Luminoso come solo il Bianco può essere.
Ascoltiamolo.
Ho letto di te e cito: “Ho scoperto di avere vent'anni quando ormai ne avevo sette in più”. Dove hai vissuto i tuoi vent'anni e perchè lo hai scoperto solo ora? Ho scritto questa frase pensando a come ho attraversato la mia adolescenza. E' passata in fretta, forse non mi sono goduto abbastanza quel momento della vita in cui vale tutto o quasi, in cui i pensieri dovrebbero essere leggeri e non appesantiti da responsabilità importanti, in cui bisognerebbe lottare contro qualcosa o qualcuno. Ho preso la vita sul serio forse troppo presto e quindi la lotta l'ho sempre fatta solo contro me stesso, contro le mie insicurezze e contro la mia dipendenza dalla musica. Decidere di vivere la musica quando invece gli altri ti convincono che forse dovresti pensare razionalmente al tuo futuro rende nervosi e intellettualmente troppo impegnati. Ora che sto vivendo il futuro di cui mi parlavano mi rendo conto che non c'è stato nulla di sbagliato e non ci sarà mai nulla di sbagliato nelle scelte che farò, sempre a patto che il cuore e il cervello crescano di pari passo.
“Nostalgina” è un disco vissuto minuto dopo minuto, nota dopo nota... hard-disk permettendo. Cosa è successo quella notte in cui tutto svanì in un click? Abbiamo bestemmiato. Era sera, quasi notte, in studio io e Davide "AntiAnti" Pavanello, produttore artistico del disco, stavamo sorseggiando la birra della buonanotte soddisfatti di quello che avevamo prodotto quel giorno. Il computer era già spento ma nonostante l'ora e la stanchezza dovevamo riascoltare una cosa ed è lì che ci siamo accorti che quello che avevamo fatto fino a quel momento era svanito nel nulla o meglio era racchiuso in un hard disk bruciato. Senza espressione ci siamo detti " domani si ricomincia e verrà tutto più bello" e così è stato.
Grazie alla collaborazione con Anti-Anti vediamo la luce del tuo album di debutto. Come nasce la collaborazione? Ci siamo conosciuti Da Giancarlo, locale storico dei Murazzi di Torino, dove ho suonato tutte le settimane per un inverno intero. AntiAnti cioè Dade veniva spesso a sentirmi e dopo i concerti facevamo lunghe chiacchierate sulla mia musica finchè mi ha proposto di registrare un disco insieme. Sicuramente per la mia musica la sua collaborazione è stata una svolta, sia a livello artistico sia a livello manageriale. E' stato l'unico a credere davvero nel mio progetto, o meglio è stato l'unico a crederci talmente tanto da dedicarci tantissimo tempo ed energia. Lui e la sua INRI hanno prodotto poi il disco e stanno facendo molto per far conoscere " Nostalgina".
In “Splendidi” , racconti un' onirica realtà che sfuma nei sogni di un ragazzo che vorrebbe vivere delle sue passioni, come la musica. Cito: “Sarebbe bello mantenere un figlio con il rock, avere una famiglia sana ed uno stereo. Vivere in un mondo magico, con Marco Carta benzinaio e il classifica Josh Homme”. Sono poi così irrealizzabili questi sogni? Chi sono gli “splendidi” per Bianco? Sicuramente questa esperienza discografica con INRI mi ha fatto pensare molto e mi ha dato fiducia per il futuro. Nel disco denuncio il disinteresse delle etichette nel giudicare la musica nuova ma dopo aver vissuto questa bella sorpresa non ne sono più tanto sicuro. Esistono piccole realtà discografiche che hanno voglia di investire sui gruppi, più che sui soldi. L’entusiasmo secondo me rappresenta una parte di mercato grande abbastanza da permettere ai gruppi di farsi conoscere e, magari, vivere con la musica o almeno conviverci. Il mio sogno è quello di mantenere sempre viva la voglia di suonare e di fare dischi e questo, razionalmente parlando, è più facile che succeda se ad un certo punto potrò smettere di faticare come un pazzo per poterlo fare. Mi piacerebbe anche mantenere ben chiaro il concetto di "Splendidi", cioè quegli artisti che badano più alla scatola che al contenuto, e quindi riuscire sempre a starne alla larga.
Qual è il tuo rapporto con la tua terra natia, Torino? Da ciò che ho ascoltato ha molto influenzato la tua musica. Io a Torino ci sto bene. Vedo cose nuove ogni volta che esco. Mi meraviglia l'instabilità delle persone che la abitano. Questa città fa parte del mio disco e io faccio parte di lei. Quando scrivo una canzone non posso fare a meno di collocare l'immagine e ovviamente a Torino è facile fare musica ma è molto più semplice fare buona musica, con tutto quello che succede è impossibile fare cose brutte. A Torino manca solo il mare.
“Battisti, Battiato e i Poison” sono tre artisti che citi nella canzone “Raccontami”: a chi tra questi tre, si ispira Bianco? Tra questi tre sicuramente Battisti è quello che mi ha più stupito. E' strano usare per un artista come lui la parola "stupito" però è davvero così. Io mi sono accorto di Battisti quando ho iniziato ad ascoltare le cose meno famose e più psichedeliche. Lui e Mogol avevano nella mente immagini bellissime e a volte crudeli. Irripetibili e inimitabili. Raggiungere un fascino artistico pari ad un quarto di quello di quei due sarebbe davvero il sogno.
Il bianco è un colore ad alta luminosità, ma senza tinta. Di che colore è la musica di Bianco? Il bianco è senza tinta ed è formato da tutti i colori dello spettro. La mia musica è bianca, è contaminata da un sacco di altra musica. Ho ascoltato tanta musica nella mia vita, non tantissima ma molto bene. Ho suonato punk, stoner, surf e altri generi ed è stato inevitabile portameli dietro in questo progetto. Spero che dalla mia musica venga fuori il mio bagaglio musicale. Il mio dovere è di arricchirlo costantemente.
Progetti Imminenti? Concerti, concerti, concerti e poi un altro disco. Sarebbe molto dopo Nostalgina, lavorare ancora con AntiAnti e INRI.
0 commenti:
Posta un commento
Stelline