“Qui ci sono i draghi tuttora” è il tuo ultimo libro. Brevemente, come nasce? ‘Qui ci sono draghi tuttora’ nasce dal desiderio di spiare le nostre esistenze dall’interno. Attraverso un punto di vista neutro: quello degli animali che condividono i nostri spazi.
Gli animali sono i protagonisti di questa serie di racconti: qual è quello al quale sei più affezionata o ti ha ossessionato durante la stesura? ‘Non omnis moriar per amore’: il racconto del bambino che si trasforma in istrice. Il linguaggio fabbrica piano, attento alla costruzione delle frasi e delle immagini. Per condurre, come in una favola, a una rivelazione finale.
Quando nasce la Cecilia scrittrice? Nel 2005 ho vinto il concorso per racconti inediti ‘Natale d’incanto’. Concorso indetto da Scuola Holden. Era il primo concorso a cui partecipavo. L’ho vinto tra 179 . Il racconto, ‘Indagini di Babbo Natale’, è stato pubblicato su Vanity Fair. In seguito è confluito nella raccolta ‘Pallottole fermate in volo’.
Dalle tue note biografiche, leggiamo che da 12 anni leggi e rileggi “Achille Innamorato” di Savinio. Come mai? Qui penso sia meglio far parlare Savinio stesso: ‘Quanto a un surrealismo mio, se di surrealismo è il caso di parlare, esso non si contenta di rappresentare l’informe e di esprimere l’incosciente, ma vuole dar forma all’informe e coscienza all’incosciente’.
“Pallottole fermate in volo” è il tuo primo libro, con connotazioni metaletterarie. Da cosa si differenzia dal tuo ultimo libro? ‘Pallottole fermate in volo’ non riflette l’idea circoscritta di un genere tradizionale. Piuttosto: insiste sui processi contraddittori dello scrivere in sé. Invece in ‘Qui ci sono draghi tuttora’ si cerca un mondo simbolico e altro.
Essere scrittori oggi è una vocazione o un lavoro? Si lavora per la gloria. In Italia, intendo.
Come mai hai scelto l'autopubblicazione per il tuo ultimo libro? Ogni racconto che va a comporre il bestiario è preceduto da una fotografia scattata da me. Volevo avere il pieno controllo sulla grafica.
Progetti futuri? Un romanzo destrutturato.
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Stelline