i metodi, le fonti, la ricezione e la fortuna di un'opera chiave per la conoscenza e la comprensione della storia dell'arte napoletana

 

in libreria dal 24 agosto

 

 

Molte opere letterarie, seppur libere da ogni censura di pubblicazione, spesso si trovano a dover valicare altri tipi di barriere, come quella della critica letteraria a loro contemporanea, che spesso ne determina la fortuna. 

 

Così è accaduto a uno dei primi e ambiziosi tentativi di costruire una storia dell'arte napoletana, un'opera in tre tomi pubblicata dopo una lunga elaborazione da Bernardo De Dominici (Napoli, 1683-1759), modesto pittore di paesaggi, mercante di disegni e aspirante letterato. Le Vite de' pittori, scultori e architetti napoletani (1742-1745) furono considerate inaffidabili e De Dominici, una tra le personalità più controverse della storiografia artistica italiana, venne etichettato, dopo un saggio di Benedetto Croce sull'autore, come «Il falsario».

 

Le Vite, ampiamente riconsiderate specialmente nel corso del Novecento, costituiscono un punto di riferimento essenziale per chiunque sia interessato alla storia dell'arte nell'Italia meridionale. Per questo un'approfondita analisi dell'opera e della sua fortuna è confluita nel volume edito da Officina Libraria disponibile in libreria dal 24 agosto, Bernando De Dominici e le Vite degli artisti napoletani. Geniale imbroglione o conoscitore rigoroso? del professore di Storia dell'arte moderna Andrea Zezza.

 

Un lungo lavoro di edizione e commento dell'opera, condotto dall'autore in collaborazione con Fiorella Sricchia Santoro e altri studiosi, ha portato alla pubblicazione di questo libro, un testo che offre un'analisi analitica della storia delle Vite, partendo dalla biografia di De Dominici per soffermarsi sul contesto in cui furono ideate e scritte dopo una lunga elaborazione, sulle fonti e i metodi utilizzati dal biografo, sulla ricezione dell'opera e la sua altalenante fortuna e sul ruolo che ancora oggi può e deve svolgere per la conoscenza e la comprensione dell'arte napoletana.

 

Le Vite furono concepite quando la scuola napoletana di pittura era al suo acme, tra i clamori dei successi internazionali di Luca Giordano, Paolo De Matteis, Francesco Solimena. Ma l'utilizzo disinvolto delle fonti da parte di De Dominici, il ricorso a manoscritti ignoti e più che sospetti, furono i motivi per cui nel corso dell'Ottocento non furono ritenute attendibili, soprattutto per le parti relative al Medioevo e al primo Rinascimento. Fu nel secolo successivo, grazie ai primi studi di Roberto Longhi, che l'opera è stata largamente riabilitata, soprattutto per i periodi relativi al Sei e al Settecento. Fino a quest'ultimo lungo e accurato lavoro di Andrea Zezza corredato da immagini in bianco e nero e pregno della volontà di restituire luce a un'opera di riferimento per la storia dell'arte.

 

Andrea Zezza è professore associato di Storia dell'arte moderna presso l'Università della Campania Luigi Vanvitelli. Si occupa prevalentemente di storia dell'arte nell'Italia meridionale tra Cinquecento e Settecento. Con Fiorella Sricchia Santoro ha curato l'edizione commentata delle Vite de' pittori, scultori e architetti napoletani (Napoli 2003- 2014). Tra i suoi scritti ricordiamo la monografia Marco Pino. L'opera completa (Napoli 2003).

 

 

 

 

 

BERNARDO DE DOMINICI E LE VITE DEGLI ARTISTI NAPOLETANI

Geniale imbroglione o conoscitore rigoroso?

di Andrea Zezza

112 pp., brossura,17 x 24 cm, 13 ill. bianco e nero

16,00 €

Officina Libraria

www.officinalibraria.com

 

 


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