venerdì 25 giugno 2021

Finissage INTRA MUNDI presenta TARSHITO alla Fondazione Palmieri, Lecce


INTRA MUNDI: Legami, transiti e approdi di un presente imperfetto

A cura di Dores Sacquegna

29 Giugno 2021 ore 18:30
Fondazione Palmieri, Lecce

Dopo la performance inaugurale "WAP World after Plastic" di Massimiliano Manieri e Piermatteo Vantaggiato per l'opening day, di "Intra Mundi: legami, transiti e approdi di un presente imperfetto" , curata da Dores Sacquegna, presso la Fondazione Palmieri a Lecce, Primo Piano LivinGallery , presenta al pubblico uno dei geniali protagonisti pugliesi: TARSHITO ( Arch. Nicola Strippoli), tra interventi dialettici, visivi e sonori.

Con " Autoritratto: l'artista come un viandante", Tarshito, presenterà la sua storia artistica maturata dagli incontri con grandi maestri spirituali - tra cui il Maestro indiano OSHO RAJNEESH che gli affidò il nome sanscrito di TARSHITO, ovvero "sete di conoscenza interiore" – e in anteprima a Lecce "Il sentiero del Viandante innamorato", un rotolo di circa 11 metri, una tela grezza dipinta tra il 2017 e il 2018 e in collaborazioni tra artigiani e tribù indigene di vari luoghi tra cui Messico, Nepal, India, Marocco, Perù.


Appuntamento da non perdere: Martedì 29 Giugno alle ore 18:30, alla presenza dell'Assessore alla Cultura Fabiana Cicirillo, della curatrice e del pubblico alla Fondazione Palmieri a Lecce (Via dei Sotterranei).

Tarshito, si pone al pubblico come messaggero di pace e amore e nel centro del suo mandala psichico, ritroviamo il pensiero che attraversa il sogno, l'immaginazione che non preclude scenari virtuali, l'incontro con l'altro, in cui vengono trascesi i vincoli spazio-temporali, il tempo che congiunge il sensibile con l'intellegibile, il qui ed ora con l'eterno. Tarshito, lo ricordiamo come fondatore della Galleria Speciale a Bari negli anni'80 che collabora con artisti e progettisti di fama internazionale come Mario Merz e Nanda Vigo, tra gli altri e lo ritroviamo oggi con un progetto ancora più immersivo e plurale nel suo Villaggio Speciale a Mungivacca (Bari) dove realizza ed espone le sue immense opere, collabora e tiene seminari, performance con il mondo. Le sue opere sono in importanti collezioni privati, museali e istituzionali.

Il suo mundus imaginarium, è fatto di figure e animali antropomorfe e archetipi ma anche di oggetti sacri come anfore-pesci, tamburi-radici e strumenti rituali e musicali, che si innestano come estensori tra chi offre e chi riceve, mettendo in gioco il principio di unicità e funzionalità. Nella collettiva INTRA MUNDI è presente con tre opere di cui: "Holy Geographic Tree", due alberi geografici sacri in cui l'artista connette la geografia dei luoghi alla natura sacra dell'albero e realizzati con pittura su tessuto, foglia d'oro e ricamo ( in collaborazione tra gli altri con le ricamatrici del Bangladesh) e la scultura in ceramica smaltata "Una sola terra, una sola umanità" , che sancisce l'unione simbolica della madre Terra con Dio.

Intra Mundi pone attenzione alla Natura, luogo di cura, insegnamento e radice delle nostre esistenze. Intra Mundi è dimensione onirica e spazio dell'eterno fluire ed è divisa in tre distinte sessioni a cui fanno riferimento i seguenti artisti: Legami con la madre terra (Marilou Pilou Glinz, Ida Kleiterp, Janine von Thüngen, Maria Luisa Imperiali, George Syrakis, Tomomi Sato, Ulrike Arnold); cosmogonie e mondi quantici ( Mael DeNegri, Maria Gabriella Marra, Şebnem Yüksel, Louisa Potapchick, Tanya P. Johnson, Rå Ballester) ; luoghi di transiti e approdi ( Nancy e Philip Barwell, Sara Tirelli, Nel Ten Wolde, Thimotée Peignier, Beatrice Desrousseaux, Simon Read). In INTRA MUNDI, gli artisti in mostra, riflettono, il pensiero e l'identità di quest'epoca così caotica, restituendoci la muta testimonianza delle contraddizioni, delle conseguenze e dei pericoli a cui il genere umano si è volontariamente esposto, al fine di soddisfare la propria sete di conoscenza e il proprio desiderio di superare ogni limite.

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Stelline