Una giovane promessa della lirica pop italiana.
Francesca Vassallo, in arte Malena, è la nuova promessa della musica pop lirica italiana. Chi è Francesca e chi è Malena? Francesca è la donna, che oggi, ha conquistato parte del proprio cammino in una realtà metropolitana come quella milanese. Nel 2002 a Milano, superate le selezioni per accedere al conservatorio Giuseppe Verdi, inizia il suo percorso di studio tra momenti felici ed altri più difficili ma conquistando, ogni giorno, traguardi importanti per la propria formazione artistica e personale. Poi nel 2009 consegue il diploma in canto lirico sotto la guida della maestra Silvana Manga. Da qui continua la sua formazione in ambito professionale esibendosi con grande gioia, fin quando decide di sperimentare qualcosa di diverso, qualcosa che possa avvicinare la sua esperienza ad un ambito più frequentato ma allo stesso tempo approdando ad un lavoro particolare, che abbia un determinato spessore. Malena, la Musa, un’ idea di donna, che comincia ora a definirsi e sintetizzarsi con quello che è il mio alterego, la mia evasione dalla quotidianità, il mio modo di essere artista e dare sfogo a quello che più maggiormente sento e che nella vita non è sempre facile esprimere. La quotidianità, impone target e regole a cui alcune volte sono allergica. L’arte è libertà, è soggetta a critica ma è pur sempre libera di essere in quanto arte e in quanto immediata e diretta. L’arte non è figlia della mente, ma del sentire e del vivere. Nella scelta del nome mi sono ispirata alla sensualità in quanto donna, che ricerca una femminilità eterea ma allo stesso tempo selvaggia. Un’ idea che concili in sé i sentimenti più reconditi, la disinibizione, ma anche il sentimento unico che si riflette nel modo di rispondere alla vita in tutte le sue sfaccettature più articolate.
Come nasce il tuo amore per la musica lirica? L ’amore per la musica e per l’arte in tutte le sue forme è qualcosa che nasce fin da bambini. Da sempre ho mostrato questa naturale propensione per il canto. Fin dalle scuole elementari ho cantato nei cori e come solista nelle recite scolastiche, il protagonismo non mi ha mai spaventato. Poi, crescendo, ho notato questa particolare predisposizione per il canto lirico, in quanto la mia voce era già naturalmente impostata in “maschera” . Poi gli studi classici mi hanno avvicinato alla cultura greca, al teatro, alla tragedia e alle origini dell’opera. Un mondo in cui è possibile rivivere, in veste di attori, sentimenti e situazioni che non tramontano mai, un mondo dove ancora gli ideali hanno una determinata rilevanza. E poi il palco una realtà parallela a quella che viviamo e i sentimenti esasperati, osannati e poi protetti da virtuosismi vocali e giochi di colori che solo uno strumento vocale, come il nostro, riesce miracolosamente a fare.
Numerose sono le manifestazioni dove hai potuto mostrare il tuo talento, tra queste il Giubileo del 2000 a Roma e la sede dell'Onu a New York. Come ti sei sentita a portare la grande tradizione lirica della musica italiana in queste speciali occasioni? Esperienze uniche, che hanno arricchito la mia adolescenza e stimolato la voglia di andare avanti in questo percorso di vita, in questo sogno unico nel mondo musicale.
Il bel cantato lirico è da sempre nella tradizione della cultura italiana, che ci ha permesso sin dalla sua nascita, di portare il Made In Italy all'estero. Come questa tradizione continua ad esserne portavoce? Caso vuole che il bel canto sia molto più praticato all’estero. Tantissimi sono i giovani che da paesi come la Corea del sud, Giappone, Russia, Germania ect. vengono in Italia per perfezionarsi, per periodi di tempo anche brevi. L’opera è conosciuta, amata, apprezzata e molto richiesta all’ estero. In Italia, invece, sta diventando sempre più musica d’elitè. Si è cercato di allargare i confini di destinazione ma, in ogni caso, resta sempre abbastanza difficile la sua fruizione.
“Inverno” è il singolo che precede l'uscita del tuo album in autunno. Come nasce il brano? Puoi darci qualche anticipazione del disco? "INVERNO" è una colonna sonora scritta e arrangiata dal mio produttore artistico, Paolo Agosta, che rievoca le sonorità presenti in alcune musiche utilizzate da David Linch per i suoi film. Scritta nel 2000, per un cortometraggio girato dal fratello regista Davide Enrico Agosta è stata arricchita e portata a compimento nell'arrangiamento per l'introduzione del mio albumì. Il mood dell'opera è scuro e drammatico, e nasce da una melodia di pianoforte che si sviluppa in un arrangiamento di archi, percussioni, batteria, basso e chitarre elettriche, in un crescendo lento, continuo e costante. Di questo brano ne esiste una seconda versione che comprende al suo interno la lettura di una poesia intitolata come il brano stesso, scritta da mia zia, la poetessa Cettina Vassallo e interpretata da Damiano Fiorella (ex concorrente di X-Factor edizione 2009 e voce dei "Monopolio di stato"). L'album che ne seguirà, è un lavoro ricco di sfumature e dal forte coinvolgimento emotivo che passa attraverso i mondi della musica lirica, della musica pop e della musica trip - pop degli anni '90.
Progetti imminenti? In attesa dell’uscita di un lavoro così particolare, posso solo continuare a mettermi in gioco, come fin ora ho fatto, augurandomi che la mia voce e le musiche di chi mi affianca in questo particolare percorso, possano arrivare a commuovere, allietare, sentire e incuriosire chi vorrà ascoltare e avvicinarsi alle mie corde, al mio modo di sentire e al mio modo di far musica.
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Stelline